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Giuseppe Armenia – sopra tutto
Le Vide presenta la sua prima inaugurazione con una serie di installazioni di Giuseppe Armenia, artista siciliano che vive e lavora a Torino da più di dieci anni
Comunicato stampa
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Il 18 febbraio 2006, dalle 18.30, Le Vide presenta la sua prima inaugurazione con una serie di installazioni di Giuseppe Armenia, artista siciliano che vive e lavora a Torino da più di dieci anni.
Per questa occasione, Armenia propone un'opera site-specific che modifica impercettibilmente gli spazi espositivi. Nella prima sala, una serie di scarpe spuntano dalle pareti, come se fossero presenti alcune persone, mentre nella seconda i muri si inclinano aprendosi verso l’osservatore, provocando un certo disorientamento. L’artista agisce sull’equilibrio instabile del luogo creando degli imprevisti visivi non immediatamente riconoscibili che caricano lo spazio di tensione. Fuori dalla galleria, il Funambolo corre su un filo: due scarpe in perenne equilibrio sospese sulle nostre teste, con la leggerezza di chi si muove al di sopra di tutto.
Quest'ultimo lavoro avvierà simbolicamente una serie di appuntamenti esterni, accompagnando con la sua presenza ogni inaugurazione successiva. L'evasione coinvolgerà in un unico progetto diverse realtà circostanti, tra cui Mille Vigne (via Botero 7/a), che dal 20 febbraio ospiterà un'altra installazione di Giuseppe Armenia: i “classici dell'arte capovolti”, una serie di disegni che ribaltano l'impostazione formale di opere famosissime. Ne Il quarto stato di Pellizza da Volpedo, ad esempio, Armenia opera sui mutamenti di un equilibrio costituito rappresentando la folla che si allontana di spalle, ad indicare la perdita contemporanea di simboli e punti di riferimento.
L’installazione è accompagnata dalle musiche di Giuseppe Gavazza, in cui inni nazionali ed internazionali, eseguiti al contrario ad imitazione dei quadri, creano uno spazio carico di potenza espressiva.
L’ultimo appuntamento si terrà nel bellissimo cortile di Palazzo Verrua (via Stampatori 4), con due poetiche installazioni di Giuseppe Armenia e Alessandro Sciaraffa. Il Funambolo questa volta camminerà su una fune tesa da un lato all’altro del cortile, fondendosi con la suggestiva installazione di Alessandro Sciaraffa: un suolo nettamente visibile attraverso un incrocio di luci e di proiezioni, accompagnato da una macchina del fumo e da una performance sonora di strumenti realizzati dall'artista.
Le Vide, la prima piccolissima galleria d’arte contemporanea nel centro storico di Torino, nasce con la funzione sperimentale di lanterna magica espositiva. Lanterna perché fruibile soprattutto da fuori, illuminata ventiquattrore su ventiquattro, magica e suggestiva perché così ristretta da mettere a dura prova ogni artista.
Per questa mostra itinerante, Giuseppe Armenia confronta il proprio lavoro con questi spazi particolari e con la produzione di altri artisti.
Per questa occasione, Armenia propone un'opera site-specific che modifica impercettibilmente gli spazi espositivi. Nella prima sala, una serie di scarpe spuntano dalle pareti, come se fossero presenti alcune persone, mentre nella seconda i muri si inclinano aprendosi verso l’osservatore, provocando un certo disorientamento. L’artista agisce sull’equilibrio instabile del luogo creando degli imprevisti visivi non immediatamente riconoscibili che caricano lo spazio di tensione. Fuori dalla galleria, il Funambolo corre su un filo: due scarpe in perenne equilibrio sospese sulle nostre teste, con la leggerezza di chi si muove al di sopra di tutto.
Quest'ultimo lavoro avvierà simbolicamente una serie di appuntamenti esterni, accompagnando con la sua presenza ogni inaugurazione successiva. L'evasione coinvolgerà in un unico progetto diverse realtà circostanti, tra cui Mille Vigne (via Botero 7/a), che dal 20 febbraio ospiterà un'altra installazione di Giuseppe Armenia: i “classici dell'arte capovolti”, una serie di disegni che ribaltano l'impostazione formale di opere famosissime. Ne Il quarto stato di Pellizza da Volpedo, ad esempio, Armenia opera sui mutamenti di un equilibrio costituito rappresentando la folla che si allontana di spalle, ad indicare la perdita contemporanea di simboli e punti di riferimento.
L’installazione è accompagnata dalle musiche di Giuseppe Gavazza, in cui inni nazionali ed internazionali, eseguiti al contrario ad imitazione dei quadri, creano uno spazio carico di potenza espressiva.
L’ultimo appuntamento si terrà nel bellissimo cortile di Palazzo Verrua (via Stampatori 4), con due poetiche installazioni di Giuseppe Armenia e Alessandro Sciaraffa. Il Funambolo questa volta camminerà su una fune tesa da un lato all’altro del cortile, fondendosi con la suggestiva installazione di Alessandro Sciaraffa: un suolo nettamente visibile attraverso un incrocio di luci e di proiezioni, accompagnato da una macchina del fumo e da una performance sonora di strumenti realizzati dall'artista.
Le Vide, la prima piccolissima galleria d’arte contemporanea nel centro storico di Torino, nasce con la funzione sperimentale di lanterna magica espositiva. Lanterna perché fruibile soprattutto da fuori, illuminata ventiquattrore su ventiquattro, magica e suggestiva perché così ristretta da mettere a dura prova ogni artista.
Per questa mostra itinerante, Giuseppe Armenia confronta il proprio lavoro con questi spazi particolari e con la produzione di altri artisti.
18
febbraio 2006
Giuseppe Armenia – sopra tutto
Dal 18 febbraio al 18 marzo 2006
arte contemporanea
Location
LE VIDE
Torino, Via Giuseppe Barbaroux, 31, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Barbaroux, 31, (Torino)
Orario di apertura
visibile fino a notte fonda
Vernissage
18 Febbraio 2006, ore 18.30
Autore
Curatore