Nato nella provincia di Frosinone, ma napoletano di adozione, il quarantenne Maurilio Raponi giunge alla sua mostra CORPO ALTRO dopo aver intrapreso un personale percorso artistico nel maggio 2004 con la sua LUCI IMPERFETTE (Antisala del Consiglio S. Maria la Nova di Napoli). La lettura meditativa di un saggio di Leonard Koren intitolato Wabi–Sabi ha spinto infatti l’artista a prendere in considerazione una nuova visione di bellezza, la bellezza delle cose imperfette, temporanee ed incompiute. Ispirandosi alla tradizione dei giardini Zen, Maurilio Raponi realizza alcune sculture luminose realizzate con filo di ferro, carta di riso, resine, gomma ed altri materiali. “Intuisco la possibilità di uno stile di vita, di un cammino spirituale, di un modello filosofico che può cambiare il nostro modo di vedere gli oggetti, di vedere gli istanti, di abitare la natura, che esalta la nostra capacità di creare armonia anche nelle cose apparentemente più dimesse, nei riti più semplici. – spiegherà lo stesso artista.

Il percorso intrapreso con LUCI IMPERFETTE si completa nella mostra collettiva dell’ottobre 2005 intitolata MI ILLUMINO D’IMMENSO (DISEGNI E PAROLE PER UNA POESIA), tenutasi presso il Santuario dello Spirito Santo di Torre Annunziata, in cui Raponi è al fianco di artisti come Renato Barisani, Bruno Forte, Mimmo Paladino e Gianni De Tora.



Con CORPO ALTRO, la mostra personale ospitata negli spazi dell’affascinante Succorpo Vanvitelliano della Basilica della SS. Annunziata di Napoli e realizzata con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, Raponi caratterizza il suo lavoro con riferimenti all’antica illustrazione scientifica, ai segni e alla materia che si fanno interpreti di comportamenti umani e di gesti; un percorso articolato in tappe che racconta la visione del corpo attraverso le opere esposte: dall’equivalenza all’ingenuità, dalla presenza all’ambivalenza, il percorso offre uno spazio di ricerca dove è possibile affrontare la conoscenza di sé e della propria corporeità.