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Marian Laaper – Video-Works
Amste arte contemporanea è felice di annunciare la mostra personale dell’artista olandese Marian Laaper
Comunicato stampa
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Amste arte contemporanea è felice di annunciare la mostra personale dell’artista olandese Marian Laaper. Fin da subito l’artista indirizza la sua ricerca verso una tematica unica che riesce ad incanalare nella continua dicotomia fra genere umano e natura. Attraverso il video, e la video installazione, Marian Laaper costruisce degli spazi nei quali si rispecchia il genere umano, talvolta tormentato, talvolta integrato all’interno dell’ambiente. La sua ricerca delimita territori nei quali è facile confrontarsi con se stessi e con lo spazio che ci circonda, facendo leva sui diversi livelli che hanno segnato, e che tuttora segnano, la storia del genere umano.
Nel video “Butterfly Effect” Marian Laaper sceglie di rappresentare la condizione caotica dell’ambiente in cui viviamo attraverso lo sbattito d’ali di una farfalla, che sdoppiata come in uno specchio, delimita l’accadere degli eventi attraverso il suo sbattito d’ali. L’opera sembra delineare nella sua semplicità un rito fra i due insetti, una danza, con un intricata costruzione estetica, ma l’effetto farfalla, che sta alla base delle teorie sul caos, diventa una metafora dell’esistenza umana che, impotente davanti al susseguirsi degli eventi, rimane collegata al movimento di un dettaglio nell’universo, dimostrando che una piccola incidenza causa grandi effetti.
La proiezione dei film e dei video è per l’artista parte della visione dello spettatore, del quale egli stesso ne fa parte e che ne sottolinea l’aspetto contraddittorio in ogni lavoro, che oscilla tra bellezza e pericolo, verità ed allarme, materiale e transitorietà.
Nel video “Dancing Boy” Marian Laaper mostra un bambino che danza da solo in un ambiente molto distante dall’idea di danza. Una sorta di deserto, che come tale non è misurabile, ma che anzi, con la sua danza ne elimina i confini, mettendo in risalto l’azione del ragazzino che come un rituale ipnotico, un mantra, continua imperterrito nel vano tentativo di voler dominare l’ambiente che lo circonda. Elementi che, all’apparenza contraddittori, si fondono insieme formando nuove metafore che illustrano i diversi livelli dell’esperienza umana, della memoria, delle tradizioni e dei rituali che si trovano all’interno del territorio di analisi dell’artista.
Provando a capire il pensiero e il comportamento umano, Marian Laaper continua a provvedere alla sua analisi con sempre nuovi punti di partenza. I lavori dell’artista non danno chiare risposte, ma mostrano riconoscibili elementi che generano domande
Con il contributo dell'AMBASCIATA DEI PAESI BASSI
AMBASSADE VON HET KONINKRIJK DER NEDERLANDEN
Marian Laaper è nata a Rotterdam nel 1971. Vive e lavora fra Amsterdam e Rotterdam. Diplomata in arte all’accademia Beeldende Kunst di Rotterdam, continua gli studi al Maryland College of Art, Baltimore USA, e successivamente al Rijksacademie van Beeldende Kunst di Amsterdam, per poi spostarsi in Giappone dove frequenta il Sapporo Artist in residence Program. Marian Laaper ha esposto in diverse mostre personali, fra cui si ricordano: “Works” Amste contemporary art, Lissone, Milano; Stichting Doek 2005, Schiedam, Olanda; Beeldenstorm residency, Eindhoven; Hokkaido Museum of Modern Art, Japan; MKgalerie.nl, Rotterdam; Gallery Adlergasse Dresden,Germany; Spaarnestad Fotoarchive Haarlem, NL; Nederlands Textiel Museum Tilburg, NL; Contemporary Art Institute Sapporo, Japan; Trafo Gallery Boedapest, Hungary; David Beitzel Gallery New York, USA; Museum Beelden aan Zee Den Haag, NL.
Nel video “Butterfly Effect” Marian Laaper sceglie di rappresentare la condizione caotica dell’ambiente in cui viviamo attraverso lo sbattito d’ali di una farfalla, che sdoppiata come in uno specchio, delimita l’accadere degli eventi attraverso il suo sbattito d’ali. L’opera sembra delineare nella sua semplicità un rito fra i due insetti, una danza, con un intricata costruzione estetica, ma l’effetto farfalla, che sta alla base delle teorie sul caos, diventa una metafora dell’esistenza umana che, impotente davanti al susseguirsi degli eventi, rimane collegata al movimento di un dettaglio nell’universo, dimostrando che una piccola incidenza causa grandi effetti.
La proiezione dei film e dei video è per l’artista parte della visione dello spettatore, del quale egli stesso ne fa parte e che ne sottolinea l’aspetto contraddittorio in ogni lavoro, che oscilla tra bellezza e pericolo, verità ed allarme, materiale e transitorietà.
Nel video “Dancing Boy” Marian Laaper mostra un bambino che danza da solo in un ambiente molto distante dall’idea di danza. Una sorta di deserto, che come tale non è misurabile, ma che anzi, con la sua danza ne elimina i confini, mettendo in risalto l’azione del ragazzino che come un rituale ipnotico, un mantra, continua imperterrito nel vano tentativo di voler dominare l’ambiente che lo circonda. Elementi che, all’apparenza contraddittori, si fondono insieme formando nuove metafore che illustrano i diversi livelli dell’esperienza umana, della memoria, delle tradizioni e dei rituali che si trovano all’interno del territorio di analisi dell’artista.
Provando a capire il pensiero e il comportamento umano, Marian Laaper continua a provvedere alla sua analisi con sempre nuovi punti di partenza. I lavori dell’artista non danno chiare risposte, ma mostrano riconoscibili elementi che generano domande
Con il contributo dell'AMBASCIATA DEI PAESI BASSI
AMBASSADE VON HET KONINKRIJK DER NEDERLANDEN
Marian Laaper è nata a Rotterdam nel 1971. Vive e lavora fra Amsterdam e Rotterdam. Diplomata in arte all’accademia Beeldende Kunst di Rotterdam, continua gli studi al Maryland College of Art, Baltimore USA, e successivamente al Rijksacademie van Beeldende Kunst di Amsterdam, per poi spostarsi in Giappone dove frequenta il Sapporo Artist in residence Program. Marian Laaper ha esposto in diverse mostre personali, fra cui si ricordano: “Works” Amste contemporary art, Lissone, Milano; Stichting Doek 2005, Schiedam, Olanda; Beeldenstorm residency, Eindhoven; Hokkaido Museum of Modern Art, Japan; MKgalerie.nl, Rotterdam; Gallery Adlergasse Dresden,Germany; Spaarnestad Fotoarchive Haarlem, NL; Nederlands Textiel Museum Tilburg, NL; Contemporary Art Institute Sapporo, Japan; Trafo Gallery Boedapest, Hungary; David Beitzel Gallery New York, USA; Museum Beelden aan Zee Den Haag, NL.
11
febbraio 2006
Marian Laaper – Video-Works
Dall'undici febbraio al 12 marzo 2006
arte contemporanea
Location
AMSTE ARTE CONTEMPORANEA
Lissone, Via Carotto, 6a, (Milano)
Lissone, Via Carotto, 6a, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15.30 18.30 e su appuntamento
Vernissage
11 Febbraio 2006, ore 18.30
Autore