La Mostra che si inaugura il 3 marzo 2006 è stata ideata per “un ritorno” nella terra adottiva dell’Artista che, ormai da anni, vive a Milano ove detiene la cattedra di Pittura all’Accademia di Brera. Franco Marrocco, infatti, nasce a Rocca d’Evandro (CE) e si trasferisce giovanissimo con la famiglia a Cassino, dove frequenta il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Belle Arti a Frosinone.
E’ quindi un vero ritorno quello che il Maestro ha ideato per Cassino e Frosinone, viene inaugurato in veste rinnovata a Sora (FR), toccando così le Città della sua formazione artistica. Si tratta di opere concepite negli ultimi sei anni, opere prodotte a partire dal 1998 e divise in tre momenti differenti con tre differenti tematiche. Una prima serie consistente in otto opere di grande formato dal titolo Brace, parole mute, è stata realizzata proprio pensando alla terra di Cassino, ai disastri dell’uomo, insomma vuole essere un’opera contro tutti i conflitti che attanagliano la contemporaneità: un sincero invito alla pace! Una seconda serie di dipinti, anch’essi di grande formato, caratterizzati dall’uso dominante del colore blu dato per stratificazioni sottili e trasparenti, rappresentano il rapporto interiore di Franco Marrocco con l’aspetto più intimo silenzioso e nascosto del suo fare artistico. La terza serie è invece composta da un gruppo di opere titolate Viscere, come dita nel fango, sono dipinti dedicati alla terra, alle origini, al luogo di partenza e contengono anch’esse riflessioni e nostalgie per una storia che ha modificato nel profondo il territorio incantato di Libero de Libero. Ancora una suggestiva evocazione di echi antichi e melodie del passato a confronto con un progresso che troppo spesso deforma e non trasforma uomini e cose.
La mostra, ordinata dal Prof. Luciano Caramel quale curatore anche del catalogo monografico che l’accompagna (Ed. Graficart, Biassono – Milano), è stata presentata a Cassino (FR) e Frosinone nei trascorsi mesi di settembre, ottobre e dicembre, la Fondazione Umberto Mastroianni, come omaggio ad uno straordinario interprete dell’Arte moderna, ne cura l’edizione di Sora (FR) che resterà aperta fino al 30 marzo 2006.