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Albino Galvano – In principio è “l’immagine”
Opere dal 1942 al 1981
Comunicato stampa
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Albino Galvano(Torino 1907-1990) “pittore, critico , storico d’arte, filosofo,amante della psicoanalisi e interessato alle avanguardie” frequenta il Liceo Classico M.D’Azeglio di Torino ove ha compagno di studi e di banco Giulio Carlo Argan .
Dal 1928 al 1930 frequenta la Scuola di via Galliari retta da Felice Casorati.
Nel 1945 fonda con F.Antonicelli, F.Menzio e L.Geymonat l’Unione Culturale di Torino.E’ assistente alla cattedra di pittura di E.Paulucci all’Accademia Albertina di Torino,successivamente professore di figura disegnata all’Istituto di Arte di Castellamonte ed al Liceo Artistico di Torino.
Insegna filosofia nei licei , collabora a “L’Arte “di Lionello Venturi,” L’Italia Letteraria” e “Emporium”e a “Il Selvaggio” e “ Le Arti “ dirette da Mino Maccari.
Nel 1946 fonda con Pippo Oriani la rivista “Tendenza”, cura la critica d’arte su La Nuova Stampa e sul Mondo Nuovo, inizia la partecipazione alle mostre dell’ “Art Club” internazionale in Italia e in Europa.
Dal 1932 partecipa invitato quasi ininterrottamente alle Esposizioni annuali della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino.
Partecipa invitato alle Biennali di Venezia del 1930,1936, 1948, 1950, 1952,1954, 1956 e alla Quadriennale di Roma negli anni 1931, 1935, 1948, 1965.
Nel 1950 come promotore della sezione torinese del MAC (Movimento Arte Concreta) insieme ad Annibale Biglione, Carol Rama, Paola Levi Montalcini , Adriano Parisot e Filippo Scroppo diviene animatore e protagonista del risveglio artistico della Torino del dopoguerra,segnando dei punti fermi nell’arte contemporanea.
“La pittura di Galvano si pone senz’altro al di là del dilemma di figurativo e non- figurativo…la sua è la ricerca di una immagine che non abbia determinazioni dirette o indirette nel mondo esterno…
Così la materia , non la forma, diventa mito ed immagine; e materia è il colore, ma anche il segno, la linea , il punto…”(GC Argan ,1956).
“Tutta la pittura di Galvano è rivolta alla fissazione di quel valore di qualità , che tende a scomparire da un mondo che sempre più si presenta come mondo della quantificazione illimitata…e lo si vede
nelle opere più recenti ,in cui il segno ,invece di esplicitare un significato, viene come respinto e costretto a deificarsi come sbarra o nastro o anello. Il segno restituisce insomma, un “concetto” di arte,che però non può più essere definito come concetto, ma solo come opera”(GC Argan ,1974).
“La radice comune della sua pittura e della sua critica è la distinzione netta tra i concetti di forma e di immagine. L’idea di forma è inseparabile dall’idea di arte come rappresentazione, implica sempre un contenuto di nozioni , un riferimento alla natura, un processo di oggettivizzazione .
L’idea di immagine supera il dualismo di oggetto e soggetto, la relatività costante di quod significat e quod significatur; mira a designare un assoluto valore d’esistenza , a sostituire alla rappresentazione un’immediata semantica…la pittura di Galvano si pone senz’altro al di là del dilemma figurativo e non figurativo che sacrificano l’oggetto alla spazialità , come se questa non fosse ancora forma, anzi la forma per eccellenza”(GC Argan ,1993).
“E risulterebbero nitide la continuità e la coerenza nella produzione dell’allievo(e più tardi studioso)di Casorati, che diviene l’animatore essenziale dell’astrattismo torinese sino al chiarimento di quei perpetui e motivati ricorsi, emblematici e araldici,non senza giuochi floreali e
malizie tipicamente liberty, che animano e rendono inquieto,ricco , il corso fondamentale della sua esperienza pittorica…Ma non posso non pensare,intanto con autobiografica indiscrezione, avendo avuto il privilegio di essere allievo di Galvano, sui banchi del liceo, e immediatamente
suo amico, a quello che egli rappresenta, più largamente , nella cultura torinese e italiana, con la sua feconda presenza intellettuale”(E. Sanguineti ,1974).
“Nelle sue opere uno scorrere di immagini riempie lo spazio di “eventi”,e lo fa ai margini di una espansione vitalistica di tipo informale riducendosi a presentazione di una eccitazione in cui segno e colore stanno in mutua relazione. Una relazione spazio- tempo, materia-forma,che strappa alla metafora considerazioni di contemplazione piuttosto che di azione,che ha la coscienza dei confini che stanno tra le declinazioni di una pitturache districa nei segni e dai segni i significati emblematici di una storia individuale meditata con filosofica consapevolezza”(G.Beringheli ,1974).
Mostre personali
1946 Libreria del Bosco , Torino
1952 Gruppo MAC , Galleria Gissi Torino
1957 Galleria La Strozzina , Firenze
1960 Galleria Il Canale , Venezia
1966 Galleria Botero Torino
1967 Societa Promotrice Belle Arti Torino
1968 Galleria I Portici Cremona
1970 restrospettiva MAC , Torino Sala Bolaffi
1972 Galleria La Saletta Cuneo,
1974 Galleria Martano, Torino - Galleria Unimedia , Genova
1975 Cuneo Studio R
1976 Galleria La Cittadella , Torino
1978 Cavallermaggiore ,Galleria La Cornice
1979 Palazzo Chiablese ,Torino (Mostra Antologica)
1979 Galleria Morone 6 , Milano
1980 Galleria Maggiorottto ,Cavallermaggiore
1988 Galleria Micro ,Torino
1990 Galleria Villata,Cerrina Monferrato
1992 Circolo degli Artisti , Torino (Mostra Antologica)
1993 Over Studio , Torino
1995 Centre Saint Benin Aosta (mostra antologica)
1999 Galleria Accademia , Torino
2005 Palazzo Comunale, Bibiana (TO)
2006 Ulisse Incontrare l’arte ,Bogliasco (GE)
Dal 1928 al 1930 frequenta la Scuola di via Galliari retta da Felice Casorati.
Nel 1945 fonda con F.Antonicelli, F.Menzio e L.Geymonat l’Unione Culturale di Torino.E’ assistente alla cattedra di pittura di E.Paulucci all’Accademia Albertina di Torino,successivamente professore di figura disegnata all’Istituto di Arte di Castellamonte ed al Liceo Artistico di Torino.
Insegna filosofia nei licei , collabora a “L’Arte “di Lionello Venturi,” L’Italia Letteraria” e “Emporium”e a “Il Selvaggio” e “ Le Arti “ dirette da Mino Maccari.
Nel 1946 fonda con Pippo Oriani la rivista “Tendenza”, cura la critica d’arte su La Nuova Stampa e sul Mondo Nuovo, inizia la partecipazione alle mostre dell’ “Art Club” internazionale in Italia e in Europa.
Dal 1932 partecipa invitato quasi ininterrottamente alle Esposizioni annuali della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino.
Partecipa invitato alle Biennali di Venezia del 1930,1936, 1948, 1950, 1952,1954, 1956 e alla Quadriennale di Roma negli anni 1931, 1935, 1948, 1965.
Nel 1950 come promotore della sezione torinese del MAC (Movimento Arte Concreta) insieme ad Annibale Biglione, Carol Rama, Paola Levi Montalcini , Adriano Parisot e Filippo Scroppo diviene animatore e protagonista del risveglio artistico della Torino del dopoguerra,segnando dei punti fermi nell’arte contemporanea.
“La pittura di Galvano si pone senz’altro al di là del dilemma di figurativo e non- figurativo…la sua è la ricerca di una immagine che non abbia determinazioni dirette o indirette nel mondo esterno…
Così la materia , non la forma, diventa mito ed immagine; e materia è il colore, ma anche il segno, la linea , il punto…”(GC Argan ,1956).
“Tutta la pittura di Galvano è rivolta alla fissazione di quel valore di qualità , che tende a scomparire da un mondo che sempre più si presenta come mondo della quantificazione illimitata…e lo si vede
nelle opere più recenti ,in cui il segno ,invece di esplicitare un significato, viene come respinto e costretto a deificarsi come sbarra o nastro o anello. Il segno restituisce insomma, un “concetto” di arte,che però non può più essere definito come concetto, ma solo come opera”(GC Argan ,1974).
“La radice comune della sua pittura e della sua critica è la distinzione netta tra i concetti di forma e di immagine. L’idea di forma è inseparabile dall’idea di arte come rappresentazione, implica sempre un contenuto di nozioni , un riferimento alla natura, un processo di oggettivizzazione .
L’idea di immagine supera il dualismo di oggetto e soggetto, la relatività costante di quod significat e quod significatur; mira a designare un assoluto valore d’esistenza , a sostituire alla rappresentazione un’immediata semantica…la pittura di Galvano si pone senz’altro al di là del dilemma figurativo e non figurativo che sacrificano l’oggetto alla spazialità , come se questa non fosse ancora forma, anzi la forma per eccellenza”(GC Argan ,1993).
“E risulterebbero nitide la continuità e la coerenza nella produzione dell’allievo(e più tardi studioso)di Casorati, che diviene l’animatore essenziale dell’astrattismo torinese sino al chiarimento di quei perpetui e motivati ricorsi, emblematici e araldici,non senza giuochi floreali e
malizie tipicamente liberty, che animano e rendono inquieto,ricco , il corso fondamentale della sua esperienza pittorica…Ma non posso non pensare,intanto con autobiografica indiscrezione, avendo avuto il privilegio di essere allievo di Galvano, sui banchi del liceo, e immediatamente
suo amico, a quello che egli rappresenta, più largamente , nella cultura torinese e italiana, con la sua feconda presenza intellettuale”(E. Sanguineti ,1974).
“Nelle sue opere uno scorrere di immagini riempie lo spazio di “eventi”,e lo fa ai margini di una espansione vitalistica di tipo informale riducendosi a presentazione di una eccitazione in cui segno e colore stanno in mutua relazione. Una relazione spazio- tempo, materia-forma,che strappa alla metafora considerazioni di contemplazione piuttosto che di azione,che ha la coscienza dei confini che stanno tra le declinazioni di una pitturache districa nei segni e dai segni i significati emblematici di una storia individuale meditata con filosofica consapevolezza”(G.Beringheli ,1974).
Mostre personali
1946 Libreria del Bosco , Torino
1952 Gruppo MAC , Galleria Gissi Torino
1957 Galleria La Strozzina , Firenze
1960 Galleria Il Canale , Venezia
1966 Galleria Botero Torino
1967 Societa Promotrice Belle Arti Torino
1968 Galleria I Portici Cremona
1970 restrospettiva MAC , Torino Sala Bolaffi
1972 Galleria La Saletta Cuneo,
1974 Galleria Martano, Torino - Galleria Unimedia , Genova
1975 Cuneo Studio R
1976 Galleria La Cittadella , Torino
1978 Cavallermaggiore ,Galleria La Cornice
1979 Palazzo Chiablese ,Torino (Mostra Antologica)
1979 Galleria Morone 6 , Milano
1980 Galleria Maggiorottto ,Cavallermaggiore
1988 Galleria Micro ,Torino
1990 Galleria Villata,Cerrina Monferrato
1992 Circolo degli Artisti , Torino (Mostra Antologica)
1993 Over Studio , Torino
1995 Centre Saint Benin Aosta (mostra antologica)
1999 Galleria Accademia , Torino
2005 Palazzo Comunale, Bibiana (TO)
2006 Ulisse Incontrare l’arte ,Bogliasco (GE)
04
marzo 2006
Albino Galvano – In principio è “l’immagine”
Dal 04 marzo al 02 aprile 2006
arte contemporanea
Location
ULISSE INCONTRARE L’ARTE
Bogliasco, Via Giuseppe Mazzini, 67, (Genova)
Bogliasco, Via Giuseppe Mazzini, 67, (Genova)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica 16-18.45
Vernissage
4 Marzo 2006, ore 17
Autore