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Art Woman 2006: Salento new entry
13 giovani artiste nate in quest’area geografica e formatesi per la maggior parte nell’Accademia di Belle Arti di Lecce
Comunicato stampa
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Era l'alba di un nuovo secolo e un nuovo millennio, il marzo del 2000, quando nasceva ART WOMAN, con l'intenzione di delineare un profilo della creatività femminile in un'era di profondi, vertiginosi cambiamenti. Il successo della manifestazione, testimoniato dalla grande affluenza di pubblico e dall'ampia rassegna stampa, fece sì che l'evento divenisse un appuntamento ricorrente e atteso nel marzo di ogni anno. Iniziava così un percorso attraverso varie tappe, un'occasione per mettere a confronto esperienze complesse, diverse realtà geografiche, culturali, generazionali, e un singolare punto d'incontro tra artiste di chiara fama e giovani promesse.
AW era partita doverosamente con una significativa campionatura di 25 artiste di tutta l'area pugliese (Amabili veleni 2000). Nella seconda edizione con Sguardi incrociati (2001) si è allargato il tiro ad un più vasto panorama nazionale ed internazionale proponendo, tra le altre, l'opera dell'iraniana Shrian Neshat, star indiscussa della Biennale di Venezia del 1999 e testimone della difficile condizione femminile nel mondo musulmano. Malie plastiche (2002) a sorpresa ha dato spazio all'elemento maschile attraverso il modo di vedere la donna di tre scultori "storici" del Novecento pugliese: Gaetano Martinez, Pino Conte, Antonio Di Pillo. Con L'Orecchio di Venere, del 2003, le artiste, di diversa generazione ed area geografica, venivano proposte da due note galleriste pugliesi, Marilena e Valentina Bonomo; mentre Grandangolo, nel 2004, ha voluto esplorare il variegato campo della ricerca fotografica attraverso l'opera di dodici artiste, riservando uno spazio speciale alla straordinaria figura di Lisetta Carmi, genovese trapiantata in Puglia. Paesaggi virtuali, del 2005, ha proposto l'opera della pugliese Sara Ciracì, una delle più interessanti esperienze di tecnoarte, dell'uso, cioè, dei linguaggi hi-tech, dell'elettronica digitale, della realtà virtuale.
Nell'edizione di quest'anno, intitolata Salento New Entry, la curatrice Marina Pizzarelli compie una ulteriore ricognizione sul territorio, a sette anni di distanza dalla prima, Amabili veleni, nell'intento di verificare ciò che di nuovo in questo lasso di tempo si è affacciato alla ribalta dell'arte. L'area presa in esame è circoscritta al territorio salentino allargato alle province di Brindisi e Taranto, come storicamente inteso, e secondo il nuovo progetto territoriale della "Città Salento", che tanto sta a cuore al sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone.
Si tratta di 13 giovani artiste nate in quest'area geografica e formatesi per la maggior parte nell'Accademia di Belle Arti di Lecce, importante realtà culturale salentina. Sono: Emanuela Bartolotti, Debora Carrozzo, Valentina Chiffi, Serena Colucci, Silvia Franceschini, Elena Rossella Lana, Giusi Pallara, Stefania Pellegrini, Marzia Quarta, Antonia Giuse Sanasi, Francesca Speranza, Alessandra eLaura Zingarelli. A queste sono state a buon diritto accomunate due artiste straniere, Ingrid Simon, austriaca, e Mirjam Steffens, tedesca, che da anni hanno eletto il Salento a loro patria d'elezione, a luogo prescelto dell'anima.
L'elenco delle presenze non pretende certo di essere esaustivo o definitivo, intende piuttosto offrire la campionatura di una realtà vivace e in progress, nello specifico campo della ricerca e della sperimentazione visiva contemporanea, attenta al presente e insieme proiettata verso il futuro.
La scena è caratterizzata da un plurilinguismo che prevede l'uso di installazioni, videoproiezioni, accumuli oggettuali neo-data e neo-pop, fotografie o contaminazioni tra i linguaggi; ma non manca il "quadro", a testimoniare la persistenza dei valori più strettamente legati alla pittura.
Il panorama che emerge, ormai lontane e superate le rivendicazioni della stagione femminista, evidenzia un'attenzione al problema dell'identità, l'interesse per situazioni esistenziali fondate sul privato, secondo una disponibilità prevalente all'autoascultazione. La tematica del corpo è utilizzata con disinvoltura, rivelando pulsioni interiori, mettendo in scena con ironia stereotipi di bellezza e di erotismo indotti dai mass media. Talvolta svelando oscure ossessioni.
A ciò si aggiunge un'urgenza espressiva e comunicativa che proprio nell'arte trova possibilità di proiezione e sublimazione, attraverso una vitale contaminazione di linguaggi che mescola poesia e ironia, cruda realtà e voglia di sognare.
AW era partita doverosamente con una significativa campionatura di 25 artiste di tutta l'area pugliese (Amabili veleni 2000). Nella seconda edizione con Sguardi incrociati (2001) si è allargato il tiro ad un più vasto panorama nazionale ed internazionale proponendo, tra le altre, l'opera dell'iraniana Shrian Neshat, star indiscussa della Biennale di Venezia del 1999 e testimone della difficile condizione femminile nel mondo musulmano. Malie plastiche (2002) a sorpresa ha dato spazio all'elemento maschile attraverso il modo di vedere la donna di tre scultori "storici" del Novecento pugliese: Gaetano Martinez, Pino Conte, Antonio Di Pillo. Con L'Orecchio di Venere, del 2003, le artiste, di diversa generazione ed area geografica, venivano proposte da due note galleriste pugliesi, Marilena e Valentina Bonomo; mentre Grandangolo, nel 2004, ha voluto esplorare il variegato campo della ricerca fotografica attraverso l'opera di dodici artiste, riservando uno spazio speciale alla straordinaria figura di Lisetta Carmi, genovese trapiantata in Puglia. Paesaggi virtuali, del 2005, ha proposto l'opera della pugliese Sara Ciracì, una delle più interessanti esperienze di tecnoarte, dell'uso, cioè, dei linguaggi hi-tech, dell'elettronica digitale, della realtà virtuale.
Nell'edizione di quest'anno, intitolata Salento New Entry, la curatrice Marina Pizzarelli compie una ulteriore ricognizione sul territorio, a sette anni di distanza dalla prima, Amabili veleni, nell'intento di verificare ciò che di nuovo in questo lasso di tempo si è affacciato alla ribalta dell'arte. L'area presa in esame è circoscritta al territorio salentino allargato alle province di Brindisi e Taranto, come storicamente inteso, e secondo il nuovo progetto territoriale della "Città Salento", che tanto sta a cuore al sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone.
Si tratta di 13 giovani artiste nate in quest'area geografica e formatesi per la maggior parte nell'Accademia di Belle Arti di Lecce, importante realtà culturale salentina. Sono: Emanuela Bartolotti, Debora Carrozzo, Valentina Chiffi, Serena Colucci, Silvia Franceschini, Elena Rossella Lana, Giusi Pallara, Stefania Pellegrini, Marzia Quarta, Antonia Giuse Sanasi, Francesca Speranza, Alessandra eLaura Zingarelli. A queste sono state a buon diritto accomunate due artiste straniere, Ingrid Simon, austriaca, e Mirjam Steffens, tedesca, che da anni hanno eletto il Salento a loro patria d'elezione, a luogo prescelto dell'anima.
L'elenco delle presenze non pretende certo di essere esaustivo o definitivo, intende piuttosto offrire la campionatura di una realtà vivace e in progress, nello specifico campo della ricerca e della sperimentazione visiva contemporanea, attenta al presente e insieme proiettata verso il futuro.
La scena è caratterizzata da un plurilinguismo che prevede l'uso di installazioni, videoproiezioni, accumuli oggettuali neo-data e neo-pop, fotografie o contaminazioni tra i linguaggi; ma non manca il "quadro", a testimoniare la persistenza dei valori più strettamente legati alla pittura.
Il panorama che emerge, ormai lontane e superate le rivendicazioni della stagione femminista, evidenzia un'attenzione al problema dell'identità, l'interesse per situazioni esistenziali fondate sul privato, secondo una disponibilità prevalente all'autoascultazione. La tematica del corpo è utilizzata con disinvoltura, rivelando pulsioni interiori, mettendo in scena con ironia stereotipi di bellezza e di erotismo indotti dai mass media. Talvolta svelando oscure ossessioni.
A ciò si aggiunge un'urgenza espressiva e comunicativa che proprio nell'arte trova possibilità di proiezione e sublimazione, attraverso una vitale contaminazione di linguaggi che mescola poesia e ironia, cruda realtà e voglia di sognare.
11
marzo 2006
Art Woman 2006: Salento new entry
Dall'undici marzo al 17 aprile 2006
giovane arte
Location
CASTELLO CARLO V
Lecce, Viale Xxv Luglio, (Lecce)
Lecce, Viale Xxv Luglio, (Lecce)
Orario di apertura
tutti i giorni, 10,00/13,00 – 17,00/21,30
Vernissage
11 Marzo 2006, ore 18,30
Autore
Curatore