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Guido Casciaro
Una retrospettiva completa ed organica che oltre a far appassionare e conoscere profondamente un artista già noto,ma non per la sua produzione migliore , sana una grande lacuna storica ponendo un importante tassello nel grande mosaico della vita artistica napoletana del XX secolo.
Comunicato stampa
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La Galleria Vincent, presso la propria sede di Via F.Solimena 81, Napoli inaugura il giorno 24 marzo 2006, alle ore 19.00 la mostra retrospettiva di Guido Casciaro .
Si presenta una selezione di settanta opere provenienti proprio dagli eredi di Villa Casciaro gelosi custodi dell’ interessante produzione precedente alla II Guerra mondiale .
Guido Casciaro, nato a Napoli nel luglio del 1900 dal geniale pastellista Giuseppe, fin dall’infanzia rivelò la sua precoce inclinazione all’arte; e se nelle opere giovanili è ancora visibile l’influenza degli insegnamenti paterni a partire dalla metà degli anni venti egli se ne discostò, cercando un linguaggio autonomo.
Guido infatti, pur mantenendo vivi i legami con la tradizione pittorica partenopea di cui sono prova i dipinti di grande formato che si pongono nelle solida linea pittorica del Seicento con ricchi impasti e luci penetranti e pur risentendo l’influenza della scuola di Portici e negli anni della maturità di pittori come Antonio Mancini e Michele Cammarano, seppe approfondire gli esiti della pittura post-impressionista e in particolare quella di Paul Cezanne e Claude Monet .
Ben presto egli iniziò ad esporre in tutta Italia, partecipando a numerose edizioni delle Biennali veneziane (dal 1934 al 1948) e alle Quadriennali romane (dal 1931 al 1943) nonché a numerose mostre organizzate con il Gruppo Flegreo che egli stesso fondò nel 1927 insieme ad altri artisti (Leon Giuseppe Buono, Giovanni Brancaccio, Vincenzo Ciardo, Francesco Galante,Vincenzo Irolli, Biagio Mercadante, Luca Postiglione, Gennaro Villani, Eugenio Viti ed altri ancora;tra i soci onorari Vincenzo Gemito, Antonio Mancini, Achille D’Orsi e Lionello Balestrieri) e il cui testo di lancio redatto dallo stesso Guido sottolineava tra le finalità del gruppo quella di “ …fiancheggiare tutto ciò che di buono voglia farsi in favore dell’arte napoletana”.
Durante gli anni Trenta prese parte alle importanti mostre d’arte italiana all’estero (Praga, Varsavia 1934- Cracovia, Sofia, Bucarest e Bruxelles 1935 - Varsavia, Helsinki Knaus, Riga, Tallin e San Paolo del Brasile 1937- Tokio e Rio de Janeiro). Espose anche a tutte le Sindacali della Campania, facendo in alcune parte della giuria nonché alle tre Intersindacali di Firenze, Napoli e Milano .Dal 1945 continuò la sua attività espositiva in ambito nazionale e fu anima operativa e generosa del Gruppo del Vomero .
“Scelse soggetti antidecorativi per eccellenza: scene urbane, fabbricati e strade in costruzione,cantieri ,baracche, indagando gli aspetti meno oleografici della città e raggiungendo con pennellate rapide e vibranti esiti espressionistici. Paesaggi moderni per soggetto e materia pittorica ,documenti preziosi di una città che rapidamente mutava in ordine alle nuove esigenze di espansione. Dal 1932 cominciò anche a dedicarsi alla figura, interpretata in chiave monumentale e novecentista. … degne di nota le sontuose nature morte dai colori densi e brillanti non immemori della lezione della tradizione napoletana del ‘600.”(M. Picone Petrusa).
Tra le opere esposte spiccano le numerose tele presentate alle Biennali veneziane: del 1934 Via di città, Impressioni , Vita Cittadina e Primavera tutti ambientati nella strada del quartiere dove visse tutta la vita; del 1938 Ritratto di mia moglie; del 1940 Pesci, Dalie ,Il giardiniere, Ricci di mare con veduta di Palazzo Donn’Anna e del 1942 La sposa.
E’ del 1932 “Paesaggio urbano” con cui l’artista vinse la Medaglia d’oro al Premio Bologna; mentre nel 1939 partecipò al Premio Bergamo con il dipinto” Napoli dall’alto”; di particolare interesse l’olio “La famiglia del mellonaro” presentato al VII Concorso Stefano Ussi del 1939in cui è rappresentata una piccola vicenda alle soglie della guerra che il pittore racchiude nella perfetta triangolazione dei personaggi sottolineata dai decisi contrasti cromatici .
Una retrospettiva completa ed organica che oltre a far appassionare e conoscere profondamente un artista già noto,ma non per la sua produzione migliore , sana una grande lacuna storica ponendo un importante tassello nel grande mosaico della vita artistica napoletana del XX secolo.
In occasione della mostra sarà presentata anche un monografia curata da Rosario Caputo
Si presenta una selezione di settanta opere provenienti proprio dagli eredi di Villa Casciaro gelosi custodi dell’ interessante produzione precedente alla II Guerra mondiale .
Guido Casciaro, nato a Napoli nel luglio del 1900 dal geniale pastellista Giuseppe, fin dall’infanzia rivelò la sua precoce inclinazione all’arte; e se nelle opere giovanili è ancora visibile l’influenza degli insegnamenti paterni a partire dalla metà degli anni venti egli se ne discostò, cercando un linguaggio autonomo.
Guido infatti, pur mantenendo vivi i legami con la tradizione pittorica partenopea di cui sono prova i dipinti di grande formato che si pongono nelle solida linea pittorica del Seicento con ricchi impasti e luci penetranti e pur risentendo l’influenza della scuola di Portici e negli anni della maturità di pittori come Antonio Mancini e Michele Cammarano, seppe approfondire gli esiti della pittura post-impressionista e in particolare quella di Paul Cezanne e Claude Monet .
Ben presto egli iniziò ad esporre in tutta Italia, partecipando a numerose edizioni delle Biennali veneziane (dal 1934 al 1948) e alle Quadriennali romane (dal 1931 al 1943) nonché a numerose mostre organizzate con il Gruppo Flegreo che egli stesso fondò nel 1927 insieme ad altri artisti (Leon Giuseppe Buono, Giovanni Brancaccio, Vincenzo Ciardo, Francesco Galante,Vincenzo Irolli, Biagio Mercadante, Luca Postiglione, Gennaro Villani, Eugenio Viti ed altri ancora;tra i soci onorari Vincenzo Gemito, Antonio Mancini, Achille D’Orsi e Lionello Balestrieri) e il cui testo di lancio redatto dallo stesso Guido sottolineava tra le finalità del gruppo quella di “ …fiancheggiare tutto ciò che di buono voglia farsi in favore dell’arte napoletana”.
Durante gli anni Trenta prese parte alle importanti mostre d’arte italiana all’estero (Praga, Varsavia 1934- Cracovia, Sofia, Bucarest e Bruxelles 1935 - Varsavia, Helsinki Knaus, Riga, Tallin e San Paolo del Brasile 1937- Tokio e Rio de Janeiro). Espose anche a tutte le Sindacali della Campania, facendo in alcune parte della giuria nonché alle tre Intersindacali di Firenze, Napoli e Milano .Dal 1945 continuò la sua attività espositiva in ambito nazionale e fu anima operativa e generosa del Gruppo del Vomero .
“Scelse soggetti antidecorativi per eccellenza: scene urbane, fabbricati e strade in costruzione,cantieri ,baracche, indagando gli aspetti meno oleografici della città e raggiungendo con pennellate rapide e vibranti esiti espressionistici. Paesaggi moderni per soggetto e materia pittorica ,documenti preziosi di una città che rapidamente mutava in ordine alle nuove esigenze di espansione. Dal 1932 cominciò anche a dedicarsi alla figura, interpretata in chiave monumentale e novecentista. … degne di nota le sontuose nature morte dai colori densi e brillanti non immemori della lezione della tradizione napoletana del ‘600.”(M. Picone Petrusa).
Tra le opere esposte spiccano le numerose tele presentate alle Biennali veneziane: del 1934 Via di città, Impressioni , Vita Cittadina e Primavera tutti ambientati nella strada del quartiere dove visse tutta la vita; del 1938 Ritratto di mia moglie; del 1940 Pesci, Dalie ,Il giardiniere, Ricci di mare con veduta di Palazzo Donn’Anna e del 1942 La sposa.
E’ del 1932 “Paesaggio urbano” con cui l’artista vinse la Medaglia d’oro al Premio Bologna; mentre nel 1939 partecipò al Premio Bergamo con il dipinto” Napoli dall’alto”; di particolare interesse l’olio “La famiglia del mellonaro” presentato al VII Concorso Stefano Ussi del 1939in cui è rappresentata una piccola vicenda alle soglie della guerra che il pittore racchiude nella perfetta triangolazione dei personaggi sottolineata dai decisi contrasti cromatici .
Una retrospettiva completa ed organica che oltre a far appassionare e conoscere profondamente un artista già noto,ma non per la sua produzione migliore , sana una grande lacuna storica ponendo un importante tassello nel grande mosaico della vita artistica napoletana del XX secolo.
In occasione della mostra sarà presentata anche un monografia curata da Rosario Caputo
24
marzo 2006
Guido Casciaro
Dal 24 marzo al 30 aprile 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA E CASA D’ASTE VINCENT
Napoli, Via Tito Angelini, 29, (Napoli)
Napoli, Via Tito Angelini, 29, (Napoli)
Orario di apertura
10-13 / 15-19
Vernissage
24 Marzo 2006, ore 19.00
Autore
Curatore