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Flowers
In esposizione quasi un centinaio di opere di autori italiani e stranieri tra scultori, fotografi e pittori per un percorso vario e interessante nel panorama artistico contemporaneo con un unico filo conduttore: il fiore, tema al quale è dedicata l’intera rassegna
Comunicato stampa
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In esposizione quasi un centinaio di opere di autori italiani e stranieri tra scultori, fotografi e pittori per un percorso vario e interessante nel panorama artistico contemporaneo con un unico filo conduttore: il fiore, tema al quale è dedicata l'intera rassegna.
Fin dagli esordi del genere, in età barocca soprattutto, i fiori dominavano la scena della natura morta imponendosi come il soggetto prediletto dal mercato. Ancora oggi la scena artistica è pervasa da soggetti floreali di ogni genere, realizzati con le tecniche più disparate, dalle più tradizionali alle più avanguardiste, a dimostrazione del fatto che anche in un'epoca cinica ed eccentrica come la nostra c'è spazio per simboli di semplicità e purezza quali sono i fiori. La creatività degli artisti è ancora oggi sollecitata da questo soggetto tanto semplice e banale quanto sorprendente e complesso ed il pubblico dimostra di volerne fruire con profondo ed incessante interesse.
Fonti di inesauribili interpretazioni e rappresentazioni, i fiori sono spettacolari espressioni della natura e al contempo oggetto di innumerevoli riferimenti simbolici e richiami morali: nell'iconografia più tradizionale, ad esempio, il fiore reciso evoca la caducità della bellezza ed infinite altre sono le logiche metaforiche attribuite ai fiori. Ogni varietà ha infatti un proprio significato allegorico offrendo così un'infinità di spunti a chi ne voglia trarre ispirazione.
Eredi di questo ricco 'linguaggio floreale' gli artisti di oggi sembrano per certi versi avvalersene e per altri stravolgerne invece ogni significato. L'intento della mostra non è quello di favorire l'una o l'altra tendenza o di prediligere la pittura alle altre forme espressive, né tanto meno di rappresentare le soluzioni più originali a discapito delle più tradizionali, ma quanto piuttosto quello di rendere l'effettivo melting pot di espressioni, tecniche ed idee che gravitano intorno alla rappresentazione del fiore e di offrirne quindi uno spaccato senza altro elemento aggregante se non il soggetto.
In esposizione circa un centinaio di opere, dall'iperrealismo di Luciano Ventrone alle tele dai richiami fortemente informali di Madiai, dai fiori di ispirazione fiamminga di Doriano Sc***osi, ai modernissimi light-box di Hiroyuki Masuyama, dai romantici giardini floreali di Isabella Molard, agli orti botanici di Joke Frima. Gli acquerelli dai toni delicati di Pedro Cano e Pier Paola Cané sembrano in contrapposizione con il rosso violento dei papaveri di Ferrari, l'esplosione di forme e colori di Mainardi in antitesi con il rigore formale di Paolo Campa, le forme variopinte di Roberto Rampinelli contrapposte al rigore cromatico di Giorgio Tonelli. Con la collaborazione di Daniela Facchinato, un'ampia sezione è dedicata alla fotografia con le rose di Bolognesi, le rayografie di Bertasi, i lirici scatti di Gianluca Pollini, i piccoli formati di Jason Bate e i piccolissimi di Yoshie Nishikawa. Gran parte di questi autori, insieme ai disegnatori Andrea Boyer e Andrea Barin, daranno vita ad un segmento della mostra dedicato al solo bianco e nero: sembra paradossale ma molti sono gli artisti che sfidano il modo convenzionale di rappresentare il fiore come massima espressione di colore utilizzando invece il non-colore, ottenendo risultati di sorprendente raffinatezza.
Maggio, tradizionalmente considerato il mese dei fiori, verrà quindi omaggiato dal lavoro di questi artisti e da una particolare ambientazione studiata per il coinvolgimento "multisensoriale" del visitatore il quale lungo il percorso della mostra, che si estende sugli oltre 1.000 metri quadri di superficie espositiva, incontrerà grandi "installazioni" di piante e fiori che creeranno un'esplosione di colori, forme e profumi tipici delle fioriture di maggio.
Fin dagli esordi del genere, in età barocca soprattutto, i fiori dominavano la scena della natura morta imponendosi come il soggetto prediletto dal mercato. Ancora oggi la scena artistica è pervasa da soggetti floreali di ogni genere, realizzati con le tecniche più disparate, dalle più tradizionali alle più avanguardiste, a dimostrazione del fatto che anche in un'epoca cinica ed eccentrica come la nostra c'è spazio per simboli di semplicità e purezza quali sono i fiori. La creatività degli artisti è ancora oggi sollecitata da questo soggetto tanto semplice e banale quanto sorprendente e complesso ed il pubblico dimostra di volerne fruire con profondo ed incessante interesse.
Fonti di inesauribili interpretazioni e rappresentazioni, i fiori sono spettacolari espressioni della natura e al contempo oggetto di innumerevoli riferimenti simbolici e richiami morali: nell'iconografia più tradizionale, ad esempio, il fiore reciso evoca la caducità della bellezza ed infinite altre sono le logiche metaforiche attribuite ai fiori. Ogni varietà ha infatti un proprio significato allegorico offrendo così un'infinità di spunti a chi ne voglia trarre ispirazione.
Eredi di questo ricco 'linguaggio floreale' gli artisti di oggi sembrano per certi versi avvalersene e per altri stravolgerne invece ogni significato. L'intento della mostra non è quello di favorire l'una o l'altra tendenza o di prediligere la pittura alle altre forme espressive, né tanto meno di rappresentare le soluzioni più originali a discapito delle più tradizionali, ma quanto piuttosto quello di rendere l'effettivo melting pot di espressioni, tecniche ed idee che gravitano intorno alla rappresentazione del fiore e di offrirne quindi uno spaccato senza altro elemento aggregante se non il soggetto.
In esposizione circa un centinaio di opere, dall'iperrealismo di Luciano Ventrone alle tele dai richiami fortemente informali di Madiai, dai fiori di ispirazione fiamminga di Doriano Sc***osi, ai modernissimi light-box di Hiroyuki Masuyama, dai romantici giardini floreali di Isabella Molard, agli orti botanici di Joke Frima. Gli acquerelli dai toni delicati di Pedro Cano e Pier Paola Cané sembrano in contrapposizione con il rosso violento dei papaveri di Ferrari, l'esplosione di forme e colori di Mainardi in antitesi con il rigore formale di Paolo Campa, le forme variopinte di Roberto Rampinelli contrapposte al rigore cromatico di Giorgio Tonelli. Con la collaborazione di Daniela Facchinato, un'ampia sezione è dedicata alla fotografia con le rose di Bolognesi, le rayografie di Bertasi, i lirici scatti di Gianluca Pollini, i piccoli formati di Jason Bate e i piccolissimi di Yoshie Nishikawa. Gran parte di questi autori, insieme ai disegnatori Andrea Boyer e Andrea Barin, daranno vita ad un segmento della mostra dedicato al solo bianco e nero: sembra paradossale ma molti sono gli artisti che sfidano il modo convenzionale di rappresentare il fiore come massima espressione di colore utilizzando invece il non-colore, ottenendo risultati di sorprendente raffinatezza.
Maggio, tradizionalmente considerato il mese dei fiori, verrà quindi omaggiato dal lavoro di questi artisti e da una particolare ambientazione studiata per il coinvolgimento "multisensoriale" del visitatore il quale lungo il percorso della mostra, che si estende sugli oltre 1.000 metri quadri di superficie espositiva, incontrerà grandi "installazioni" di piante e fiori che creeranno un'esplosione di colori, forme e profumi tipici delle fioriture di maggio.
06
maggio 2006
Flowers
Dal 06 maggio al 30 giugno 2006
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
GALLERIA FORNI
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Bologna, Via Farini, 26, (Bologna)
Orario di apertura
9,30-13 e 16-19,30. Chiuso lunedì mattina e festivi
Vernissage
6 Maggio 2006, ore 18
Autore