L’opera di Alessandro Graziani si presenta come l’elaborazione di un percorso di ricerca artistica che pone al centro del suo interesse la comunicazione attraverso l’immagine, cioè la trasmissione di informazioni tramite la rappresentazione di un oggetto o di un concetto in forma “grafica”che, dall’esplorazione delle prime forme di comunicazione non verbale e non gestuale (pittogrammi, ideogrammi) arriva ad investigare la complessità di linguaggio della moderna grafica computerizzata e pubblicitaria. La sintesi di questa ricerca è espressa dalla realizzazione di un oggetto artistico, il mandala, in cui confluiscono e si sovrappongono due dimensioni espressive: l’io adulto dell’artista, rappresentato sottoforma di pornomodella e/o scultura classica maschile che indossa i capi da lui stesso disegnati e l’io bambino dello stesso, espresso sottoforma di un animaletto la cui presenza è da intendere come simbolo dei sentimenti elementari e puri. I contenuti compositivi contrastanti sono fusi insieme dalle textures inserite nelle opere, realizzate con i caratteri di paleoscritture, e che contengono un’analisi, a tratti satirica, dei fenomeni rappresentati (La moda è sogno, la moda è volgare ecc.).

L’azione iconoclasta
L’azione del dare fuoco ad un’opera durante l’inaugurazione serve a dare forza e coerenza al motivo ispiratore della mostra che è già insito nel titolo Anityani Mandalani (Mandala Transitori). Nella tradizione tibetana, infatti, alcuni Mandala sono realizzati con sabbie colorate e poi esposte al vento che li dissolve per rappresentare l’insostanzialità e la transitorietà (Sanscrito Anitya: Impermanenza) di tutti i fenomeni.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito dalla Effeerre Edizioni a tiratura limitata in numeri romani.

Si ringraziano per la preziosa e insostituibile collaborazione alla realizzazione del progetto:

L’Università di Napoli “L’Orientale”
Francesco Sferra: Docente di Sanscrito
Riccardo Contini: Docente di Filologia semitica
Simonetta Graziani: Docente di Epigrafia sumero - accadica
Giancarlo Lacerenza: Docente di letteratura ebraica, biblica e medievale
Maurizio Rodriguez: Realizzazione computer – grafica
Nicola Graziani: Trasposizione digitale del Sandrico Curviforme