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1234567890. 10 young Italian Artists Installation about timelapse
collettiva
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 25 febbraio 1582, a conclusione dei lavori di una commissione formata da scienziati ed ecclesiastici, papa Gregorio XIII emise la bolla Inter Gravissimas che, oltre a stabilire la riforma del calendario,imponeva l'abolizione di dieci giorni, dal 5 al 14 ottobre,per ricondurre l'equinozio primaverile al 21 marzo.
Gli uomini invecchiarono improvvisamente di una decade.
Dieci giorni vennero sottratti dal conteggio del tempo, non furono vissuti, non furono consumati.
Appena scopro i documenti che testimoniano questa folle
ma comunque reale operazione sul tempo,cerco di capire che fine hanno fatto i dieci giorni.
Mi rendo conto che nessuno li ha mai reclamati.
Me ne posso quindi legalmente appropriare!
Ho in mano il tempo...
Potrei regalare un giorno a qualcuno, o magari venderglielo...
Potrei tenermeli da parte e usarli in caso di necessità:
una brutta giornata che vorrei sostituire,una bella giornata che invece vorrei rivivere, un'occasione persa che potrei così recuperare...
Potrei anche vivere due giorni contemporaneamente, prendere doppi appuntamenti, alla stessa ora ma in posti diversi, con persone diverse...
Potrei conservarli per il giorno in cui mi si presenterà la morte:
le direi che ho un bonus valido per altri dieci giorni e di ripassare più tardi...
CHIARA CAMONI
La sequenza numerica contiene un filo rosso tra le opere di 10 artisti convocati da Kroitnijz a ragionare sulla percezione del tempo come dono.
L¹opera viene vissuta nello spazio di un Hangar aeroportuale dove si preannuncia l¹inizio di un viaggio atipico.
Con un rimando costante al concetto di scorrimento del tempo, l¹intenzione della mostra è pacificante, come un invito dichiarato a concedersi l¹elargizione di arte semplificata.
Non concettuale dunque, ma del tutto intellegibile, spontanea, incontaminata e prodiga di spunti, per permettere una fruizione libera e interattiva di percezioni molteplici.
Il progetto è diretto all¹appagamento della sensazione costante per chiunque di perdersi sempre qualcosa e non venir mai risarciti.
E¹ un percorso positivo che introduce un viaggio nel tempo di cui non conosciamo le coordinate, ma a cui volentieri ci abbandoniamo senza sapere dove porterà.
A partire dall¹opera di Chiara Camoni in cui avviene letteralmente un baratto di 10 giorni, altri 9 artisti sono stati invitati a ragionare e sperimentare il passaggio temporale con un¹azione di intrattenimento puramente artistico in un momento storico dedicato al cinema, massima espressione di esercizio diegetico inteso come omaggio allo spettatore.
Il titolo numerico è ispirato a Chiara Camoni che è un po' la musa di questo progetto. Chiara Camoni rielabora un documento secondo cui nel 1582 Papa Gregorio XIII impose l¹abolizione di 10 giorni al calendario. Ne deriva un¹installazione con un grande disegno del suo profilo accanto a quello del Papa e la possibilità per lo spettatore di ritirare l'atto di appropriazione e quello di restituzione dei 10 giorni da lei trovati, stampati in tiratura limitata, per barattare il tempo durante l'evento.
Il lavoro di Arianna Fumagalli disegna la sequenza arcaica di un ballo immaginario giocando sull¹animazione e la cadenza del ritmo musicale. Serginho Cartoon esplora l¹ironia di fermare il tempo, Mauro Ceolin presenta l¹ultimo timelapse video con la videoinstallazione di un passaggio dal giorno alla notte quasi ipnotico, realizzato in flash per poterlo espandere all¹infinito. Alessandra Cassinelli sviluppa una foto di 37 metri per 2 legata alla percezione di un arco di tempo avvolto dall¹abbraccio di una folla dedicata a guardare altrove, Andrea Dojmi forma un percorso industriale-naturale-infantile legato al senso di irreparabilità di istanti perduti e indelebili allo stesso tempo. E¹ un lavoro sull¹infanzia intesa come un fatto spaziale più che temporale, da cui scaturisce un asilo nido di confine ancora intatto. Alberto Biagetti esprime l¹inesorabile attraverso l¹estatica bellezza di uno scheletro, Fausto Gilberti per la prima volta sperimenta la stampa in grande formato e attraverso un salto spazio-temporale colloca gli stessi personaggi in due contesti differenti, dalla complessità urbana alla psichedelia optical. Luigi Rizzo scandisce il tempo attraverso un video narrativo legato al quotidiano domestico proiettato in alta definizione laddove l¹audio crea nello spettatore una sorta di straniamento e/o una intensa condivisione del momento. Gli Ultrapop ragionano sui luoghi comuni del tempo, da una parte Sandra Virlinzi riaccende il simbolo ultrapopolare siciliano della Luminaria con un gigantesco Jolly Joker, dall¹altra Giordano Curreri e Antonio Sorrentino scardinano le aspettative e reinventano manifesti di pellicole mai esistite con una sorta di assalto alla location.
La mostra propone uno sguardo senza competizione sull¹Italia fuori dalle istituzioni, per invitare chiunque a scegliersi un percorso privato e insondabile barattando se stessi con dieci minuti d¹arte pura e senza schemi
(Raffaella Guidobono)
Gli uomini invecchiarono improvvisamente di una decade.
Dieci giorni vennero sottratti dal conteggio del tempo, non furono vissuti, non furono consumati.
Appena scopro i documenti che testimoniano questa folle
ma comunque reale operazione sul tempo,cerco di capire che fine hanno fatto i dieci giorni.
Mi rendo conto che nessuno li ha mai reclamati.
Me ne posso quindi legalmente appropriare!
Ho in mano il tempo...
Potrei regalare un giorno a qualcuno, o magari venderglielo...
Potrei tenermeli da parte e usarli in caso di necessità:
una brutta giornata che vorrei sostituire,una bella giornata che invece vorrei rivivere, un'occasione persa che potrei così recuperare...
Potrei anche vivere due giorni contemporaneamente, prendere doppi appuntamenti, alla stessa ora ma in posti diversi, con persone diverse...
Potrei conservarli per il giorno in cui mi si presenterà la morte:
le direi che ho un bonus valido per altri dieci giorni e di ripassare più tardi...
CHIARA CAMONI
La sequenza numerica contiene un filo rosso tra le opere di 10 artisti convocati da Kroitnijz a ragionare sulla percezione del tempo come dono.
L¹opera viene vissuta nello spazio di un Hangar aeroportuale dove si preannuncia l¹inizio di un viaggio atipico.
Con un rimando costante al concetto di scorrimento del tempo, l¹intenzione della mostra è pacificante, come un invito dichiarato a concedersi l¹elargizione di arte semplificata.
Non concettuale dunque, ma del tutto intellegibile, spontanea, incontaminata e prodiga di spunti, per permettere una fruizione libera e interattiva di percezioni molteplici.
Il progetto è diretto all¹appagamento della sensazione costante per chiunque di perdersi sempre qualcosa e non venir mai risarciti.
E¹ un percorso positivo che introduce un viaggio nel tempo di cui non conosciamo le coordinate, ma a cui volentieri ci abbandoniamo senza sapere dove porterà.
A partire dall¹opera di Chiara Camoni in cui avviene letteralmente un baratto di 10 giorni, altri 9 artisti sono stati invitati a ragionare e sperimentare il passaggio temporale con un¹azione di intrattenimento puramente artistico in un momento storico dedicato al cinema, massima espressione di esercizio diegetico inteso come omaggio allo spettatore.
Il titolo numerico è ispirato a Chiara Camoni che è un po' la musa di questo progetto. Chiara Camoni rielabora un documento secondo cui nel 1582 Papa Gregorio XIII impose l¹abolizione di 10 giorni al calendario. Ne deriva un¹installazione con un grande disegno del suo profilo accanto a quello del Papa e la possibilità per lo spettatore di ritirare l'atto di appropriazione e quello di restituzione dei 10 giorni da lei trovati, stampati in tiratura limitata, per barattare il tempo durante l'evento.
Il lavoro di Arianna Fumagalli disegna la sequenza arcaica di un ballo immaginario giocando sull¹animazione e la cadenza del ritmo musicale. Serginho Cartoon esplora l¹ironia di fermare il tempo, Mauro Ceolin presenta l¹ultimo timelapse video con la videoinstallazione di un passaggio dal giorno alla notte quasi ipnotico, realizzato in flash per poterlo espandere all¹infinito. Alessandra Cassinelli sviluppa una foto di 37 metri per 2 legata alla percezione di un arco di tempo avvolto dall¹abbraccio di una folla dedicata a guardare altrove, Andrea Dojmi forma un percorso industriale-naturale-infantile legato al senso di irreparabilità di istanti perduti e indelebili allo stesso tempo. E¹ un lavoro sull¹infanzia intesa come un fatto spaziale più che temporale, da cui scaturisce un asilo nido di confine ancora intatto. Alberto Biagetti esprime l¹inesorabile attraverso l¹estatica bellezza di uno scheletro, Fausto Gilberti per la prima volta sperimenta la stampa in grande formato e attraverso un salto spazio-temporale colloca gli stessi personaggi in due contesti differenti, dalla complessità urbana alla psichedelia optical. Luigi Rizzo scandisce il tempo attraverso un video narrativo legato al quotidiano domestico proiettato in alta definizione laddove l¹audio crea nello spettatore una sorta di straniamento e/o una intensa condivisione del momento. Gli Ultrapop ragionano sui luoghi comuni del tempo, da una parte Sandra Virlinzi riaccende il simbolo ultrapopolare siciliano della Luminaria con un gigantesco Jolly Joker, dall¹altra Giordano Curreri e Antonio Sorrentino scardinano le aspettative e reinventano manifesti di pellicole mai esistite con una sorta di assalto alla location.
La mostra propone uno sguardo senza competizione sull¹Italia fuori dalle istituzioni, per invitare chiunque a scegliersi un percorso privato e insondabile barattando se stessi con dieci minuti d¹arte pura e senza schemi
(Raffaella Guidobono)
04
settembre 2003
1234567890. 10 young Italian Artists Installation about timelapse
04 settembre 2003
arte contemporanea
Location
NH LINGOTTO TECH
Torino, Via Nizza, 230, (Torino)
Torino, Via Nizza, 230, (Torino)
Orario di apertura
11-13 e 16-20
Vernissage
4 Settembre 2003, ore 19-22
Autore
Curatore