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Sirene. Geografie del mare
“Sirene. Geografie del mare”, nata da un progetto per la Regione Liguria della galleria Andrea Ciani arte contemporanea di Genova, si propone di sviluppare un percorso che sottolinei ed evidenzi la centralità del mare nella cultura e nella tradizione dei popoli mediterranei
Comunicato stampa
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“Sirene. Geografie del mare”, nata da un progetto per la Regione Liguria della galleria Andrea Ciani arte
contemporanea di Genova, si propone di sviluppare un percorso che sottolinei ed evidenzi la centralità del mare
nella cultura e nella tradizione dei popoli mediterranei.
Un rapporto evoluto nel corso della storia, spesso conflittuale e problematico, dove la centralità del mare e la sua
vastità, la sua potenza incontrollabile ed il suo fascino ammaliatore, hanno costretto l’uomo ad un confronto serrato,
affannoso ed impervio, ma sempre emozionante e carico di incertezze.
Il mare, il grande progenitore, contenitore di vita e implacabile devastatore, luogo mitico e oscura realtà in perenne circolare movimento, ritmo ed energia allo stesso tempo, consolatore d’anime e copertura di grandi e presuntuosi peccati.
“Sirene. Geografie del mare”, presenta le opere di undici artisti italiani che interpretano, ciascuno con i propri mezzi espressivi, il rapporto dell’uomo con il mare, dandone una lettura che si muova su quella traccia, la indaghi, e ne tragga un segno, un faro, una visione poetica efficace nel renderlo esplicito.
Maura Biava si autoritrae in ambientazioni subacquee personificando in modo esemplare la figura di un’ipotetica Sirena.
Albino Crovetto propone una ricerca fotografica incentrata sulla contrapposizione di elementi distanti e contrastanti. Nei suoi scatti fotografici l’elemento costante è la presenza di tre acciughe che l’artista rende Sirene “al contrario” dove la parte inferiore, coperta da una stoffa nera, potrebbe anche nascondere, surrealisticamente, delle gambe umane.
Vanni Cuoghi espone due dipinti dal significato fortemente simbolico nei quali vi è raffigurata la stessa donna in due
situazioni differenti. Affascinato dalla figura femminile, privilegiata per i propri ritratti, l’artista la rappresenta a mezzo
busto, escludendone la parte inferiore, quella che potrebbe identificare con certezza la natura marina della modella.
Il lavoro presentato da Leonida De Filippi trae ispirazione dal racconto La Sirena di Giuseppe Tomasi di
Lampedusa. L’Artista coglie nel primissimo piano della sua Sirena un’espressione fortemente sensuale, resa ancora più
efficace dall’essenzialità del taglio e dalla tecnica pittorica adottata.
Il gioco, l’ironia, il paradosso, sono gli elementi principali che conferiscono al lavoro di Carlo De Meo una
straordinaria freschezza. Per “Sirene. Geografie del mare” ha realizzato tre personaggi nell’atto di nuotare “immersi
nel mare-pavimento”.
Paolo Leonardo ricava la materia prima delle proprie opere per le strade delle città con un’operazione che rimanda ai
decollages di Mimmo Rotella, come l’opera esposta in mostra nella quale la figura di una donna emerge da un fondo dorato
monocromatico, una sorta di liquido amniotico dal quale trarre vita e nutrimento.
La pittura di Davide Nido è fluida e materica, colorata e gioiosa, accattivante e vorticosamente avvolgente,
perfettamente adatta all’iconografia marina come quella proposta in questa esposizione.
Col Progetto Atlantide, iniziato qualche anno fa e tuttora in fase di sviluppo, Francesco Garbelli rende il proprio
personale omaggio alle meraviglie del Mare. In mostra un lavoro organico composto da interviste, ritratti fotografici e
sculture in resina presentati come installazione.
L’opera di Francesco Sena tende a forzare lo sguardo dello spettatore coinvolgendolo in una lettura approfondita della
superficie pittorica, composta da una stesura di cera colorata sotto la quale si nasconde l’immagine vera e propria del
dipinto eseguita con la plastilina come a voler simboleggiare la parte più oscura e tragica del Mare.
Barbara Mezzaro presenta un video che documenta uno stato d’animo. Con riprese rigorosamente “in soggettiva” la città
diviene una sorta di Atlantide contemporanea, nella quale l’artista intraprende un viaggio subacqueo verso la conoscenza dei
significati più intimi delle proprie esperienze.
Alessia Zuccarello è autrice sensibile di video delicati ed intimisti. Nel video presentato in mostra la sua Sirena è
lontana dallo stereotipo della “donna fatale”. Immersa in un buio inquietante, metafora del lato più oscuro di ogni essere
umano, la Sirena cerca invano di intonare il suo canto ammaliatore.
contemporanea di Genova, si propone di sviluppare un percorso che sottolinei ed evidenzi la centralità del mare
nella cultura e nella tradizione dei popoli mediterranei.
Un rapporto evoluto nel corso della storia, spesso conflittuale e problematico, dove la centralità del mare e la sua
vastità, la sua potenza incontrollabile ed il suo fascino ammaliatore, hanno costretto l’uomo ad un confronto serrato,
affannoso ed impervio, ma sempre emozionante e carico di incertezze.
Il mare, il grande progenitore, contenitore di vita e implacabile devastatore, luogo mitico e oscura realtà in perenne circolare movimento, ritmo ed energia allo stesso tempo, consolatore d’anime e copertura di grandi e presuntuosi peccati.
“Sirene. Geografie del mare”, presenta le opere di undici artisti italiani che interpretano, ciascuno con i propri mezzi espressivi, il rapporto dell’uomo con il mare, dandone una lettura che si muova su quella traccia, la indaghi, e ne tragga un segno, un faro, una visione poetica efficace nel renderlo esplicito.
Maura Biava si autoritrae in ambientazioni subacquee personificando in modo esemplare la figura di un’ipotetica Sirena.
Albino Crovetto propone una ricerca fotografica incentrata sulla contrapposizione di elementi distanti e contrastanti. Nei suoi scatti fotografici l’elemento costante è la presenza di tre acciughe che l’artista rende Sirene “al contrario” dove la parte inferiore, coperta da una stoffa nera, potrebbe anche nascondere, surrealisticamente, delle gambe umane.
Vanni Cuoghi espone due dipinti dal significato fortemente simbolico nei quali vi è raffigurata la stessa donna in due
situazioni differenti. Affascinato dalla figura femminile, privilegiata per i propri ritratti, l’artista la rappresenta a mezzo
busto, escludendone la parte inferiore, quella che potrebbe identificare con certezza la natura marina della modella.
Il lavoro presentato da Leonida De Filippi trae ispirazione dal racconto La Sirena di Giuseppe Tomasi di
Lampedusa. L’Artista coglie nel primissimo piano della sua Sirena un’espressione fortemente sensuale, resa ancora più
efficace dall’essenzialità del taglio e dalla tecnica pittorica adottata.
Il gioco, l’ironia, il paradosso, sono gli elementi principali che conferiscono al lavoro di Carlo De Meo una
straordinaria freschezza. Per “Sirene. Geografie del mare” ha realizzato tre personaggi nell’atto di nuotare “immersi
nel mare-pavimento”.
Paolo Leonardo ricava la materia prima delle proprie opere per le strade delle città con un’operazione che rimanda ai
decollages di Mimmo Rotella, come l’opera esposta in mostra nella quale la figura di una donna emerge da un fondo dorato
monocromatico, una sorta di liquido amniotico dal quale trarre vita e nutrimento.
La pittura di Davide Nido è fluida e materica, colorata e gioiosa, accattivante e vorticosamente avvolgente,
perfettamente adatta all’iconografia marina come quella proposta in questa esposizione.
Col Progetto Atlantide, iniziato qualche anno fa e tuttora in fase di sviluppo, Francesco Garbelli rende il proprio
personale omaggio alle meraviglie del Mare. In mostra un lavoro organico composto da interviste, ritratti fotografici e
sculture in resina presentati come installazione.
L’opera di Francesco Sena tende a forzare lo sguardo dello spettatore coinvolgendolo in una lettura approfondita della
superficie pittorica, composta da una stesura di cera colorata sotto la quale si nasconde l’immagine vera e propria del
dipinto eseguita con la plastilina come a voler simboleggiare la parte più oscura e tragica del Mare.
Barbara Mezzaro presenta un video che documenta uno stato d’animo. Con riprese rigorosamente “in soggettiva” la città
diviene una sorta di Atlantide contemporanea, nella quale l’artista intraprende un viaggio subacqueo verso la conoscenza dei
significati più intimi delle proprie esperienze.
Alessia Zuccarello è autrice sensibile di video delicati ed intimisti. Nel video presentato in mostra la sua Sirena è
lontana dallo stereotipo della “donna fatale”. Immersa in un buio inquietante, metafora del lato più oscuro di ogni essere
umano, la Sirena cerca invano di intonare il suo canto ammaliatore.
24
marzo 2006
Sirene. Geografie del mare
Dal 24 marzo al primo maggio 2006
arte contemporanea
Location
GALATA MUSEO DEL MARE
Genova, Calata De Mari, 1, (Genova)
Genova, Calata De Mari, 1, (Genova)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.00)
Vernissage
24 Marzo 2006, ore 18
Autore
Curatore