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Empire State arte a New York oggi 23 aprile > 21 luglio 2013
a cura di Alex Gartenfeld e Norman Rosenthal
25 artisti newyorkesi interpretano il
mito della città, tra realtà urbana e immaginario collettivo
Michele Abeles, Uri Aran, Darren Bader,
Antoine Catala, Moyra Davey, Keith Edmier, LaToya Ruby Frazier, Dan Graham,
Renée Green, Wade Guyton, Shadi Habib Allah, Jeff Koons, Nate Lowman, Danny
McDonald, Bjarne Melgaard, John Miller, Takeshi Murata, Virginia Overton, Joyce
Pensato, Adrian Piper, Rob Pruitt, R. H. Quaytman, Tabor Robak, Julian
Schnabel, Ryan Sullivan
Il tema su cui si misura questo ambizioso
progetto espositivo è la capacità degli artisti di re-immaginare la vita
urbana, interrogandosi più specificatamente sulla capacità di New York di rappresentare ancora e per eccellenza un luogo
di elaborazione di idee.
La mostra riunisce un gruppo di venticinque
artisti di diverse generazioni attivi nei cinque distretti metropolitani
così come nelle aree periferiche ed extraperiferiche della città, presentando
opere che riflettono sullo spazio urbano come mezzo di distribuzione del
potere. Un argomento quanto mai attuale in un’epoca come la nostra, in cui il
ruolo politico, economico e culturale degli Stati Uniti negli affari
internazionali è oggetto di un ripensamento non privo di serie inquietudini.
L’arte contemporanea, in questo caso, si fa strumento di riflessione sulla
pervasività dei media nelle città moderne.
Insieme ad altri più ovvi rimandi, il titolo della mostra intende evocare
Empire, titolo del fondamentale saggio di Antonio Negri e Michael Hardt sul
capitalismo globale guidato dagli Stati Uniti (2000), nonché la canzone Empire
State of Mind (2009), coinvolgente inno a New York reso celebre in tutto il
mondo da Jay-Z e Alicia Keys.
Proprio come la città di New York,
anche l’arte contemporanea negli ultimi cinquant’anni è cresciuta in maniera
esponenziale. Un frenetico sviluppo che ha aperto la strada alla sperimentazione di possibilità sempre nuove
nel campo delle arti visive, costringendo al tempo stesso a rivalutare
impostazioni critiche di tipo tradizionale. Gli artisti rappresentati nella
mostra Empire State sono certamente
radicati nella critica istituzionale, ivi compresi gli studi sul rapporto tra
media ed economia, ma allo stesso tempo ricorrono alla tecnologia e
all’astrazione per offrire nuovi modelli di soggettività. I padiglioni a
specchio di Dan Graham, ad esempio, combinano arte minimalista e architettura
per riflettere e moltiplicare la forma umana; mentre le recenti opere della
serie “Antiquity” di Jeff Koons rivelano gli interessi dell’artista per il mito
così come la straordinaria capacità tecnica necessaria a realizzarle.
Mentre la comunità artistica si trova ad affrontare questa sua nuova dimensione
quasi industriale, gli artisti newyorkesi devono mettere in discussione le
convenzioni che definiscono le loro reti sociali. Oltre a documentare ‘per
genealogie’ le familiarità storiche esistenti tra i vari artisti, Empire State
suggerisce nuove connessioni possibili. Rebecca H. Quaytman esporrà per la
prima volta in gruppo i suoi ritratti di artisti di New York; mentre il net
artist Tabor Robak, la cui opera circola principalmente in rete suscitando
domande fondamentali sul nostro modo di definire e riconoscere la comunità
artistica, verrà presentato per la prima volta in un contesto internazionale.
Gli artisti newyorkesi non sono nuovi a ‘manipolazioni’ della loro autorialità
spesso ricondotta a marchi collettivi e un numero significativo dei nomi
presenti in Empire State ha infatti fatto parte di gruppi di vario tipo tra cui
Orchard, Reena Spaulings, 179 Canal e Art Club 2000.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo ampiamente illustrato (Skira) capace
di incarnare lo spirito dell’iniziativa sotto il profilo tanto culturale quanto
visivo. Oltre ad ampi contributi dei curatori, la pubblicazione comprenderà
scritti di Tom McDonough, John Miller e Eileen Myles, un saggio per immagini di Matt Keegan nonché testi originali dedicati a ciascun artista e
firmati da critici e curatori di spicco tra cui Bruce Hainley, Hans Ulrich
Obrist, Tina Kukielski.
Palazzo
delle Esposizioni
Roma,
via Nazionale 194
Tel. 06 39967500
www.palazzoesposizioni.it
Orario
domenica, martedì,
mercoledì, giovedì: 10.00 – 20.00.
venerdì, sabato:
10.00 – 22.30 – lunedì chiuso
L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della
chiusura
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Biglietti: intero € 12,50 – ridotto € 10,00
Biglietto integrato Palazzo delle Esposizioni e
Scuderie del Quirinale: intero € 20,00
– ridotto € 16,00.
Alle Scuderie del Quirinale Tiziano fino al 16 giugno 2013.
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