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Si viene così a formare una sorta di quadreria all’antica, un’accumulazione di sguardi e personali visioni, una costellazione con differenti profondità e prospettive: un reciproco segnale di benvenuto e augurio per il futuro
Comunicato stampa
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Uno studio nel cuore più antico di Roma.
Nel quadrilatero formato dalle antiche Chiese di Santa Maria in Campitelli, Santa Caterina dei Funari, Sant’Ambrogio della Massima e Sant’Angelo in Pescheria, tra il Ghetto e il Campidoglio, in un crocevia tra i più densi di culture, religioni e storie. Nell’isolato di Palazzo Lovatelli, l’architetto Giulio Savio ha ristrutturato negli anni Sessanta degli ambienti che oggi sono scelti come luogo espositivo e lavorativo da una giovane che pone al centro della propria attività la questione del vestire i corpi con tessuti e gesti preziosi.
In un periodo di facile ed inflazionata definizione di campi della moda. haute couture e trendy fashion, Sabine Schomber rifiuta definizioni che possano fuorviare la lettura del proprio lavoro verso modelli che non le appartengono per cultura e per scelta. Prima dell’apertura del suo Studio sartoriale nel mese di maggio ha deciso, con l’aiuto di Aldo Iori ed altri amici, di aprire il 2 aprile il proprio spazio al pubblico invitando alcuni artisti a essere presenti con un loro piccolo lavoro.
Non una mostra di una galleria d’arte quindi, non un’esposizione con fini commerciali, non un rendez-vous des amis salottiero. Solo una volontà a costituire una densità in un luogo nel quale il suo lavoro dovrà misurarsi con un eterogeneo pensiero che le arti visive indicano spesso meglio di altre discipline. Un particolare accogliere nel proprio luogo opere di artisti contemporanei e un altrettanto generoso accogliere in un luogo mentale e geografico nuovo per lei. Si viene così a formare una sorta di quadreria all’antica, un’accumulazione di sguardi e personali visioni, una costellazione con differenti profondità e prospettive: un reciproco segnale di benvenuto e augurio per il futuro.
Nel quadrilatero formato dalle antiche Chiese di Santa Maria in Campitelli, Santa Caterina dei Funari, Sant’Ambrogio della Massima e Sant’Angelo in Pescheria, tra il Ghetto e il Campidoglio, in un crocevia tra i più densi di culture, religioni e storie. Nell’isolato di Palazzo Lovatelli, l’architetto Giulio Savio ha ristrutturato negli anni Sessanta degli ambienti che oggi sono scelti come luogo espositivo e lavorativo da una giovane che pone al centro della propria attività la questione del vestire i corpi con tessuti e gesti preziosi.
In un periodo di facile ed inflazionata definizione di campi della moda. haute couture e trendy fashion, Sabine Schomber rifiuta definizioni che possano fuorviare la lettura del proprio lavoro verso modelli che non le appartengono per cultura e per scelta. Prima dell’apertura del suo Studio sartoriale nel mese di maggio ha deciso, con l’aiuto di Aldo Iori ed altri amici, di aprire il 2 aprile il proprio spazio al pubblico invitando alcuni artisti a essere presenti con un loro piccolo lavoro.
Non una mostra di una galleria d’arte quindi, non un’esposizione con fini commerciali, non un rendez-vous des amis salottiero. Solo una volontà a costituire una densità in un luogo nel quale il suo lavoro dovrà misurarsi con un eterogeneo pensiero che le arti visive indicano spesso meglio di altre discipline. Un particolare accogliere nel proprio luogo opere di artisti contemporanei e un altrettanto generoso accogliere in un luogo mentale e geografico nuovo per lei. Si viene così a formare una sorta di quadreria all’antica, un’accumulazione di sguardi e personali visioni, una costellazione con differenti profondità e prospettive: un reciproco segnale di benvenuto e augurio per il futuro.
02
aprile 2006
Accueil
Dal 02 al 23 aprile 2006
arte contemporanea
Location
STUDIO SCHOMBER
Roma, Via Della Tribuna Di Campitelli, 15, (Roma)
Roma, Via Della Tribuna Di Campitelli, 15, (Roma)
Orario di apertura
il venerdì e il sabato dalle 18,00 alle 20,00 o tutti i giorni su appuntamento
La mostra non sarà vistitabile dal 14 al 17 aprile
Vernissage
2 Aprile 2006, ore 19
Autore
Curatore