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Mario Mei – Capricci & finzioni
Gli “scherzi” o “capricci”, rappresentano delle scene allegoriche legate al mondo del teatro
Comunicato stampa
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Attraversare la realtà e oltrepassare gli specchi dell’imitazione. Porsi di fronte alla natura con il piglio di chi cerca l’anima visionaria, di esperienze apparentemente comuni.
Così si arriva, in questo allestimento di stampe, a percorrere un viaggio nella forma del mito e della visione, resi come presupposti fondamentali,della coscienza interiore.
Sogno e visione sono concetti presenti nelle acqueforti e nelle acquetinte presentate alla mostra, dove il mito favolistica di alcune fiabe storiche, assumono una valenza onirica, e la realtà viene vista con un’ottica di visione possibile, costruita su immagini che vivono, al contrario di quanto potrebbe sembrare, all’interno del nostro inconscio; così immagini figurativamente riconoscibili e comuni diventano simboli di un mondo illusorio riflesso stesso dell’apparente realtà.
Gli “scherzi” o “capricci”, rappresentano delle scene allegoriche legate al mondo del teatro: alla funzione primitiva della rappresentazione scenica, quella funzione che appartiene alla sfera del rituale sacro, e della finzione magica.
MARIO MEI incisore e pittore, si diploma al Liceo Artistico ed all’Accademia di Belle Arti cercando un percorso coerente con il linguaggio della visione onirica narrativa, e dirigendo l’attenzione della propria ricerca all’interno del mondo dell’inconscio. Miti,simboli,visioni ancestrali, sono rappresentate in una figurazione che rimane coerente con il principio espresso dalla poetica surrealista:
“La cosa eccezionale nel fantastico è che il fantastico non esiste, tutto è reale.”Andrè Breton
Così si arriva, in questo allestimento di stampe, a percorrere un viaggio nella forma del mito e della visione, resi come presupposti fondamentali,della coscienza interiore.
Sogno e visione sono concetti presenti nelle acqueforti e nelle acquetinte presentate alla mostra, dove il mito favolistica di alcune fiabe storiche, assumono una valenza onirica, e la realtà viene vista con un’ottica di visione possibile, costruita su immagini che vivono, al contrario di quanto potrebbe sembrare, all’interno del nostro inconscio; così immagini figurativamente riconoscibili e comuni diventano simboli di un mondo illusorio riflesso stesso dell’apparente realtà.
Gli “scherzi” o “capricci”, rappresentano delle scene allegoriche legate al mondo del teatro: alla funzione primitiva della rappresentazione scenica, quella funzione che appartiene alla sfera del rituale sacro, e della finzione magica.
MARIO MEI incisore e pittore, si diploma al Liceo Artistico ed all’Accademia di Belle Arti cercando un percorso coerente con il linguaggio della visione onirica narrativa, e dirigendo l’attenzione della propria ricerca all’interno del mondo dell’inconscio. Miti,simboli,visioni ancestrali, sono rappresentate in una figurazione che rimane coerente con il principio espresso dalla poetica surrealista:
“La cosa eccezionale nel fantastico è che il fantastico non esiste, tutto è reale.”Andrè Breton
01
gennaio 2006
Mario Mei – Capricci & finzioni
Dal primo al 31 gennaio 2006
disegno e grafica
Location
CENTRO INFORMAGIOVANI
Roma, Via Greve, 105, (Roma)
Roma, Via Greve, 105, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 11-18. Chiuso mercoledì e domenica
Vernissage
1 Gennaio 2006, ore 15
Autore