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Bang bang
Una mostra dedicata alla mantide, alla donna bella e fatale, a una bellezza armata e cattiva. In scena vanno, a braccetto, l’amore e la violenza (anche solo sussurrata), i baci e le pallottole
Comunicato stampa
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Una mostra dedicata alla mantide, alla donna bella e fatale, a una bellezza armata e cattiva. In scena vanno, a braccetto, l’amore e la violenza (anche solo sussurrata), i baci e le pallottole. Una mostra dedicata alla vedova nera che ti accarezza e ti pugnala, ma tutto visto e interpretato in modo leggero, divertente, sensuale. Protagonisti sono otto artisti delle ultime generazioni di figurativi italiani: Gabriele Arruzzo, Alberto Castelli, Gavino Ganau, Marco Grassi, Federico Guida, Davide Le Grazie, Barbara Nahmad e Luca Zampetti che, con disincanto e con un tocco di sano cinismo, propongono attraverso le loro tele una vera e propria galleria di donne sexy e letali.
Il titolo e il sottotitolo dell’esposizione – BANG BANG, MY BABY SHOT ME DOWN – sono ereditate da una canzone storica riproposta da Quentin Tarantino, cantata da Nancy Sinatra, all'inizio di Kill Bill. La musica, dolcissima e struggente, racconta – come fa il film – di una storia d'amore finita male (come tutte le storie d'amore che si rispettino). Le opere in mostra, una quindicina, ripropongono appunto l'iconografia della donna meravigliosa e fatale, armata di grazia ma anche, magari, di una colt o di un coltello. O forse solo di calze autoreggenti, ugualmente terribilmente letali. Si va dalla rappresentazione di una Lara Croft pistolera firmata da Gavino Ganau all'Alice che ammazza e tortura l'unicorno di Gabriele Arruzzo, dalla spogliarellista killer di Federico Guida alle esponenti delle Bader-Meinhof evocate da Barbara Nahmad, dalle Lolite cattivissime e succinte (da baby gang) di Marco Grassi alle dark lady di Alberto Castelli, dalle donne gangster di Luca Zampetti al ritratto di una Uma Thurman italiana in tutina gialla di Davide Le Grazie. Scollature, morbidezza nei movimenti, sorrisi accattivanti, certo, ma senza pietà. Il tutto trattato con disincanto e con un tocco di sano cinismo. In pratica, si tratta di una galleria di donne killer alla Vypers, la tremenda banda messa in piedi da Bill nel film di Tarantino, ma anche una galleria di bellissimi ritratti di topmodel.
Il titolo e il sottotitolo dell’esposizione – BANG BANG, MY BABY SHOT ME DOWN – sono ereditate da una canzone storica riproposta da Quentin Tarantino, cantata da Nancy Sinatra, all'inizio di Kill Bill. La musica, dolcissima e struggente, racconta – come fa il film – di una storia d'amore finita male (come tutte le storie d'amore che si rispettino). Le opere in mostra, una quindicina, ripropongono appunto l'iconografia della donna meravigliosa e fatale, armata di grazia ma anche, magari, di una colt o di un coltello. O forse solo di calze autoreggenti, ugualmente terribilmente letali. Si va dalla rappresentazione di una Lara Croft pistolera firmata da Gavino Ganau all'Alice che ammazza e tortura l'unicorno di Gabriele Arruzzo, dalla spogliarellista killer di Federico Guida alle esponenti delle Bader-Meinhof evocate da Barbara Nahmad, dalle Lolite cattivissime e succinte (da baby gang) di Marco Grassi alle dark lady di Alberto Castelli, dalle donne gangster di Luca Zampetti al ritratto di una Uma Thurman italiana in tutina gialla di Davide Le Grazie. Scollature, morbidezza nei movimenti, sorrisi accattivanti, certo, ma senza pietà. Il tutto trattato con disincanto e con un tocco di sano cinismo. In pratica, si tratta di una galleria di donne killer alla Vypers, la tremenda banda messa in piedi da Bill nel film di Tarantino, ma anche una galleria di bellissimi ritratti di topmodel.
13
maggio 2006
Bang bang
Dal 13 maggio al 10 giugno 2006
arte contemporanea
Location
NOVATO GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Fano, Via San Francesco D'Assisi, 9, (Pesaro E Urbino)
Fano, Via San Francesco D'Assisi, 9, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
da martedì pomeriggio a sabato 10.30-13 e 16.30-20
Vernissage
13 Maggio 2006, ore 18.30
Ufficio stampa
ARTE E COMUNICAZIONE SRL GENOVA
Autore
Curatore