24 aprile 2013

Fino al 16.V.2013 Piotr Makowski, Terrain Vague Paris, Galerie Antoine Levi

 
Grazie alla loro diversità, triangoli, cerchi e macchie di colore si rivelano ai nostri occhi come un potenziale infinito di combinazioni geometriche -

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Quattro tele di grande formato, un disegno e un’installazione video sono le opere che sintetizzano il percorso di ricerca di cinque anni dell’artista Piotr Makosvski. Con queste opere la galleria Antoine Levi, che presenta la prima mostra personale dell’artista, introduce lo spettatore nel mondo geometrico dell’artista polacco.
Piotr Makowski, Terrain Vague 2013 vista della mostra Photo Yann Revol

 Le sue immagini a inchiostro nero sembrano in apparenza semplici forme astratte ma, ad una osservazione più attenta, si rivelano profondamente articolate e strutturate dalla combinazione di componenti geometriche primarie che svelano regole compositive più profonde. L’artista pensa e comunica col mondo attraverso figure geometriche ed è per questo che i suoi quadri sembrano privi di narrazione. La fantasia analitica di Makovski ci accompagna in una nuova Flatlandia, quella del suo mondo a due dimensioni. Sugli sfondi neutri delle tele o dei fogli di carta le figure sono disposte in modo equilibrato, perfettamente ordinate e disciplinate nello spazio da sembrare il prodotto di un calcolo elettronico. Makovski, però, non si limita a una semplice ricerca formale, perché se da un lato la sua opera può richiamare le visioni cinetiche di Victor Vasarely, dall’altro egli si considera erede di Kandiskij nei termini di una ricerca spirituale sull’emozionalità del colore. L’acquarello, il colore, si sovrappongono nelle sue opere alle meticolose strutture geometriche, si inseriscono negli spazi vuoti, fuoriescono dai contorni, dando origine a figure organiche che attirano e affascinano lo spettatore. 

La combinazione di fattori opposti e apparentemente in contrasto propone una visone assolutamente moderna. Come un creatore di machinima (machine cinema), un insieme di tecniche usate per riprodurre in tempo reale immagini grafiche a tre dimensioni, Makovski interferisce nel codice del gioco cambiando la realtà, ormai non più elettronica ma manuale. Sperimenta la superficie piatta della tela generando forme nuove e immagini complesse che sembrano voler “decodificare” il medium pittorico.
L’interesse costante per la reinterpretazione della pittura d’avanguardia del XX secolo che accompagna Makovski da molti anni, si traduce in una sistematica decostruzione e ricostruzione attraverso una ricerca incessante delle forme geometriche. Le opere di Terrain vague si inseriscono perfettamente in questo fertile percorso di riconfigurazione tautologica grazie all’assiduo gioco di forme lineari e di colore che si articola sulla bidimensionalità dei supporti.
Se si è potuto pensare che l’arte astratta sia diventata fuori moda, dopo aver visto il lavoro Makowski si è riluttanti a tornare a visioni di realtà meno strutturate.

Ottavia Alloisio Crucitti
mostra visitata il 28 marzo 2013
dal 28 marzo al 16 maggio 2013
Piotr Makowski Terrain Vague
Galerie Antoine Levi
44, rue Ramponeau
75020 Paris
Orario: da martedì a sabato 14-19
Info: +33(0)6.95.65.44.67- www.antoinelevi.fr

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