Alessandra Bocconi:

Iscritta all’Accademia di Belle Arti di Brera Milano frequenta il corso di laurea di decorazione, ha partecipato al Saloon 1° alla Permanente di Milano, vincitrice del 1° premio sezione affresco alla sesta edizione del: ” Premio Ricas” partecipa a numerosi concorsi internazionali, vive e lavora a Bergamo.



Samuela Segato:

Laureata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera Milano nell’anno 2001, espone per la prima volta al Saloon 1° alla permanente di Milano, e poi in diverse mostre collettive e personali, partecipa su invito a diversi concorsi internazionali, collabora con il giornalista fotografo Mario Chiodetti, con il quale sviluppa la sua ricerca sul tema del linguaggio del corpo umano. Vive e lavora a Varese





L’esigenza di manifestare e analizzare condizioni esistenziali e psichiche che percepiscono, sia dai corpi esterni che da quello interiori, immaginari o reali rientrano nella ricerca grafica delle due giovanissime artiste, con visioni oniriche, paesaggistiche, atmosfere surreali di ricordi ancestrali, fino a contestualizzare ciò che si annida nel pensiero e nelle visioni dell’anima. Bloccare riprodurre con crudezza le mappature e le catalogazioni del corpo universalmente umano, che non conosciamo e che fluttuano nella memoria del tempo, ricordi di genesi. Nelle raffigurazioni e nei pensieri delle due artiste ogni velo è destinato a cadere nel momento dello scatto. Il corpo si estrae dalla propria fisicità e si frantuma di volta in volta in immagini che oltrepassano il dato fisico che conosciamo fino ad entrare in una nuova dimensione ambigua, del conosciuto e dello sconosciuto, il corpo ci appartiene, ma l’esplorazione tra gli interstizi del reale ci porta a conoscere contesti partoriti da zone silenziose, ed impercettibili all’occhio umano. Le immagini proposte e rivelate raccontano il tempo che scorre nel macro universo raffigurato fino a creare una nuova conoscenza di realtà finora nascoste. Le immagini di Samuela Segato e di Alessandra Bocconi sono autonome, ma, consequenziali e strutturate in un unico percorso, fino a divenire il diario intimo che emerge nei labirinti della nostra mente. Scrivendo e impressionando nella memoria nuove visioni e emozioni esse ci portano a capire meglio il corpo che non conosciamo. Permettendoci di entrare nelle loro visioni attraverso le loro esperienze emozioni e sensibilità.



Nello Tajetti, gennaio 2006