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Papero Rosso – In viaggio al tramonto
Gli Spazi della Bonioni Arte a Reggio Emilia, in occasione della Settimana della Fotografia Europea, rivelano dal 28 aprile una figurazione sui generis di grande poeticità e lirismo, quella espressa dalle opere del Papero Rosso, l’artista fiorentino che anche in questa occasione rinuncia ad uscire dall’anonimato, dalla consuetudine di firmarsi con uno pseudonimo curioso e suggestivo
Comunicato stampa
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Gli Spazi della Bonioni Arte a Reggio Emilia, in occasione della Settimana della Fotografia Europea, rivelano dal 28 aprile una figurazione sui generis di grande poeticità e lirismo, quella espressa dalle opere del Papero Rosso, l’artista fiorentino che anche in questa occasione rinuncia ad uscire dall’anonimato, dalla consuetudine di firmarsi con uno pseudonimo curioso e suggestivo.
Eppure il Papero non è nuovo a mostre di rilievo e all’indagine critica di acuti osservatori come Daverio, Billi, Agnisola. La mostra In viaggio al tramonto, a cura del critico Domenico Montalto che firma anche il contributo in catalogo edito da Vanilla Ed., propone una trentina di opere recenti dell’artista toscano che delineano un reportage visuale della realtà ordinaria, quotidiana, omologata, dei luoghi che fanno parte dell’immaginario moderno, dello scenario urbano: una gara ciclistica, una città sul far della notte, l’autogrill di un’autostrada, un treno in corsa.
Alla base della sua ricerca e cifra riconoscibile del suo stile il ricorso alla mescolanza e alla contaminazione, con esiti del tutto nuovi, di pittura e fotografia, la predisposizione alle visioni urbane, alle icone della “società liquida”, ai codici dei massmedia abbinata ad una pienezza apertamente pittorica. Le opere del Papero sono infatti tutte realizzate con tecniche miste e sono il frutto di un accurato processo di ibridazione di arte e fotografia, di immagini fotografiche e l’antica abilità esecutiva nel disegno e nel colore.
Persone, figure e cose esprimono una sorta di spaesamento, di straniamento determinato dalla segmentazione della visione. I canoni e i codici della rappresentazione sono cambiati attraverso la fitta segmentazione della scena in sequenze con varianti minime che scorrono come i frames, come i fotogrammi di una pellicola cinematografica. La fotografia diventa elemento della propria pratica produttiva, strumento flessibile per abbreviare il percorso d’indagine nel mondo visivo, materia per una composizione ulteriore, per un’opera unica di pittura, non riproducibile.
“Pur nella forma “iper” del suo realismo, pur nella verosimiglianza della resa pittorica, - chiarisce il curatore Domenico Montalto - il Papero nega qui il fondamento e l’indirizzo culturale dei vari “oggettivismi” contemporanei, siano essi Pop, iperrealistici, fotografici o psicanalitici, ovvero il ritrarsi del soggetto, l’azzeramento dell’io. Negando tale negazione, il Papero finisce con l’affermare qualcosa: riafferma cioè la pittura come opera, come res extensa dell’interiorità, nello strettissimo intreccio, come si diceva, di due sguardi: quello proiettato all’infuori e quello puntato su di sé e dentro di sé”.
Eppure il Papero non è nuovo a mostre di rilievo e all’indagine critica di acuti osservatori come Daverio, Billi, Agnisola. La mostra In viaggio al tramonto, a cura del critico Domenico Montalto che firma anche il contributo in catalogo edito da Vanilla Ed., propone una trentina di opere recenti dell’artista toscano che delineano un reportage visuale della realtà ordinaria, quotidiana, omologata, dei luoghi che fanno parte dell’immaginario moderno, dello scenario urbano: una gara ciclistica, una città sul far della notte, l’autogrill di un’autostrada, un treno in corsa.
Alla base della sua ricerca e cifra riconoscibile del suo stile il ricorso alla mescolanza e alla contaminazione, con esiti del tutto nuovi, di pittura e fotografia, la predisposizione alle visioni urbane, alle icone della “società liquida”, ai codici dei massmedia abbinata ad una pienezza apertamente pittorica. Le opere del Papero sono infatti tutte realizzate con tecniche miste e sono il frutto di un accurato processo di ibridazione di arte e fotografia, di immagini fotografiche e l’antica abilità esecutiva nel disegno e nel colore.
Persone, figure e cose esprimono una sorta di spaesamento, di straniamento determinato dalla segmentazione della visione. I canoni e i codici della rappresentazione sono cambiati attraverso la fitta segmentazione della scena in sequenze con varianti minime che scorrono come i frames, come i fotogrammi di una pellicola cinematografica. La fotografia diventa elemento della propria pratica produttiva, strumento flessibile per abbreviare il percorso d’indagine nel mondo visivo, materia per una composizione ulteriore, per un’opera unica di pittura, non riproducibile.
“Pur nella forma “iper” del suo realismo, pur nella verosimiglianza della resa pittorica, - chiarisce il curatore Domenico Montalto - il Papero nega qui il fondamento e l’indirizzo culturale dei vari “oggettivismi” contemporanei, siano essi Pop, iperrealistici, fotografici o psicanalitici, ovvero il ritrarsi del soggetto, l’azzeramento dell’io. Negando tale negazione, il Papero finisce con l’affermare qualcosa: riafferma cioè la pittura come opera, come res extensa dell’interiorità, nello strettissimo intreccio, come si diceva, di due sguardi: quello proiettato all’infuori e quello puntato su di sé e dentro di sé”.
28
aprile 2006
Papero Rosso – In viaggio al tramonto
Dal 28 aprile all'undici giugno 2006
arte contemporanea
Location
BONIONI ARTE
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 43, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 43, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-13 e 16-20, chiuso lunedì
Vernissage
28 Aprile 2006, ore 18
Editore
VANILLA
Autore
Curatore