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Rosabianca Cinquetti – Itinerari
Si tratta di sei dipinti che introducono alla riflessione sulla vita a partire da un’esperienza artistica
Comunicato stampa
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Da venerdì 24 marzo sino a mercoledì 18 aprile 2006, presso la Sala dei Marmi del Complesso Museale di Santa Chiara sarà in esposizione la mostra Itinerari di Rosabianca Cinquetti.
Si tratta di sei dipinti che introducono alla riflessione sulla vita a partire da un’esperienza artistica. Tali opere, di grande formato (120x180), aprono una finestra sull’universo artistico di Rosabianca Cinquetti, caratterizzato da dipinti che, partendo da una raffigurazione calligraficamente minuziosa dei particolari, danno luogo ad una rappresentazione simile ma allo stesso tempo “altra” della realtà, tale da indurci ad osservare gli elementi e gli oggetti che circondano la nostra quotidianità con occhi diversi, con uno sguardo più profondo e diamantino.
La scelta di utilizzare grandi tele nasce dall’esigenza dell’artista di misurarsi con esse: … la voglio così: bianca e grande. Mi affascina, mi emoziona, mi incuriosisce, mi provoca. L’opera grande mi mette nelle condizioni di dovermi misurare con lei, è quasi un corpo a corpo, una progressiva conquista, un confronto con me stessa.
Le sei opere, rifacendosi a reali scorci paesaggistici visibili dalla casa dell’artista, costituiscono un ciclo volto a descrivere sei tappe della vita; l’elemento unificatore tra le opere è costituito da tre colonne in stoffa, che, di volta in volta, mutando colore o gradazione di colore e, in taluni casi, forma, scandiscono lo spazio compositivo dei dipinti.
La prima tappa (Attesa 1) rappresenta la nascita; essa è simboleggiata da un sipario che si sta per alzare; è interessante notare come la scelta dell’artista di limitare l’utilizzo dei colori ad una gamma cromatica in cui prevalgono i bianchi, sottolinei e rimandi all’idea dell’attesa di una vita che sta per nascere e che poi sarà immersa nei colori del mondo.
La seconda tappa (Dalla mia casa vedo l’infinito) raffigura il paesaggio primaverile ed esprime la giovinezza e le sue aspettative sottolineate da un cielo cristallino e da una descrizione tersa dei campi e degli alberi in fiore, che rimanda ad una età costituita da una chiarezza di idee e di intenti.
La terza tappa (I pilastri dei sogni), invece, caratterizzata dall’inversione di immagine rispetto agli altri dipinti, rappresenta l’età dei progetti di vita definitivi e quindi delle indecisioni e della confusione.
Alla maturità della vita è dedicata la quarta tappa (Il mio giardino è in rosso), sottolineata dal colore rosso che spicca per contrappunto sul verde del giardino; si tratta di un rosso sensuale che esprime la pienezza e la passione.
Infine, le ultime due tappe del ciclo sono dedicate alla vecchiaia incombente (Verso sera), raffigurata come un tramonto, e alla morte (Attesa 2), che chiude il ciclo pittorico. La morte, infatti, al pari della nascita, è raffigurata anch’essa come un sipario, i cui colori, però, sono caratterizzati dalla prevalenza di toni scuri; è interessante rimarcare il fatto che il sipario, attraversato da un lampo rosso, può essere interpretato come la resa finale o, per chi è sorretto dalla fede, come simbolo di speranza in un’ altra vita.
Si tratta di sei dipinti che introducono alla riflessione sulla vita a partire da un’esperienza artistica. Tali opere, di grande formato (120x180), aprono una finestra sull’universo artistico di Rosabianca Cinquetti, caratterizzato da dipinti che, partendo da una raffigurazione calligraficamente minuziosa dei particolari, danno luogo ad una rappresentazione simile ma allo stesso tempo “altra” della realtà, tale da indurci ad osservare gli elementi e gli oggetti che circondano la nostra quotidianità con occhi diversi, con uno sguardo più profondo e diamantino.
La scelta di utilizzare grandi tele nasce dall’esigenza dell’artista di misurarsi con esse: … la voglio così: bianca e grande. Mi affascina, mi emoziona, mi incuriosisce, mi provoca. L’opera grande mi mette nelle condizioni di dovermi misurare con lei, è quasi un corpo a corpo, una progressiva conquista, un confronto con me stessa.
Le sei opere, rifacendosi a reali scorci paesaggistici visibili dalla casa dell’artista, costituiscono un ciclo volto a descrivere sei tappe della vita; l’elemento unificatore tra le opere è costituito da tre colonne in stoffa, che, di volta in volta, mutando colore o gradazione di colore e, in taluni casi, forma, scandiscono lo spazio compositivo dei dipinti.
La prima tappa (Attesa 1) rappresenta la nascita; essa è simboleggiata da un sipario che si sta per alzare; è interessante notare come la scelta dell’artista di limitare l’utilizzo dei colori ad una gamma cromatica in cui prevalgono i bianchi, sottolinei e rimandi all’idea dell’attesa di una vita che sta per nascere e che poi sarà immersa nei colori del mondo.
La seconda tappa (Dalla mia casa vedo l’infinito) raffigura il paesaggio primaverile ed esprime la giovinezza e le sue aspettative sottolineate da un cielo cristallino e da una descrizione tersa dei campi e degli alberi in fiore, che rimanda ad una età costituita da una chiarezza di idee e di intenti.
La terza tappa (I pilastri dei sogni), invece, caratterizzata dall’inversione di immagine rispetto agli altri dipinti, rappresenta l’età dei progetti di vita definitivi e quindi delle indecisioni e della confusione.
Alla maturità della vita è dedicata la quarta tappa (Il mio giardino è in rosso), sottolineata dal colore rosso che spicca per contrappunto sul verde del giardino; si tratta di un rosso sensuale che esprime la pienezza e la passione.
Infine, le ultime due tappe del ciclo sono dedicate alla vecchiaia incombente (Verso sera), raffigurata come un tramonto, e alla morte (Attesa 2), che chiude il ciclo pittorico. La morte, infatti, al pari della nascita, è raffigurata anch’essa come un sipario, i cui colori, però, sono caratterizzati dalla prevalenza di toni scuri; è interessante rimarcare il fatto che il sipario, attraversato da un lampo rosso, può essere interpretato come la resa finale o, per chi è sorretto dalla fede, come simbolo di speranza in un’ altra vita.
24
marzo 2006
Rosabianca Cinquetti – Itinerari
Dal 24 marzo al 18 aprile 2006
arte contemporanea
Location
COMPLESSO MUSEALE DI SANTA CHIARA
Napoli, Via Santa Chiara, 49C, (Napoli)
Napoli, Via Santa Chiara, 49C, (Napoli)
Orario di apertura
9.30-17.30 giorni feriali; 9.30–13.30 domenicali
Sito web
www.oltreilchiostro.org
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