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Enzo Isaia – Cieli Olimpici
Sessanta fotografie in dieci anni per raccontare Torino
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dall’8 al 28 febbraio sarà allestita presso la Sala Bolaffi di Via Manzoni 7, la mostra fotografica “Cieli Olimpici” di Enzo Isaia, sessanta fotografie, scattate in dieci anni dalle finestre delle camere dei figli, che raffigurano una Torino più emblematica e del tutto insolita, evitando il centro urbano ed il traffico, ma puntando al cielo. Foto che sembrano essere paesaggi in attesa dell’arrivo di qualcuno, una visione del tutto originale e fuori dal comune della città protagonista dei Giochi Olimpici Invernali 2006.
Figlio di pilota, Enzo Isaia ha ereditato l’abitudine di guardare sovente il cielo, ma nel suo caso con l’occhio del fotografo. Con lo scopo di suscitare pensieri, riflessioni, sul passato e sull’avvenire della città, i soggetti scelti sono i monumenti simbolo di Torino: la Basilica di Superga, punto carismatico della città, la Mole Antonelliana, che con la sua punta evoca un candelabro misterioso, il Monte dei Cappuccini, immortalato sempre con colori o effetti atmosferici che ricordano la tragedia dell’assedio di Torino ed il Rocciamelone.
“Per parecchio tempo – racconta Enzo Isaia - oltre lo sguardo scrutante, ho puntato su questi quattro soggetti profilati nel cielo anche gli obiettivi delle mie macchine fotografiche, attendendo al varco solo i più particolari effetti, naturali e non: fulmini, nebbia, arcobaleni, neve, vento, sole, pioggia, luna, fuochi artificiali e nuvole, tante nuvole, le più disparate, le più variegate, dalle più dolci primaverili alle più pesanti autunnali gravide di pioggia. Purtroppo – continua il fotografo – per colpa di sconsiderate parabole ed antenne televisive, di alberi un po’ troppo cresciuti, di gru e di impalcature poco fotogeniche, dopo dieci anni ho sospeso i miei clic dalle finestre. Non fotografo più in pantofole, d’accordo, ma l’abitudine di scrutare il cielo di Torino, da qualsiasi punto della città io mi trovi, mi è rimasta”.
Non soltanto un'esposizione di stampe a colori, ma soprattutto una dimostrazione della presenza partecipativa di un artista che all’interno delle sue fotografie esprime ogni suo sentimento e pensiero.
“... Il cielo, come specchio magico di Torino, in una sequenza fantastica di istantanee...”
(Renzo Rossotti)
“... Dalla finestra della figlia Raffaella vedeva la Mole Antonelliana ed il Monte dei Cappuccini, da quella del figlio Fabio, lontana, la Basilica di Superga. E i cieli. Mutevoli come possono esserlo i cieli di una città vicina alla montagne, in tutte le stagioni, con ogni tipo di situazione atmosferica. E oggi questa immagini sono raccolte in una mostra, che è certamente la testimonianza di una magnifica ossessione ma soprattutto un atto d'amore verso la sua città d' adozione…”
(Giovanna Calvenzi – Specchio – La Stampa)
“... Isaia è, con queste sue poetiche cromatiche su Torino, un intimista dell'attimo fuggente...”
(Paolo Levi - La Repubblica)
“… Con un'autentica sapienza e grande intuito, Isaia ha puntato i suoi obiettivi sui mobili cieli di Torino, cogliendone delle immagini inedite, incredibili senza interventi di magia, nei quali, invece, c'è tutto un lavoro di alta professionalità, grande esperienza e pazienza infinita, ma a volte non senza momenti di autentica fortuna...”
(Angelo Dragone)
Figlio di pilota, Enzo Isaia ha ereditato l’abitudine di guardare sovente il cielo, ma nel suo caso con l’occhio del fotografo. Con lo scopo di suscitare pensieri, riflessioni, sul passato e sull’avvenire della città, i soggetti scelti sono i monumenti simbolo di Torino: la Basilica di Superga, punto carismatico della città, la Mole Antonelliana, che con la sua punta evoca un candelabro misterioso, il Monte dei Cappuccini, immortalato sempre con colori o effetti atmosferici che ricordano la tragedia dell’assedio di Torino ed il Rocciamelone.
“Per parecchio tempo – racconta Enzo Isaia - oltre lo sguardo scrutante, ho puntato su questi quattro soggetti profilati nel cielo anche gli obiettivi delle mie macchine fotografiche, attendendo al varco solo i più particolari effetti, naturali e non: fulmini, nebbia, arcobaleni, neve, vento, sole, pioggia, luna, fuochi artificiali e nuvole, tante nuvole, le più disparate, le più variegate, dalle più dolci primaverili alle più pesanti autunnali gravide di pioggia. Purtroppo – continua il fotografo – per colpa di sconsiderate parabole ed antenne televisive, di alberi un po’ troppo cresciuti, di gru e di impalcature poco fotogeniche, dopo dieci anni ho sospeso i miei clic dalle finestre. Non fotografo più in pantofole, d’accordo, ma l’abitudine di scrutare il cielo di Torino, da qualsiasi punto della città io mi trovi, mi è rimasta”.
Non soltanto un'esposizione di stampe a colori, ma soprattutto una dimostrazione della presenza partecipativa di un artista che all’interno delle sue fotografie esprime ogni suo sentimento e pensiero.
“... Il cielo, come specchio magico di Torino, in una sequenza fantastica di istantanee...”
(Renzo Rossotti)
“... Dalla finestra della figlia Raffaella vedeva la Mole Antonelliana ed il Monte dei Cappuccini, da quella del figlio Fabio, lontana, la Basilica di Superga. E i cieli. Mutevoli come possono esserlo i cieli di una città vicina alla montagne, in tutte le stagioni, con ogni tipo di situazione atmosferica. E oggi questa immagini sono raccolte in una mostra, che è certamente la testimonianza di una magnifica ossessione ma soprattutto un atto d'amore verso la sua città d' adozione…”
(Giovanna Calvenzi – Specchio – La Stampa)
“... Isaia è, con queste sue poetiche cromatiche su Torino, un intimista dell'attimo fuggente...”
(Paolo Levi - La Repubblica)
“… Con un'autentica sapienza e grande intuito, Isaia ha puntato i suoi obiettivi sui mobili cieli di Torino, cogliendone delle immagini inedite, incredibili senza interventi di magia, nei quali, invece, c'è tutto un lavoro di alta professionalità, grande esperienza e pazienza infinita, ma a volte non senza momenti di autentica fortuna...”
(Angelo Dragone)
07
febbraio 2006
Enzo Isaia – Cieli Olimpici
Dal 07 al 28 febbraio 2006
fotografia
Location
SALA BOLAFFI
Milano, Via Alessandro Manzoni, 7, (Milano)
Milano, Via Alessandro Manzoni, 7, (Milano)
Orario di apertura
Lunedì 15.00/19.00 Martedì-Sabato 10.00/13.30 e 14.30/19.00
Vernissage
7 Febbraio 2006, ore 18-21
Ufficio stampa
CONNEXIA
Autore