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Ivano Borra
Ivano Borra dipinge d’istinto, con passione sfrenata che rasenta la visceralità, al di là di tecniche mai apprese, di regole mai conosciute e di processualità mai praticate
Comunicato stampa
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Ivano Borra dipingi d'istinto, con passione sfrenata che rasenta la visceralità, al di là di tecniche mai apprese, di regole mai conosciute e di processualità mai praticate. Egli non viene,insomma, da regolari studi artistici e sarebbe pertanto facile riconoscere nei suoi lavori ingenuità e sinanche grossolani errori.
Ciò potrebbe costituire motivo di serio impedimento ad un qualsivoglia tentativo di giudizio critico se fossimo in presenza di un artista che fa della ricerca pittorica il suo punto di determenazione espressiva. Le sue immagini hanno una primordialità che potrebbe essere invidiata da artisti che la hanno ricercata e coltivata per vie puramennte intelletuali. Ricordo a tal proposito l'Art Brut di Dubuffet che s'è metodicamente ispirato, cercando poi di trascrivere le forme, ai disegni infantili e all'arte degli alienati mentali.
Nelle opere di Ivano Borra il colore è asciutto, scarno e stratificato; esso è spesso usato allo stato puro, altre volte appare offuscato, "sporco" di contaminazione arbitrarie che rendono le figure o le cose rappresentate antimimetiche, antinaturalistiche e ricche di vita propria.
Il colore diventa materia che s'addensa sino al rilievo; il segno violento e autografo vi si sovrappone schiaffeggiandola o ferendola mortalmente mediante scavi e sottrazioni, sino a formare textures elaborate e votate al tormento.
A tale risultato concorrono le forme: visi come maschere tragiche estratte direttamente dal'inconscio e dai reconditi territori delle pulsioni, sottoposte ad una drammatica deformazione ove però non manca un'introspezione psicologica ottenuta per tramite di innati e irrazionali automatismi.
Le espressioni delle figure sono allucinate e vivono in ambienti appena accenati, stranianti e misteriose.
Fra i suoi soggetti, ripresi dalla quotidianità o simplicemente immaginati, abbondano le figure umane, prototipi di un'umanità dolente e mortificata, ma non mancano i paessaggi essenziali e scarni, molto poco naturalistici, che si propongono come luoghi interiori, dell'anima e della mente.
Tutto ciò è Ivano Borra, un artista solitario, forse anche ignaro, in virtù della sua modestia, delle proprie doti naturali e della forza espressiva che caratterizza le sue opere; un artista che dipinge la propria fantasia e le proprie ansie esistenziali con fervore immaginativo, da moderno visionario, da tragico sognatore.
(Franco Migliaccio)
Ciò potrebbe costituire motivo di serio impedimento ad un qualsivoglia tentativo di giudizio critico se fossimo in presenza di un artista che fa della ricerca pittorica il suo punto di determenazione espressiva. Le sue immagini hanno una primordialità che potrebbe essere invidiata da artisti che la hanno ricercata e coltivata per vie puramennte intelletuali. Ricordo a tal proposito l'Art Brut di Dubuffet che s'è metodicamente ispirato, cercando poi di trascrivere le forme, ai disegni infantili e all'arte degli alienati mentali.
Nelle opere di Ivano Borra il colore è asciutto, scarno e stratificato; esso è spesso usato allo stato puro, altre volte appare offuscato, "sporco" di contaminazione arbitrarie che rendono le figure o le cose rappresentate antimimetiche, antinaturalistiche e ricche di vita propria.
Il colore diventa materia che s'addensa sino al rilievo; il segno violento e autografo vi si sovrappone schiaffeggiandola o ferendola mortalmente mediante scavi e sottrazioni, sino a formare textures elaborate e votate al tormento.
A tale risultato concorrono le forme: visi come maschere tragiche estratte direttamente dal'inconscio e dai reconditi territori delle pulsioni, sottoposte ad una drammatica deformazione ove però non manca un'introspezione psicologica ottenuta per tramite di innati e irrazionali automatismi.
Le espressioni delle figure sono allucinate e vivono in ambienti appena accenati, stranianti e misteriose.
Fra i suoi soggetti, ripresi dalla quotidianità o simplicemente immaginati, abbondano le figure umane, prototipi di un'umanità dolente e mortificata, ma non mancano i paessaggi essenziali e scarni, molto poco naturalistici, che si propongono come luoghi interiori, dell'anima e della mente.
Tutto ciò è Ivano Borra, un artista solitario, forse anche ignaro, in virtù della sua modestia, delle proprie doti naturali e della forza espressiva che caratterizza le sue opere; un artista che dipinge la propria fantasia e le proprie ansie esistenziali con fervore immaginativo, da moderno visionario, da tragico sognatore.
(Franco Migliaccio)
20
aprile 2006
Ivano Borra
Dal 20 al 29 aprile 2006
arte contemporanea
Location
LA CUEVA (NO ART GALLERY)
Milano, Via Vigevano, 2A, (Milano)
Milano, Via Vigevano, 2A, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 19-01.30
Vernissage
20 Aprile 2006, ore 18.30
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