Il Real Museo di Mineralogia, Centro Musei delle Scienze Naturali Università degli studi di Napoli Federico II, in collaborazione con la Galleria Nuvole Arte Contemporanea, ospita Conatus di Davide Racca dal 17 (vernissage alle ore 17,30) al 24 marzo 2006.



De quoi soffres-tu?
De l’irréel intact dans le réel devasté.

René Char



Maurizio Cimino
FONDANTE DELL’ARTE



All’inizio il nulla, lo spazio da riempire perché anche il nulla abbia un senso. In questa condizione prende le mosse Davide Racca. Accetta la sfida. Nel cuore del vuoto coagula segni e colori. Non forme definite, intelligibili, accomodanti. Ma germi, embrioni, metamorfosi. Non gridano, non impongono. Hanno, però, forza e poesia fondanti.
Nel momento aurorale della creazione, che in nuce contiene tutto, una linea può diventare cristallo, il blu mare, una slabbratura evocare la condizione umana, il giallo illuminarsi come un croco. Della creazione percepiamo, sottesa, anche la trama musicale, nel ritmo avvolgente, nelle sonorità ora squarcianti ora pacate, negli attimi di pausa.
Conatus è una mostra concepita da Davide Racca per il Museo di Mineralogia di Napoli. Nel monumentale salone le collezioni scientifiche intercettano una serie di acquerelli, disposti pudicamente sulle bacheche per non disturbare il genius loci. Sulla scia delle wunderkammern, le stanze delle meraviglie tardorinascimentali e barocche, naturalia e artificialia si fondono, senza perdere la loro essenza. È una vocazione del Mineralogico, ben simboleggiata dalla Testa di satiro di Antonio Canova, dove il cristallo di quarzo ialino, apparso nel marmo di Carrara, si fa zanna dionisiaca.
Cambiati i linguaggi, gli artisti di ieri e di oggi sono accomunati dalla ricerca vibrante, dal confronto faticoso con la materia. Agli osservatori resta il privilegio di godere, con l’intelletto e con i sensi, il frutto ultimo, intriso di succhi vitali.