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NeoRealismo. La nuova immagine in Italia 1932-1960
Oltre duecento foto, in gran arte vintage, e cinquanta materiali (spezzoni di film, riviste, manifesti, libri, etc.) per ripercorrere quasi trent’anni di storia
Comunicato stampa
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Dal 13 aprile nelle sale delle Volte e della Terrazza del Centro Comunale d’Arte e Cultura Exmà, a Cagliari, sarà visitabile, in anteprima italiana, la mostra fotografica NeoRealismo. La nuova immagine in Italia 1932-1960. Oltre duecento foto, in gran arte vintage, e cinquanta materiali (spezzoni di film, riviste, manifesti, libri, etc.) per ripercorrere quasi trent’anni di storia attraverso l’obiettivo sensibile di 79 fotografi italiani: da Enzo Sellerio a Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter, Federico Patellani, Franco Pinna, Mario De Biasi, Tino Petrelli e Chiara Saraceno.
La mostra è organizzata dalla Admira di Milano (www.admiraphotography.it) e curata da Enrica Viganò e giunge a Cagliari nell’ambito di un progetto sul Novecento ideato dall’Assessorato alla Cultura del capoluogo sardo e realizzato in collaborazione con il Consorzio Camù, giovane e dinamica realtà che gestisce i centri comunali d’arte cittadini.
NeoRealismo. La nuova immagine in Italia 1932-1960 vuole finalmente sviscerare la storia e le contraddizioni di un fenomeno tutto italiano e, nello specifico, analizza il rapporto e le intersezioni della fotografia con l’espressione neorealista, maggiormente codificata in altri settori della cultura, come il cinema e la letteratura. Per completare lo scenario vengono messe a confronto motivazioni e finalità di vari autori, riconducibili arbitrariamente alla poetica neorealista, ma con approcci culturali assai lontani tra loro per obiettivi e intenzioni.
L’indagine sul neorealismo nella fotografia italiana sta ancora muovendo i primi passi, ancora inciampiamo su ostacoli e luoghi comuni, fondamentalmente per l’assenza di una ricerca scientifica sistematica. Questa mostra e il suo catalogo non pretendono ancora di esaurire la questione, ma sicuramente di offrire strumenti, tesi e materiali finora mai raccolti in un progetto coerente.
Per la prima volta viene, inoltre, evidenziata la tesi secondo cui le radici del neorealismo sono da ricercare già nel periodo in cui l’Italia era dominata dal fascismo, offrendo immagini e testimonianze mai presentate in uno stesso contesto.
Inediti anche gli apparati del catalogo che raccolgono tutte le biografie dei protagonisti, non solo fotografi, ma anche editori, art director, scrittori e critici, oltre alle schede dei principali rotocalchi, delle agenzie e dei circoli. A ciò si aggiungono una bibliografia estesa e una storiografia necessaria a comprendere i travagli del popolo italiano in quei trent’anni così cruciali.
Un percorso ricco e completo che si propone di ricostruire quell’affresco dell’Italia del dopoguerra, tracciato da coscienze diverse tra di loro, ma che utilizzavano la stessa lingua, lirica e documentale al tempo stesso. Sarà Italo Calvino nella prefazione del libro “Il sentiero dei nidi di ragno” (Einaudi,1964), a dare una definizione del neorealismo tra le più appropriate: “Il Neorealismo non è stata una scuola, ma piuttosto un insieme di voci, una scoperta delle diverse Italie fino ad allora inedite. Senza la diversità di quelle Italie, sconosciute le une alle altre, non sarebbe esistito il Neorealismo”.
I CONTENUTI DELLA MOSTRA
Adottando come piano privilegiato quello della fotografia, la mostra si sviluppa in diverse sezioni che comprendono oltre 250 materiali di diversa tipologia.
Accanto alle stampe fotografiche, per lo più vintage, sono esposti i supporti attraverso i quali le immagini venivano veicolate come i rotocalchi e i periodici illustrati, i fotolibri e i cataloghi degli eventi espositivi che hanno lasciato un segno nell’evoluzione del linguaggio fotografico.
Una sezione dedicata alla letteratura raccoglie le opere che hanno caratterizzato e influenzato l’epoca, presentando i profili dei principali autori.
Il cinema è presente sia con i manifesti dei film più famosi che con spezzoni cinematografici fra i più significativi del periodo, montati come corredo didattico lungo tutto il percorso espositivo.
La mostra, come il libro ad essa correlato, è organizzata in isole tematiche che vogliono individuare i principali caratteri dell’immagine neorealista e contestualizzare il lavoro dei tanti fotografi che operavano all’epoca:
Realismo in epoca fascista
le radici insospettabili del neorealismo
Miseria e ricostruzione
condizioni di arretratezza e fiducia nel futuro
Indagine etnologica
le grandi missioni scientifiche e le piccole testimonianze sul territorio
Fotogiornalismo e rotocalchi
l’uso dell’immagine fotografica al servizio della comunicazione
I circoli fotografici
luogo di dibattito e di crescita nell’affermazione dell’artisticità della fotografia
La mostra è organizzata dalla Admira di Milano (www.admiraphotography.it) e curata da Enrica Viganò e giunge a Cagliari nell’ambito di un progetto sul Novecento ideato dall’Assessorato alla Cultura del capoluogo sardo e realizzato in collaborazione con il Consorzio Camù, giovane e dinamica realtà che gestisce i centri comunali d’arte cittadini.
NeoRealismo. La nuova immagine in Italia 1932-1960 vuole finalmente sviscerare la storia e le contraddizioni di un fenomeno tutto italiano e, nello specifico, analizza il rapporto e le intersezioni della fotografia con l’espressione neorealista, maggiormente codificata in altri settori della cultura, come il cinema e la letteratura. Per completare lo scenario vengono messe a confronto motivazioni e finalità di vari autori, riconducibili arbitrariamente alla poetica neorealista, ma con approcci culturali assai lontani tra loro per obiettivi e intenzioni.
L’indagine sul neorealismo nella fotografia italiana sta ancora muovendo i primi passi, ancora inciampiamo su ostacoli e luoghi comuni, fondamentalmente per l’assenza di una ricerca scientifica sistematica. Questa mostra e il suo catalogo non pretendono ancora di esaurire la questione, ma sicuramente di offrire strumenti, tesi e materiali finora mai raccolti in un progetto coerente.
Per la prima volta viene, inoltre, evidenziata la tesi secondo cui le radici del neorealismo sono da ricercare già nel periodo in cui l’Italia era dominata dal fascismo, offrendo immagini e testimonianze mai presentate in uno stesso contesto.
Inediti anche gli apparati del catalogo che raccolgono tutte le biografie dei protagonisti, non solo fotografi, ma anche editori, art director, scrittori e critici, oltre alle schede dei principali rotocalchi, delle agenzie e dei circoli. A ciò si aggiungono una bibliografia estesa e una storiografia necessaria a comprendere i travagli del popolo italiano in quei trent’anni così cruciali.
Un percorso ricco e completo che si propone di ricostruire quell’affresco dell’Italia del dopoguerra, tracciato da coscienze diverse tra di loro, ma che utilizzavano la stessa lingua, lirica e documentale al tempo stesso. Sarà Italo Calvino nella prefazione del libro “Il sentiero dei nidi di ragno” (Einaudi,1964), a dare una definizione del neorealismo tra le più appropriate: “Il Neorealismo non è stata una scuola, ma piuttosto un insieme di voci, una scoperta delle diverse Italie fino ad allora inedite. Senza la diversità di quelle Italie, sconosciute le une alle altre, non sarebbe esistito il Neorealismo”.
I CONTENUTI DELLA MOSTRA
Adottando come piano privilegiato quello della fotografia, la mostra si sviluppa in diverse sezioni che comprendono oltre 250 materiali di diversa tipologia.
Accanto alle stampe fotografiche, per lo più vintage, sono esposti i supporti attraverso i quali le immagini venivano veicolate come i rotocalchi e i periodici illustrati, i fotolibri e i cataloghi degli eventi espositivi che hanno lasciato un segno nell’evoluzione del linguaggio fotografico.
Una sezione dedicata alla letteratura raccoglie le opere che hanno caratterizzato e influenzato l’epoca, presentando i profili dei principali autori.
Il cinema è presente sia con i manifesti dei film più famosi che con spezzoni cinematografici fra i più significativi del periodo, montati come corredo didattico lungo tutto il percorso espositivo.
La mostra, come il libro ad essa correlato, è organizzata in isole tematiche che vogliono individuare i principali caratteri dell’immagine neorealista e contestualizzare il lavoro dei tanti fotografi che operavano all’epoca:
Realismo in epoca fascista
le radici insospettabili del neorealismo
Miseria e ricostruzione
condizioni di arretratezza e fiducia nel futuro
Indagine etnologica
le grandi missioni scientifiche e le piccole testimonianze sul territorio
Fotogiornalismo e rotocalchi
l’uso dell’immagine fotografica al servizio della comunicazione
I circoli fotografici
luogo di dibattito e di crescita nell’affermazione dell’artisticità della fotografia
12
aprile 2006
NeoRealismo. La nuova immagine in Italia 1932-1960
Dal 12 aprile al 25 giugno 2006
fotografia
Location
EXMA’
Cagliari, Via San Lucifero, 71, (Cagliari)
Cagliari, Via San Lucifero, 71, (Cagliari)
Biglietti
intero: 3 €; soci Touring Club 2 €
Orario di apertura
tutti i giorni tranne il lunedì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20
Vernissage
12 Aprile 2006, ore 18
Sito web
www.admiraphotography.it
Ufficio stampa
CONSORZIO CAMU'
Autore