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Luca Scarabelli
Per questa mostra Scarabelli presenta un nuovo gruppo di lavori che testimoniano la continuità della sua ricerca esplorando il dialogo tra fotografia, pittura e l’installazione
Comunicato stampa
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AMSTE arte contemporanea inaugura sabato 18 Marzo 2006 la mostra Luca Scarabelli, seconda personale dell’artista nella galleria.
Per questa mostra Scarabelli presenta un nuovo gruppo di lavori che testimoniano la continuità della sua ricerca esplorando il dialogo tra fotografia, pittura e l’installazione. Attraverso una cura meditata e riflessiva che si concentra sulle cose, l’artista propone un percorso in cui il concetto espresso è subordinato ad una visione poetica che costruisce immagini inesplorate, che appaiono “bifronti” perché doppiamente leggibili. In queste apparizioni le forme e la sperimentazione sono gli strumenti privilegiati per guardare all’interno di una dimensione del dubbio dove si compie l’evento, il momento in cui accade la verità che l’opera stessa apre. Le opere in mostra pongono l’attenzione sul concetto dell’enigma – quella parte non decifrabile e traducibile dell’esperienza - e sulla sua trasposizione linguistica, in particolare nel suo essere esercizio esistenziale che privilegia la dimensione dell’evento e dell’apertura di un nuovo, un altro orizzonte.
Negli spazi della Amste saranno esposi i lavori della nuova serie dal titolo Giardino preso in prestito (2005), una riflessione grafico-pittorica sul concetto orientale del shakkei - un giardino costruito per essere esplorato con la mente – nel quale sono incorporate vedute esterne al giardino stesso. Con Giardino preso in prestito Luca Scarabelli mette in scena un giardino incorniciato da se stesso, un luogo bidimensionale espresso nella sua forma più semplice e pregnante: una superficie bianca il cui perimetro viene sagomato da alberi neri riprodotti in silhouette così da creare al centro uno spazio immacolato meditativo e silenzioso.
Accompagna la serie una nuova installazione oggettuale, Ultima mosca sul tavolo (2005): un lavoro composto di più elementi raccolti nel “paesaggio” casalingo - un tavolo, un bicchiere, una mosca… - sospesi in un momento di esitazione, come bilanciati appena durante uno stretto e criptico dialogo con una sfera di marmo nero che completa la composizione.
Durante l’inaugurazione, inoltre, verrà presentato il lavoro Giallo supino (2003-2006), un tableau vivant che “agisce” come una grande pennellata gialla nello spazio, come fosse l’immagine antropologica di un colore.
Luca Scarabelli (Tradate, VA, 1965) si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Milano. Esordisce nel 1990 con una personale da Care Of. Tra le mostre personali degli ultimi anni si segnalano la presenza alla Galleria Amste nel 2003, e precedentemente alla Galleria Martano, Torino e al Chiostro di Voltorre, Gavirate. Ha inoltre esposto recentemente alla mostra “Generazione anni’ 60” presso il Civico Museo “Parisi-Valle” Maccagno e partecipato al progetto di Luca Pancrazzi “Art books chosen by artists”, Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea, Siena. Dal 1998 collabora con la rivista d’arte contemporanea Juliet (Trieste) ideando con Riccardo Paracchini l’ironica rubrica “Casi Umani”.
Per questa mostra Scarabelli presenta un nuovo gruppo di lavori che testimoniano la continuità della sua ricerca esplorando il dialogo tra fotografia, pittura e l’installazione. Attraverso una cura meditata e riflessiva che si concentra sulle cose, l’artista propone un percorso in cui il concetto espresso è subordinato ad una visione poetica che costruisce immagini inesplorate, che appaiono “bifronti” perché doppiamente leggibili. In queste apparizioni le forme e la sperimentazione sono gli strumenti privilegiati per guardare all’interno di una dimensione del dubbio dove si compie l’evento, il momento in cui accade la verità che l’opera stessa apre. Le opere in mostra pongono l’attenzione sul concetto dell’enigma – quella parte non decifrabile e traducibile dell’esperienza - e sulla sua trasposizione linguistica, in particolare nel suo essere esercizio esistenziale che privilegia la dimensione dell’evento e dell’apertura di un nuovo, un altro orizzonte.
Negli spazi della Amste saranno esposi i lavori della nuova serie dal titolo Giardino preso in prestito (2005), una riflessione grafico-pittorica sul concetto orientale del shakkei - un giardino costruito per essere esplorato con la mente – nel quale sono incorporate vedute esterne al giardino stesso. Con Giardino preso in prestito Luca Scarabelli mette in scena un giardino incorniciato da se stesso, un luogo bidimensionale espresso nella sua forma più semplice e pregnante: una superficie bianca il cui perimetro viene sagomato da alberi neri riprodotti in silhouette così da creare al centro uno spazio immacolato meditativo e silenzioso.
Accompagna la serie una nuova installazione oggettuale, Ultima mosca sul tavolo (2005): un lavoro composto di più elementi raccolti nel “paesaggio” casalingo - un tavolo, un bicchiere, una mosca… - sospesi in un momento di esitazione, come bilanciati appena durante uno stretto e criptico dialogo con una sfera di marmo nero che completa la composizione.
Durante l’inaugurazione, inoltre, verrà presentato il lavoro Giallo supino (2003-2006), un tableau vivant che “agisce” come una grande pennellata gialla nello spazio, come fosse l’immagine antropologica di un colore.
Luca Scarabelli (Tradate, VA, 1965) si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Milano. Esordisce nel 1990 con una personale da Care Of. Tra le mostre personali degli ultimi anni si segnalano la presenza alla Galleria Amste nel 2003, e precedentemente alla Galleria Martano, Torino e al Chiostro di Voltorre, Gavirate. Ha inoltre esposto recentemente alla mostra “Generazione anni’ 60” presso il Civico Museo “Parisi-Valle” Maccagno e partecipato al progetto di Luca Pancrazzi “Art books chosen by artists”, Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea, Siena. Dal 1998 collabora con la rivista d’arte contemporanea Juliet (Trieste) ideando con Riccardo Paracchini l’ironica rubrica “Casi Umani”.
18
marzo 2006
Luca Scarabelli
Dal 18 marzo al 15 aprile 2006
arte contemporanea
Location
AMSTE ARTE CONTEMPORANEA
Lissone, Via Carotto, 6a, (Milano)
Lissone, Via Carotto, 6a, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15.30 18.30 e su appuntamento
Vernissage
18 Marzo 2006, ore 18.30
Autore