Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Vittorio Storaro – Scrivere con la luce
Punta di diamante di una trentennale ricerca storico-culturale, volta ad approfondire le poetiche e i contenuti del linguaggio cinematografico, la mostra si propone di porre a confronto una selezione di 115 immagini realizzate con impressioni fotografiche sovrapposte tratte dai più celebri lavori di Storaro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Il progetto di una vita. L’enciclopedia di un visionario, un ricercatore, uno studioso, di quanto filosofi, pittori, scienziati di tutto il mondo hanno speso in ricerca intorno al mistero della visione”. Così Vittorio Storaro descrive il progetto culturale di ampio respiro che si articola nella mostra e nella splendida trilogia, edita da Electa, che la accompagna. Storaro si presenta con questa esposizione essenzialmente come fotografo, narratore per immagini fisse. La mostra riveste un duplice interesse: tecnico e narrativo. Il passaggio dall’immagine in movimento, che caratterizza la cinematografia, all’immagine fissa, che specifica la fotografia, non può che affermare la capacità e la padronanza dei mezzi espressivi dell’autore.
Punta di diamante di una trentennale ricerca storico-culturale, volta ad approfondire le poetiche e i contenuti del linguaggio cinematografico, la mostra si propone di porre a confronto una selezione di 115 immagini realizzate con impressioni fotografiche sovrapposte tratte dai più celebri lavori di Storaro, con la riproduzione fotografica di quarantuno dipinti che hanno costituito fonte d’ispirazione per l’artista. Sarà così possibile ripercorrere l’iter creativo di Storaro, attraverso i capolavori di Caravaggio, Bacon, Carpaccio, Manritte, Dejneka, Botticelli.
Nella prima sezione della mostra viene analizzato il tema della luce, attraverso il rapporto tra ombra, penombra, luce artificiale e naturale, magistralmente ripresi nelle immagini di Apocalypse now, Giovinezza giovinezza, Novecento e altri celebri capolavori cinematografici del maestro.
Nella seconda sezione, l’attenzione sarà focalizzata sul tema dei colori, caratterizzanti le diverse fasi della vita, così come messo in risalto nella straordinaria fotografia de L’ultimo imperatore. Il nero come colore del concepimento, il rosso come colore della nascita, il giallo come colore della coscienza etc.
La terza sezione analizza l’equilibrio tra i vari elementi naturali della vita attorno a cui ruota il rapporto tra terra, acqua, aria, fuoco, inconscio, cosciente.
Vittorio Storaro ha vinto tre premi Oscar per la fotografia, con i film Apocalypse now, diretto da Francis Coppola, Reds diretto da Warren Beatty e L’ultimo imperatore, diretto da Bernardo Bertolucci.
Nato a Roma nel 1940, si diploma nel 1956 come “Maestro fotografico” presso l’Istituto Tecnico Duca D’Aosta, conseguendo nello stesso tempo un praticantato presso un laboratorio fotografico. Nel 1958 presso l’Istituto C.I.A.C. (Centro Italiano Addestramento Cinematografico) si diploma Operatore Cinematografio. Subito dopo, anche se non ha ancora raggiunto l’età richiesta, viene ammesso al corso di Cinematografia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
La prima grande occasione arriva nel 1968 con il film Giovinezza giovinezza, diretto da Franco Rossi. È il primo film che dà a Storaro la possibilità di esprimere compiutamente la sua estrema attenzione per i valori della luce. Registi come Bernardo Bertolucci, Luigi Bazzoni, Dario Argento, Giuseppe Patroni Griffi, Fabio Carpi, Giuliano Montaldo, Salvatore Samperi, Luca Ronconi, Francis Coppola, Warren Beatty e Carlos Saura, lo portano negli anni a un approfondimento del suo stile cinematografico, che gli permette di sviluppare in modo sempre più cosciente una ricerca sui significati della luce, dei colori e degli elementi primari della vita.
Punta di diamante di una trentennale ricerca storico-culturale, volta ad approfondire le poetiche e i contenuti del linguaggio cinematografico, la mostra si propone di porre a confronto una selezione di 115 immagini realizzate con impressioni fotografiche sovrapposte tratte dai più celebri lavori di Storaro, con la riproduzione fotografica di quarantuno dipinti che hanno costituito fonte d’ispirazione per l’artista. Sarà così possibile ripercorrere l’iter creativo di Storaro, attraverso i capolavori di Caravaggio, Bacon, Carpaccio, Manritte, Dejneka, Botticelli.
Nella prima sezione della mostra viene analizzato il tema della luce, attraverso il rapporto tra ombra, penombra, luce artificiale e naturale, magistralmente ripresi nelle immagini di Apocalypse now, Giovinezza giovinezza, Novecento e altri celebri capolavori cinematografici del maestro.
Nella seconda sezione, l’attenzione sarà focalizzata sul tema dei colori, caratterizzanti le diverse fasi della vita, così come messo in risalto nella straordinaria fotografia de L’ultimo imperatore. Il nero come colore del concepimento, il rosso come colore della nascita, il giallo come colore della coscienza etc.
La terza sezione analizza l’equilibrio tra i vari elementi naturali della vita attorno a cui ruota il rapporto tra terra, acqua, aria, fuoco, inconscio, cosciente.
Vittorio Storaro ha vinto tre premi Oscar per la fotografia, con i film Apocalypse now, diretto da Francis Coppola, Reds diretto da Warren Beatty e L’ultimo imperatore, diretto da Bernardo Bertolucci.
Nato a Roma nel 1940, si diploma nel 1956 come “Maestro fotografico” presso l’Istituto Tecnico Duca D’Aosta, conseguendo nello stesso tempo un praticantato presso un laboratorio fotografico. Nel 1958 presso l’Istituto C.I.A.C. (Centro Italiano Addestramento Cinematografico) si diploma Operatore Cinematografio. Subito dopo, anche se non ha ancora raggiunto l’età richiesta, viene ammesso al corso di Cinematografia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
La prima grande occasione arriva nel 1968 con il film Giovinezza giovinezza, diretto da Franco Rossi. È il primo film che dà a Storaro la possibilità di esprimere compiutamente la sua estrema attenzione per i valori della luce. Registi come Bernardo Bertolucci, Luigi Bazzoni, Dario Argento, Giuseppe Patroni Griffi, Fabio Carpi, Giuliano Montaldo, Salvatore Samperi, Luca Ronconi, Francis Coppola, Warren Beatty e Carlos Saura, lo portano negli anni a un approfondimento del suo stile cinematografico, che gli permette di sviluppare in modo sempre più cosciente una ricerca sui significati della luce, dei colori e degli elementi primari della vita.
25
marzo 2006
Vittorio Storaro – Scrivere con la luce
Dal 25 marzo al 07 maggio 2006
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE BANDERA
Busto Arsizio, Via Andrea Costa, 29, (Varese)
Busto Arsizio, Via Andrea Costa, 29, (Varese)
Biglietti
4 €, ridotti 2 €
Orario di apertura
15 - 19 dal martedi al giovedi,
10 - 12,30 / 15 - 19 dal venerdì alla domenica. Lunedi chiuso. Chiuso 16 aprile
Vernissage
25 Marzo 2006, ore 17
Editore
ELECTA
Autore
Curatore