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Ferruccio Gard – Emozioni cromatiche
35 anni di pittura
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ferruccio Gard festeggia i 35 anni di pittura con una grande antologica promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo del Comune di Padova e allestita dal 27 maggio al 2 luglio a Padova, nelle sale espositive di Palazzo del Monte di Pietà.
L’antologica ripercorre le tappe più salienti di 35 anni di pittura dell’artista, “fatta eccezione per gli iniziali quadri figurativi, che considero peccati di gioventù”, afferma Gard.
In mostra saranno presenti una sessantina di opere, dal periodo cinetico degli anni Settanta, alle successive fasi geometriche e astratto-informali, sino alle attuali esplosioni cromatiche, definite da Renato Barilli “La fissione del colore”.
Gard è stato uno dei protagonisti dell’arte cinetica in Italia ed è un noto esponente del nuovo astrattismo.
La sua evoluzione artistica lo ha portato, dopo un iniziale periodo surrealista e metafisico, a passare coerentemente all’arte programmata, al neocostruttivismo e all’arte gestaltica. Particolare interesse ha infatti ricoperto per l’artista lo studio della percezione visiva, nel quale ha sviluppato numerose ricerche, che lo hanno fatto approdare nel 1987 all’astrattismo della nuova geometria.
La sua attuale ricerca sulla pittura astratto-informale è considerata da gran parte della critica fra le più interessanti e originali nel panorama italiano, sia per la personale ricerca cromatica (sta inoltre lavorando da anni alla creazione di un nuovo colore), sia per l’innovativa fusione di due esperienze fondamentali dell’arte contemporanea: l’astrattismo e l’informale.
L’astrattismo è definito da Gard “la ricerca dell’assoluto” e, proprio in quanto tale, mai completamente raggiungibile e decifrabile dall’uomo.
Come lui stesso afferma, nelle sue opere è presente l’assente (l’uomo) ed è visibile l’invisibile (i sentimenti). Egli infatti rappresenta la realtà, con l’insieme delle sue contraddizioni, delle gioie e dei dolori che essa racchiude, rese attraverso l’utilizzo di rapporti e corrispondenze ottiche: combinazione di colori, figure geometriche e simboli. Per questo le sue opere astratto-geometriche possono essere definite “poesie cromatiche”, che richiedono la sensibilità di un osservatore attento per essere interpretate e, anche se la loro comprensione non è immediata, esse hanno comunque un fascino magnetico che cattura l’occhio del fruitore, attirandolo all’interno di un’esplosione di colori e di forme.
La mostra sarà accompagnata da un ampio catalogo con presentazione di Giovanni Granzotto e una antologia critica, con scritti, fra gli altri, di Pierre Restany e Achille Bonito Oliva.
Biografia
Ferruccio Gard è nato a Vestignè (To). Dal 1973 vive e lavora a Venezia dove ha lo studio nell’isola del Lido.
Ha iniziato ad esporre negli anni ’70 e oggi ha all’attivo 120 mostre personali e oltre 200 collettive in Italia e all’estero.
Tra le ultime personali, la mostra nel 2004 a Torino organizzata dalla Regione Piemonte alla Sala Bolaffi per il ciclo “I maestri piemontesi viventi” e, lo scorso anno, alla pure prestigiosa Casa dei Carraresi di Treviso, dopo la conclusione del ciclo di cinque anni dedicato agli impressionisti.
Ha partecipato a tre Biennali Internazionali di Venezia nel 1982, nel 1986 e nel 1995 e all’XI Quadriennale Nazionale di Roma nel 1986.
E’ stato inoltre invitato alla più importante mostra sinora realizzata sull’astrattismo italiano “Astratta: Secessioni Astratte in Italia dal dopoguerra al 1990”, a cura di Giorgio Cortenova e Filiberto Menna, tenutasi a Verona, Galleria Comunale d’Arte moderna, Palazzo Forti; a Milano, Palazzo della Permanente; a Darmstadt, Kunsthalle.
Di Ferruccio Gard hanno scritto i maggiori critici, da Pierre Restany ad Achille Bonito Oliva.
L’antologica ripercorre le tappe più salienti di 35 anni di pittura dell’artista, “fatta eccezione per gli iniziali quadri figurativi, che considero peccati di gioventù”, afferma Gard.
In mostra saranno presenti una sessantina di opere, dal periodo cinetico degli anni Settanta, alle successive fasi geometriche e astratto-informali, sino alle attuali esplosioni cromatiche, definite da Renato Barilli “La fissione del colore”.
Gard è stato uno dei protagonisti dell’arte cinetica in Italia ed è un noto esponente del nuovo astrattismo.
La sua evoluzione artistica lo ha portato, dopo un iniziale periodo surrealista e metafisico, a passare coerentemente all’arte programmata, al neocostruttivismo e all’arte gestaltica. Particolare interesse ha infatti ricoperto per l’artista lo studio della percezione visiva, nel quale ha sviluppato numerose ricerche, che lo hanno fatto approdare nel 1987 all’astrattismo della nuova geometria.
La sua attuale ricerca sulla pittura astratto-informale è considerata da gran parte della critica fra le più interessanti e originali nel panorama italiano, sia per la personale ricerca cromatica (sta inoltre lavorando da anni alla creazione di un nuovo colore), sia per l’innovativa fusione di due esperienze fondamentali dell’arte contemporanea: l’astrattismo e l’informale.
L’astrattismo è definito da Gard “la ricerca dell’assoluto” e, proprio in quanto tale, mai completamente raggiungibile e decifrabile dall’uomo.
Come lui stesso afferma, nelle sue opere è presente l’assente (l’uomo) ed è visibile l’invisibile (i sentimenti). Egli infatti rappresenta la realtà, con l’insieme delle sue contraddizioni, delle gioie e dei dolori che essa racchiude, rese attraverso l’utilizzo di rapporti e corrispondenze ottiche: combinazione di colori, figure geometriche e simboli. Per questo le sue opere astratto-geometriche possono essere definite “poesie cromatiche”, che richiedono la sensibilità di un osservatore attento per essere interpretate e, anche se la loro comprensione non è immediata, esse hanno comunque un fascino magnetico che cattura l’occhio del fruitore, attirandolo all’interno di un’esplosione di colori e di forme.
La mostra sarà accompagnata da un ampio catalogo con presentazione di Giovanni Granzotto e una antologia critica, con scritti, fra gli altri, di Pierre Restany e Achille Bonito Oliva.
Biografia
Ferruccio Gard è nato a Vestignè (To). Dal 1973 vive e lavora a Venezia dove ha lo studio nell’isola del Lido.
Ha iniziato ad esporre negli anni ’70 e oggi ha all’attivo 120 mostre personali e oltre 200 collettive in Italia e all’estero.
Tra le ultime personali, la mostra nel 2004 a Torino organizzata dalla Regione Piemonte alla Sala Bolaffi per il ciclo “I maestri piemontesi viventi” e, lo scorso anno, alla pure prestigiosa Casa dei Carraresi di Treviso, dopo la conclusione del ciclo di cinque anni dedicato agli impressionisti.
Ha partecipato a tre Biennali Internazionali di Venezia nel 1982, nel 1986 e nel 1995 e all’XI Quadriennale Nazionale di Roma nel 1986.
E’ stato inoltre invitato alla più importante mostra sinora realizzata sull’astrattismo italiano “Astratta: Secessioni Astratte in Italia dal dopoguerra al 1990”, a cura di Giorgio Cortenova e Filiberto Menna, tenutasi a Verona, Galleria Comunale d’Arte moderna, Palazzo Forti; a Milano, Palazzo della Permanente; a Darmstadt, Kunsthalle.
Di Ferruccio Gard hanno scritto i maggiori critici, da Pierre Restany ad Achille Bonito Oliva.
26
maggio 2006
Ferruccio Gard – Emozioni cromatiche
Dal 26 maggio al 02 luglio 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEL MONTE DI PIETA’
Padova, Piazza Del Duomo, 14, (Padova)
Padova, Piazza Del Duomo, 14, (Padova)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10.00-13.00 e 15.00-18.00. Chiuso il lunedì
Vernissage
26 Maggio 2006, ore 19
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore