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Transizione. Dal passato al futuro
una selezione di opere di quattro tra i più affermati artisti cinesi (una di Taiwan) che lavorano nel campo della fotografia contemporanea Wang Gongxin, Lin Tianmiao, Han Lei e Chang Hsing-yu
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Luxardo e la Galleria Fletcher, in collaborazione con Mediaeventi e la Fondazione Italia-Cina, sono liete di annunciare “Transizione - Dal Passato al Futuro”. La Mostra presenta per la prima volta in Italia, in occasione del Festival Internazionale di Fotografia, una selezione di opere di quattro tra i più affermati artisti cinesi (una di Taiwan) che lavorano nel campo della fotografia contemporanea Wang Gongxin, Lin Tianmiao, Han Lei e Chang Hsing-yu
Sono artisti che sorprendono con le loro visioni inusuali. Affondano le loro radici nella cultura, nella storia, nel passato del proprio paese e, con l’uso di tecnologie e tecniche sofisticate, traducono questo legame in immagini originali e visionarie.
Quattro artisti ognuno diverso dall’ altro, certo, ma che sono uniti da un filo rosso, un interesse comune: si interrogano sui temi del Paesaggio, del Corpo Umano, della Trasformazione della Società, della Storia e dei Miti. Intrecciano un legame profondo con il Passato, in particolare con il secolo scorso, il Novecento, per proiettarlo in una visione di un Divenire, un Futuro a volte incerto, a volte fantasmagorico. Ne scaturisce un senso ineluttabile di TRANSIZIONE
Nella straordinaria serie “Here ? or There” di Wang Gongxin e Lin Tianmiao si vede sullo sfondo la terra – “madre”, una terra che emerge dal passato e che al contempo scompare lentamente, svanisce, diventa un ricordo, scenari sbiaditi, non meglio definiti, grigi e opachi, comunque non tinti di forti colori, mentre in primo piano danzano in colori scintillanti, bluastri e irreali manichini, leggeri come spiriti, sospesi tra realtà e sogno, tra ciò che apparteneva al passato e la proiezione del futuro.
Nella serie “Sunset” di Wang Gongxin – è in primo piano il rapporto tra essere vivente (che sia uomo o pecora) e paesaggio. E’ un mondo fluttuante, pieno di luce e penombra, catturato nel suo moto perpetuo, un universo inarrestabile, inafferrabile, oscillante.
Emerge uno strano paesaggio di reminiscenza “rurale”, terre lontane dove un tempo le pecore brucavano tranquille, scenari che non esistono più e che hanno ceduto il passo a probabili grattacieli con alberghi e lampadari scintillanti.
Han Lei rievoca sono i suoi straordinari paesaggi in bianco e nero la resa calligrafica della natura tipica dell’arte del passato del suo paese, ma vista attraverso la lente di oggi, che deforma l’ottica “piatta”, non tridimensionale del passato e la trasforma in una visione quasi virtuale. Nella nuovissima serie “Pagoda” , invece, come scrive l’artista stesso, si sottolineano due punti di vista importanti il “graft” e il “plagiary”, il plagiato soprattutto della natura umana, la clonazione di idee e principi. Han Lei parla dei suoi ricordi d’infanzia, rielabora il passato con grande energia, con grande fantasia creando immagini sospese tra gioco e pericolosa manipolazione
Nell’opera “Praise of Skin” della giovane artista del Taiwan, Chang Hsing Yu – è ancora una volta in primo piano il corpo umano, specificamente il corpo femminile, la pelle.
L’artista proietta il passato, un passato "sociale", le icone come il drago, il lotus, un linguaggio altamente simbolico, su una superficie altrettanto ricca di valenze simboliche: il corpo femminile, il nudo, e sviluppa un confronto – etico e estetico - tra riti e individualità, tra immagine / memoria collettive e visione individuale. L’artista attua una “blanda” e lucida demistificazione del passato, di certi codici e valori riguardanti il ruolo femminile nella società – odierna e passata
Il dialogo tra le opere dei questi quattro artisti permette al visitatore di entrare in un mondo per molti versi lontano dal suo modo di sentire e di percepire e lo invita a un viaggio immaginario nel mondo dell’Oriente.
La mostra sarà poi ospitata nella prestigiosa cornice di Palazzo Capponi a Firenze. Per quell’occasione la mostra sarà ampliata con lavori di altri artisti che provengono da discipline quali la video art, la pittura e l´installazione.
Sono artisti che sorprendono con le loro visioni inusuali. Affondano le loro radici nella cultura, nella storia, nel passato del proprio paese e, con l’uso di tecnologie e tecniche sofisticate, traducono questo legame in immagini originali e visionarie.
Quattro artisti ognuno diverso dall’ altro, certo, ma che sono uniti da un filo rosso, un interesse comune: si interrogano sui temi del Paesaggio, del Corpo Umano, della Trasformazione della Società, della Storia e dei Miti. Intrecciano un legame profondo con il Passato, in particolare con il secolo scorso, il Novecento, per proiettarlo in una visione di un Divenire, un Futuro a volte incerto, a volte fantasmagorico. Ne scaturisce un senso ineluttabile di TRANSIZIONE
Nella straordinaria serie “Here ? or There” di Wang Gongxin e Lin Tianmiao si vede sullo sfondo la terra – “madre”, una terra che emerge dal passato e che al contempo scompare lentamente, svanisce, diventa un ricordo, scenari sbiaditi, non meglio definiti, grigi e opachi, comunque non tinti di forti colori, mentre in primo piano danzano in colori scintillanti, bluastri e irreali manichini, leggeri come spiriti, sospesi tra realtà e sogno, tra ciò che apparteneva al passato e la proiezione del futuro.
Nella serie “Sunset” di Wang Gongxin – è in primo piano il rapporto tra essere vivente (che sia uomo o pecora) e paesaggio. E’ un mondo fluttuante, pieno di luce e penombra, catturato nel suo moto perpetuo, un universo inarrestabile, inafferrabile, oscillante.
Emerge uno strano paesaggio di reminiscenza “rurale”, terre lontane dove un tempo le pecore brucavano tranquille, scenari che non esistono più e che hanno ceduto il passo a probabili grattacieli con alberghi e lampadari scintillanti.
Han Lei rievoca sono i suoi straordinari paesaggi in bianco e nero la resa calligrafica della natura tipica dell’arte del passato del suo paese, ma vista attraverso la lente di oggi, che deforma l’ottica “piatta”, non tridimensionale del passato e la trasforma in una visione quasi virtuale. Nella nuovissima serie “Pagoda” , invece, come scrive l’artista stesso, si sottolineano due punti di vista importanti il “graft” e il “plagiary”, il plagiato soprattutto della natura umana, la clonazione di idee e principi. Han Lei parla dei suoi ricordi d’infanzia, rielabora il passato con grande energia, con grande fantasia creando immagini sospese tra gioco e pericolosa manipolazione
Nell’opera “Praise of Skin” della giovane artista del Taiwan, Chang Hsing Yu – è ancora una volta in primo piano il corpo umano, specificamente il corpo femminile, la pelle.
L’artista proietta il passato, un passato "sociale", le icone come il drago, il lotus, un linguaggio altamente simbolico, su una superficie altrettanto ricca di valenze simboliche: il corpo femminile, il nudo, e sviluppa un confronto – etico e estetico - tra riti e individualità, tra immagine / memoria collettive e visione individuale. L’artista attua una “blanda” e lucida demistificazione del passato, di certi codici e valori riguardanti il ruolo femminile nella società – odierna e passata
Il dialogo tra le opere dei questi quattro artisti permette al visitatore di entrare in un mondo per molti versi lontano dal suo modo di sentire e di percepire e lo invita a un viaggio immaginario nel mondo dell’Oriente.
La mostra sarà poi ospitata nella prestigiosa cornice di Palazzo Capponi a Firenze. Per quell’occasione la mostra sarà ampliata con lavori di altri artisti che provengono da discipline quali la video art, la pittura e l´installazione.
06
aprile 2006
Transizione. Dal passato al futuro
Dal 06 aprile al 31 maggio 2006
fotografia
Location
GALLERIA LUXARDO
Roma, Via Di Tor Di Nona, 39, (Roma)
Roma, Via Di Tor Di Nona, 39, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì - sabato dalle ore 16 alle ore 19.30 mattina su appuntamento
Vernissage
6 Aprile 2006, ore 19
Autore