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Alessandro Dal Pont
In occasione della sua prima personale milanese Alessandro Dal Pont, proseguendo gli ultimi sviluppi della sua ricerca plastica, presenta quattro nuovi gruppi scultorei (Interior design 1, 2, 3, 4) che insieme costituiscono un’unica e articolata installazione site specific, pensata appositamente per Pianissimo
Comunicato stampa
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In occasione della sua prima personale milanese Alessandro Dal Pont, proseguendo gli ultimi sviluppi della sua ricerca plastica, presenta quattro nuovi gruppi scultorei (Interior design 1, 2, 3, 4) che insieme costituiscono un’unica e articolata installazione site specific, pensata appositamente per Pianissimo.
Quello che a prima vista potrebbe sembrare uno showroom di design piuttosto che uno stand del Salone del Mobile, si svela progressivamente allo spettatore come una rappresentazione plastica di un’orgia.
Prendendo spunto dai pionieri del Modernismo, fino ad arrivare alle sue più recenti declinazioni (Steinback, Pardo, Gillick, Rehberger, Mercier), l’artista aggiunge il proprio contributo all’avvicendarsi delle sue rivisitazioni.
Dal Pont fonde la combinatoria dei corpi umani con quella degli elementi modulari tipici del disegno industriale, costruendo sul campionario delle carnagioni umane le cromie delle loro superfici patinate e gioca a conferire allo stereotipo del design internazionale il sapore decadente, trasgressivo ed eccitante dei Fever parties londinesi, le orge chic del sabato sera - un fenomeno attualmente molto in voga tra i giovani della upper class inglese.
Le sculture sono disposte nello spazio della mostra con rigore cartesiano, ma come nella sequenza di un film porno, non vi è che la ripetizione di un atto sessuale e la rappresentazione del piacere nel cosiddetto money shot, ovvero l’eiaculazione maschile.
La mostra si snoda sul filo labile che oggi separa la sfera pubblica da quella privata e invita a riflettere sulle problematiche relative alle continue contaminazioni tra mondo esterno e spazio intimo dell’individuo.
Quello che a prima vista potrebbe sembrare uno showroom di design piuttosto che uno stand del Salone del Mobile, si svela progressivamente allo spettatore come una rappresentazione plastica di un’orgia.
Prendendo spunto dai pionieri del Modernismo, fino ad arrivare alle sue più recenti declinazioni (Steinback, Pardo, Gillick, Rehberger, Mercier), l’artista aggiunge il proprio contributo all’avvicendarsi delle sue rivisitazioni.
Dal Pont fonde la combinatoria dei corpi umani con quella degli elementi modulari tipici del disegno industriale, costruendo sul campionario delle carnagioni umane le cromie delle loro superfici patinate e gioca a conferire allo stereotipo del design internazionale il sapore decadente, trasgressivo ed eccitante dei Fever parties londinesi, le orge chic del sabato sera - un fenomeno attualmente molto in voga tra i giovani della upper class inglese.
Le sculture sono disposte nello spazio della mostra con rigore cartesiano, ma come nella sequenza di un film porno, non vi è che la ripetizione di un atto sessuale e la rappresentazione del piacere nel cosiddetto money shot, ovvero l’eiaculazione maschile.
La mostra si snoda sul filo labile che oggi separa la sfera pubblica da quella privata e invita a riflettere sulle problematiche relative alle continue contaminazioni tra mondo esterno e spazio intimo dell’individuo.
09
febbraio 2006
Alessandro Dal Pont
Dal 09 febbraio al 04 marzo 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA PIANISSIMO
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15-19
Vernissage
9 Febbraio 2006, ore 19
Ufficio stampa
NEW RELEASE
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