Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gian Paolo Tomasi – Visioni Terrestri
lavori di pittura mediale di Gian Paolo Tomasi, artista multimediale e visionario già presente nel 2005 alla XIV Quadriennale GnaM – Roma sez. “Fuori Tema”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra farà perno su alcune opere dedicate alla città di Bergamo, reinterpretate e filtrate dall’obbiettivo stravolgente di Tomasi.
Torna la combinazione visuale tra antico e contemporaneo, tra un vedutismo di intelligenti citazioni e una serie di cortocircuiti dal cuore attuale e dalle prospettive sempre più aperte.
Dopo il primo ciclo interamente dedicato a Venezia, il grande lavoro per la XIV Quadriennale (GnaM di Roma) e altre sperimentazioni sulle città storiche italiane, Tomasi continua le sue ricerche figurative sui temi capillari del paesaggio e sulle questioni, altrettanto complesse, del ritratto.
MORDERE LE NUVOLE
di Omar Edoardo Pedrini
Gli esperti di sostanze psicotrope(o di fitoterapie) raccontano che non si debba cercare il peyote poiché è lui che trova te.
Non sono "nagual" ma ho la netta sensazione che Tomasi abbia trovato me.
Ciò che provai la prima volta al cospetto di una sua opera era quel retrogusto metallico tipico della segale cornuta, fungo parassita dei cereali, o dell’ LSD se preferiscono. Chi ama la psichedelia (da Hendrix a Castaneda a Jodorowski) non avrà difficoltà a comprendermi se sintetizzo in "mordere le nuvole " l'emozione di quell'attimo infinito. Giovane(?)Dante(?)accompagnato da Francesco Caprini Virgilio nei gironi infernali di MI ART passeggiavo spensierato finché la mia guida pontificò : "Devi vedere Tomasi! ti piacerà". Aveva ragione. Dovevo. Dovremmo.
Come in ogni periodo di decadenza avvertiamo bisogno di restaurazione, nella Milano di inizio millennio il rigurgito neoclassico, il senso del bello, le visioni settecentesche e le riletture vedutiste del Tomasi appagarono pienamente quell'esigenza placando il vuoto caotico che le precedeva. Nei labirinti della grande fiera il rigore e l’eleganza uccisero il festoso frastuono regalandomi un incanto che dura tuttora. Poi, ad uno sguardo più attento si offrirono come elementi dell’inconscio (collettivo o di disturbo?) oggetti del nostro tempo catapultati nella tela, nel passato. Elicotteri sul colosseo e automobili in piazza S.Marco nella visione del Canaletto. Più che un'emozione, uno stato di coscienza. L’acido entrava nella sua fase finale. Sentii una melodia, perché è un compositore Tomasi. La netta sensazione di ascoltare i Pink Floyd. Una sinfonia rock. Eppoi quegli oggetti volanti non erano forse parenti dei maialini sospesi della cover di Animals?
Poi ho conosciuto Gian Paolo, uomo squisito. Poi nella "bottega" milanese il fratello Roberto, l’occhio che guarda. Un alter ego, credo, l’emisfero destro complementare all'altro. DIGITAL TWINS. Molto Cronenberg,anche. Poi la dolce Roberta, parte spirituale della faccenda. Andammo a cena a casa loro, sul lago. Elenoire era felice e ridevamo cenando al cospetto delle acque quando mi addormentai profondamente. Mi svegliai che la corrente aveva spinto a riva uno strano tronco d'albero e Tomasi lo mostrò a tutti, era a forma di croce ed ebbe un'idea.......
…ma questa è un'altra storia.
Torna la combinazione visuale tra antico e contemporaneo, tra un vedutismo di intelligenti citazioni e una serie di cortocircuiti dal cuore attuale e dalle prospettive sempre più aperte.
Dopo il primo ciclo interamente dedicato a Venezia, il grande lavoro per la XIV Quadriennale (GnaM di Roma) e altre sperimentazioni sulle città storiche italiane, Tomasi continua le sue ricerche figurative sui temi capillari del paesaggio e sulle questioni, altrettanto complesse, del ritratto.
MORDERE LE NUVOLE
di Omar Edoardo Pedrini
Gli esperti di sostanze psicotrope(o di fitoterapie) raccontano che non si debba cercare il peyote poiché è lui che trova te.
Non sono "nagual" ma ho la netta sensazione che Tomasi abbia trovato me.
Ciò che provai la prima volta al cospetto di una sua opera era quel retrogusto metallico tipico della segale cornuta, fungo parassita dei cereali, o dell’ LSD se preferiscono. Chi ama la psichedelia (da Hendrix a Castaneda a Jodorowski) non avrà difficoltà a comprendermi se sintetizzo in "mordere le nuvole " l'emozione di quell'attimo infinito. Giovane(?)Dante(?)accompagnato da Francesco Caprini Virgilio nei gironi infernali di MI ART passeggiavo spensierato finché la mia guida pontificò : "Devi vedere Tomasi! ti piacerà". Aveva ragione. Dovevo. Dovremmo.
Come in ogni periodo di decadenza avvertiamo bisogno di restaurazione, nella Milano di inizio millennio il rigurgito neoclassico, il senso del bello, le visioni settecentesche e le riletture vedutiste del Tomasi appagarono pienamente quell'esigenza placando il vuoto caotico che le precedeva. Nei labirinti della grande fiera il rigore e l’eleganza uccisero il festoso frastuono regalandomi un incanto che dura tuttora. Poi, ad uno sguardo più attento si offrirono come elementi dell’inconscio (collettivo o di disturbo?) oggetti del nostro tempo catapultati nella tela, nel passato. Elicotteri sul colosseo e automobili in piazza S.Marco nella visione del Canaletto. Più che un'emozione, uno stato di coscienza. L’acido entrava nella sua fase finale. Sentii una melodia, perché è un compositore Tomasi. La netta sensazione di ascoltare i Pink Floyd. Una sinfonia rock. Eppoi quegli oggetti volanti non erano forse parenti dei maialini sospesi della cover di Animals?
Poi ho conosciuto Gian Paolo, uomo squisito. Poi nella "bottega" milanese il fratello Roberto, l’occhio che guarda. Un alter ego, credo, l’emisfero destro complementare all'altro. DIGITAL TWINS. Molto Cronenberg,anche. Poi la dolce Roberta, parte spirituale della faccenda. Andammo a cena a casa loro, sul lago. Elenoire era felice e ridevamo cenando al cospetto delle acque quando mi addormentai profondamente. Mi svegliai che la corrente aveva spinto a riva uno strano tronco d'albero e Tomasi lo mostrò a tutti, era a forma di croce ed ebbe un'idea.......
…ma questa è un'altra storia.
18
marzo 2006
Gian Paolo Tomasi – Visioni Terrestri
Dal 18 marzo al 09 aprile 2006
arte contemporanea
Location
ELLENI GALLERIA D’ARTE
Bergamo, Via Broseta, 41, (Bergamo)
Bergamo, Via Broseta, 41, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato - 10-13/ 15-20. domenica su appuntamento
Vernissage
18 Marzo 2006, ore 18.30
Autore