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Torino musicale scrinium di Vivaldi
Il teatro vivaldiano nelle raccolte manoscritte della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
Comunicato stampa
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La mostra intende illustrare la produzione relativa al teatro musicale del celebre compositore veneziano Antonio Vivaldi conservata nelle raccolte Mauro Foà e Renzo Giordano della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e poco nota al grande pubblico e ancora oggetto di studi e ricerche.
Nucleo centrale della mostra e del catalogo saranno le opere date in teatri veneziani e la formazione delle due raccolte citate. Una sezione della mostra sarà poi dedicata all'esposizione Antonio Vivaldi e il suo tempo, con l'allestimento curato dall'Istituto Italiano Antonio Vivaldi della Fondazione Giorgio Cini.
La mostra si impernia sui manoscritti vivaldiani, in gran parte autografi delle due raccolte, che l’iniziativa degli studiosi e musicisti Luigi Torri e Alberto Gentili e la generosità di due mecenati, nelle persone di Roberto Foà e di Filippo Giordano, assicurarono all’Istituto.
I manoscritti vivaldiani conservati presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino sono collocati nella Raccolta Mauro Foà, pervenuta alla Biblioteca nel 1927, e nella Raccolta Renzo Giordano, pervenuta alla Biblioteca nel 1930.
Nell’autunno del 1926 al direttore della Biblioteca, dott. Luigi Torri, pervenne la richiesta di una perizia di una collezione di manoscritti ed edizioni musicali, pervenuta per lascito nel 1922, che il Collegio salesiano S. Carlo di Borgo San Martino nel Monferrato intendeva vendere, allo scopo di apportare migliorie e riparazioni al Collegio, in cui aveva dimorato anche S. Giovanni Bosco. Torri si rivolse per la perizia tecnica all’amico Alberto Gentili, docente di Storia della musica presso l’Università di Torino ed esperto di musiche sei-settecentesche. Poiché dall’analisi di tali documenti risultò la presenza nel fondo in questione di manoscritti vivaldiani, il Torri cercò un acquirente che facesse poi dono del materiale alla Nazionale.
Fu il Gentili che trovò l’acquirente nella persona di Roberto Foà, un agente di cambio torinese, il quale comprò il fondo (secondo la stima effettuata il fondo era stato valutato 300.000 lire circa) e offrì la raccolta in dono alla Biblioteca in memoria del proprio figlio Mauro, scomparso di recente.
Poiché dagli studi preliminari risultò evidente che il fondo appena acquisito non poteva essere che una parte di una raccolta libraria più ampia divisa in epoca imprecisata, vennero avviate immediatamente delle ricerche presso il Collegio salesiano di Borgo San Martino per rintracciare la provenienza del lascito. Le ricerche effettuate stabilirono che il fondo era pervenuto al Collegio salesiano per lascito della marchesa Francesca Da Passano, vedova del marchese Marcello Durazzo, morto nel 1922 nel castello di Occimiano, nei pressi di Borgo San Martino, dove da tempo si era ritirato.
Fu affidato al marchese Faustino Curlo, bibliotecario alla Nazionale di Torino, il compito di avviare i contatti con il marchese Giuseppe Maria Durazzo, nipote del citato Marcello, ancora residente nel palazzo di famiglia sito a Genova. L’acquirente (per una somma di 100.000 lire) fu questa volta l’industriale tessile torinese Filippo Giordano, che donò poi il fondo alla Nazionale in memoria del figlio Renzo, prematuramente scomparso all’età di quattro anni.
Si veniva così a ricostruire presso la Biblioteca Nazionale di Torino l’originaria raccolta della famiglia Durazzo, contenente i 27 tomi delle opere di Vivaldi, i 16 tomi delle intavolature tedesche per organo, i 10 tomi di composizioni di Alessandro Stradella, oltre a numerosi volumi, manoscritti e a stampa, di fondamentale importanza per gli studi di storia della musica.
Le prime ricerche legarono i manoscritti di Vivaldi alla figura del conte Giacomo Durazzo (1717-1794), ambasciatore della Repubblica di Genova a Vienna (1749-1752) e in seguito consigliere e direttore generale degli spettacoli presso la corte imperiale sempre a Vienna (1753-1764), al tempo in cui Gluck veniva realizzando la sua riforma del melodramma. Successivamente il Durazzo fu ambasciatore della corte viennese presso la Repubblica di Venezia (1764-1784).
I 27 tomi vivaldiani erano appartenuti, prima di entrare a far parte della biblioteca di Durazzo, al collezionista veneziano Jacopo Soranzo (1686-1750 circa). Alla morte di questi la sua immensa raccolta libraria, che contava oltre 4.000 manoscritti, era stata divisa fra due rami della famiglia e poi venduta.
Il fondo vivaldiano della Biblioteca Nazionale di Torino è il materiale originale (autografo nella gran maggioranza dei casi), dal quale i copisti avrebbero poi ricavato le parti per l’esecuzione.
Il percorso della mostra, realizzato su pannelli, vuole tracciare anche la storia delle acquisizioni delle due raccolte.
L’esposizione prenderà l’avvio dall’attività del compositore veneziano dedicata al teatro per musica e si cercherà di ricostruire, attraverso illustrazioni e documenti, gli ambienti in cui Vivaldi operò.
Alle partiture delle opere musicali conservate nelle due Raccolte Foà e Giordano si affiancherà materiale atto ad integrare la testimonianza da essi recata: libretti d’opera, riproduzioni di documenti d’archivio, di luoghi, ritratti di cantanti contemporanei e così via.
Si partirà quindi dallo studio delle opere composte per i teatri di Venezia, le cui partiture sono oggi conservate a Torino, e in particolare:
Orlando finto pazzo (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1714),
Arsilda regina di Ponto (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1716),
L’Incoronazione di Dario (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1716),
Armida al campo d’Egitto (Venezia, Teatro di S. Moisè, carnevale 1718),
La Verità in Cimento (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1720),
Fornace (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1726),
Dorilla in Tempe (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1726),
Orlando (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1727),
L’Olimpiade (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1734),
Griselda (Venezia, Teatro di S. Samuele, maggio 1735),
Rosmira (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1738).
Per completezza di indagine si analizzeranno anche opere composte per teatri veneziani, di cui non sono state reperite ad oggi le partiture ma i cui libretti a stampa sono conservati, come:
Nerone fatto Cesare (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1715),
La Costanza trionfante (Venezia, Teatro di S. Moisè, carnevale 1716),
L’Alfier fanfarone (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1716),
Tieteberga (Venezia, Teatro di S. Moisè, autunno 1717),
Il Vino trionfante del Vincitore (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1717),
Artabano re dei Parti (Venezia, Teatro di S. Moisè, carnevale 1718),
Filippo re di Macedonia (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1721),
L’inganno trionfante in amore (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1725),
Cunegonda (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1726),
La Fede tradita e vendicata (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1726),
Rosilena ed Oronta (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1728),
L’Odio vinto dalla Costanza (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1731),
Aristide (Venezia, Teatro di S. Samuele, autunno 1735),
La bottega da cafè (Venezia, Teatro di S. Samuele, carnevale 1736) di controversa attribuzione,
L’oracolo in Messenia (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1738),
Feraspe (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1739),
Ernelinda (Venezia, Teatro di S. Cassiano, 1750).
Una parte importante della mostra sarà dedicata allo storia dei due fondi, dall’ingresso dell’intero corpus di manoscritti vivaldiani dapprima nel fondo del senatore veneziano Jacopo Soranzo, poi nella raccolta libraria del conte Giacomo Durazzo e infine nel patrimonio della Biblioteca Nazionale di Torino, all’importante ruolo svolto per tale acquisizione da Luigi Torri, Alberto Gentili e Faustino Curlo, testimoniata da documenti d’archivio e da documenti manoscritti e a stampa relativi alla storia della famiglia Durazzo.
Il percorso espositivo si concluderà con la “riscoperta” di Vivaldi cominciata proprio dopo l’acquisizione da parte della Biblioteca delle due raccolte citate - fondo di gran lunga il più ricco di quanto conservato oggi nel mondo del musicista veneziano - anche attraverso registrazioni musicali e materiale bibliografico.
Comitato scientifico:
È stato costituito un comitato scientifico formato da:
Aurelio Aghemo
Alberto Basso
Sivia Caratti
Annarita Colturato
Francesco Fanna
Massimo Fino
Massimo Gentili-Tedeschi
Angelo Giaccaria
Pier Giuseppe Gillio
Nicholas Hunt
Luca Leoncini
Susan Orlando
Massimo Pistacchi
Franca Porticelli
Franco Rossi
Sabrina Saccomani
Maria Letizia Sebastiani
Daniele Torelli
Marino Zorzi
Organizzazione della mostra:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari
Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali
Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
L’esposizione si colloca nell’ ambito delle “Olimpiadi della cultura”, che inizieranno in concomitanza con l’evento olimpico sportivo. In particolare verrà esposto il manoscritto de L’Olimpiade, la cui ouverture sarà suonata durante l’inaugurazione dei giochi olimpici.
Collaborazione di: Città di Torino, CESMEO, Istituto Italiano Antonio Vivaldi-Fondazione Giorgio Cini, Centro Studi Piemontesi, Famiglia Franci-Foà, Famiglia Gentili Tedeschi, NAIVE.
Il catalogo della mostra è realizzato con il contributo della Compagnia di S. Paolo di Torino.
Nucleo centrale della mostra e del catalogo saranno le opere date in teatri veneziani e la formazione delle due raccolte citate. Una sezione della mostra sarà poi dedicata all'esposizione Antonio Vivaldi e il suo tempo, con l'allestimento curato dall'Istituto Italiano Antonio Vivaldi della Fondazione Giorgio Cini.
La mostra si impernia sui manoscritti vivaldiani, in gran parte autografi delle due raccolte, che l’iniziativa degli studiosi e musicisti Luigi Torri e Alberto Gentili e la generosità di due mecenati, nelle persone di Roberto Foà e di Filippo Giordano, assicurarono all’Istituto.
I manoscritti vivaldiani conservati presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino sono collocati nella Raccolta Mauro Foà, pervenuta alla Biblioteca nel 1927, e nella Raccolta Renzo Giordano, pervenuta alla Biblioteca nel 1930.
Nell’autunno del 1926 al direttore della Biblioteca, dott. Luigi Torri, pervenne la richiesta di una perizia di una collezione di manoscritti ed edizioni musicali, pervenuta per lascito nel 1922, che il Collegio salesiano S. Carlo di Borgo San Martino nel Monferrato intendeva vendere, allo scopo di apportare migliorie e riparazioni al Collegio, in cui aveva dimorato anche S. Giovanni Bosco. Torri si rivolse per la perizia tecnica all’amico Alberto Gentili, docente di Storia della musica presso l’Università di Torino ed esperto di musiche sei-settecentesche. Poiché dall’analisi di tali documenti risultò la presenza nel fondo in questione di manoscritti vivaldiani, il Torri cercò un acquirente che facesse poi dono del materiale alla Nazionale.
Fu il Gentili che trovò l’acquirente nella persona di Roberto Foà, un agente di cambio torinese, il quale comprò il fondo (secondo la stima effettuata il fondo era stato valutato 300.000 lire circa) e offrì la raccolta in dono alla Biblioteca in memoria del proprio figlio Mauro, scomparso di recente.
Poiché dagli studi preliminari risultò evidente che il fondo appena acquisito non poteva essere che una parte di una raccolta libraria più ampia divisa in epoca imprecisata, vennero avviate immediatamente delle ricerche presso il Collegio salesiano di Borgo San Martino per rintracciare la provenienza del lascito. Le ricerche effettuate stabilirono che il fondo era pervenuto al Collegio salesiano per lascito della marchesa Francesca Da Passano, vedova del marchese Marcello Durazzo, morto nel 1922 nel castello di Occimiano, nei pressi di Borgo San Martino, dove da tempo si era ritirato.
Fu affidato al marchese Faustino Curlo, bibliotecario alla Nazionale di Torino, il compito di avviare i contatti con il marchese Giuseppe Maria Durazzo, nipote del citato Marcello, ancora residente nel palazzo di famiglia sito a Genova. L’acquirente (per una somma di 100.000 lire) fu questa volta l’industriale tessile torinese Filippo Giordano, che donò poi il fondo alla Nazionale in memoria del figlio Renzo, prematuramente scomparso all’età di quattro anni.
Si veniva così a ricostruire presso la Biblioteca Nazionale di Torino l’originaria raccolta della famiglia Durazzo, contenente i 27 tomi delle opere di Vivaldi, i 16 tomi delle intavolature tedesche per organo, i 10 tomi di composizioni di Alessandro Stradella, oltre a numerosi volumi, manoscritti e a stampa, di fondamentale importanza per gli studi di storia della musica.
Le prime ricerche legarono i manoscritti di Vivaldi alla figura del conte Giacomo Durazzo (1717-1794), ambasciatore della Repubblica di Genova a Vienna (1749-1752) e in seguito consigliere e direttore generale degli spettacoli presso la corte imperiale sempre a Vienna (1753-1764), al tempo in cui Gluck veniva realizzando la sua riforma del melodramma. Successivamente il Durazzo fu ambasciatore della corte viennese presso la Repubblica di Venezia (1764-1784).
I 27 tomi vivaldiani erano appartenuti, prima di entrare a far parte della biblioteca di Durazzo, al collezionista veneziano Jacopo Soranzo (1686-1750 circa). Alla morte di questi la sua immensa raccolta libraria, che contava oltre 4.000 manoscritti, era stata divisa fra due rami della famiglia e poi venduta.
Il fondo vivaldiano della Biblioteca Nazionale di Torino è il materiale originale (autografo nella gran maggioranza dei casi), dal quale i copisti avrebbero poi ricavato le parti per l’esecuzione.
Il percorso della mostra, realizzato su pannelli, vuole tracciare anche la storia delle acquisizioni delle due raccolte.
L’esposizione prenderà l’avvio dall’attività del compositore veneziano dedicata al teatro per musica e si cercherà di ricostruire, attraverso illustrazioni e documenti, gli ambienti in cui Vivaldi operò.
Alle partiture delle opere musicali conservate nelle due Raccolte Foà e Giordano si affiancherà materiale atto ad integrare la testimonianza da essi recata: libretti d’opera, riproduzioni di documenti d’archivio, di luoghi, ritratti di cantanti contemporanei e così via.
Si partirà quindi dallo studio delle opere composte per i teatri di Venezia, le cui partiture sono oggi conservate a Torino, e in particolare:
Orlando finto pazzo (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1714),
Arsilda regina di Ponto (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1716),
L’Incoronazione di Dario (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1716),
Armida al campo d’Egitto (Venezia, Teatro di S. Moisè, carnevale 1718),
La Verità in Cimento (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1720),
Fornace (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1726),
Dorilla in Tempe (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1726),
Orlando (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1727),
L’Olimpiade (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1734),
Griselda (Venezia, Teatro di S. Samuele, maggio 1735),
Rosmira (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1738).
Per completezza di indagine si analizzeranno anche opere composte per teatri veneziani, di cui non sono state reperite ad oggi le partiture ma i cui libretti a stampa sono conservati, come:
Nerone fatto Cesare (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1715),
La Costanza trionfante (Venezia, Teatro di S. Moisè, carnevale 1716),
L’Alfier fanfarone (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1716),
Tieteberga (Venezia, Teatro di S. Moisè, autunno 1717),
Il Vino trionfante del Vincitore (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1717),
Artabano re dei Parti (Venezia, Teatro di S. Moisè, carnevale 1718),
Filippo re di Macedonia (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1721),
L’inganno trionfante in amore (Venezia, Teatro di S. Angelo, autunno 1725),
Cunegonda (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1726),
La Fede tradita e vendicata (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1726),
Rosilena ed Oronta (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1728),
L’Odio vinto dalla Costanza (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1731),
Aristide (Venezia, Teatro di S. Samuele, autunno 1735),
La bottega da cafè (Venezia, Teatro di S. Samuele, carnevale 1736) di controversa attribuzione,
L’oracolo in Messenia (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1738),
Feraspe (Venezia, Teatro di S. Angelo, carnevale 1739),
Ernelinda (Venezia, Teatro di S. Cassiano, 1750).
Una parte importante della mostra sarà dedicata allo storia dei due fondi, dall’ingresso dell’intero corpus di manoscritti vivaldiani dapprima nel fondo del senatore veneziano Jacopo Soranzo, poi nella raccolta libraria del conte Giacomo Durazzo e infine nel patrimonio della Biblioteca Nazionale di Torino, all’importante ruolo svolto per tale acquisizione da Luigi Torri, Alberto Gentili e Faustino Curlo, testimoniata da documenti d’archivio e da documenti manoscritti e a stampa relativi alla storia della famiglia Durazzo.
Il percorso espositivo si concluderà con la “riscoperta” di Vivaldi cominciata proprio dopo l’acquisizione da parte della Biblioteca delle due raccolte citate - fondo di gran lunga il più ricco di quanto conservato oggi nel mondo del musicista veneziano - anche attraverso registrazioni musicali e materiale bibliografico.
Comitato scientifico:
È stato costituito un comitato scientifico formato da:
Aurelio Aghemo
Alberto Basso
Sivia Caratti
Annarita Colturato
Francesco Fanna
Massimo Fino
Massimo Gentili-Tedeschi
Angelo Giaccaria
Pier Giuseppe Gillio
Nicholas Hunt
Luca Leoncini
Susan Orlando
Massimo Pistacchi
Franca Porticelli
Franco Rossi
Sabrina Saccomani
Maria Letizia Sebastiani
Daniele Torelli
Marino Zorzi
Organizzazione della mostra:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari
Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali
Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
L’esposizione si colloca nell’ ambito delle “Olimpiadi della cultura”, che inizieranno in concomitanza con l’evento olimpico sportivo. In particolare verrà esposto il manoscritto de L’Olimpiade, la cui ouverture sarà suonata durante l’inaugurazione dei giochi olimpici.
Collaborazione di: Città di Torino, CESMEO, Istituto Italiano Antonio Vivaldi-Fondazione Giorgio Cini, Centro Studi Piemontesi, Famiglia Franci-Foà, Famiglia Gentili Tedeschi, NAIVE.
Il catalogo della mostra è realizzato con il contributo della Compagnia di S. Paolo di Torino.
14
febbraio 2006
Torino musicale scrinium di Vivaldi
Dal 14 febbraio al 03 giugno 2006
Location
BIBLIOTECA NAZIONALE UNIVERSITARIA
Torino, Piazza Carlo Alberto, 3, (Torino)
Torino, Piazza Carlo Alberto, 3, (Torino)