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Tradizioni Temporanee
artisti contemporanei cinesi, maestri in calligrafia, incisione, pittura, cesellatura, scultura e design
Comunicato stampa
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Dal 25 gennaio al 17 febbraio 2006 presso Superstudio Più, in Via Tortona 27 a Milano, si terrà la mostra Tradizioni Temporanee, curata da Martina Corgnati e promossa da Oltre Onlus con il contributo e il patrocinio della Provincia di Milano.
Realizzato in collaborazione con la Yunnan Yi Shu Xue Yuan (l'Accademia d'Arte dello Yunnan) e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, con il patrocinio di Regione Lombardia, Consolato Generale della Repubblica Popolare di Cina a Milano, Associazione Italia Cina e Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente, l'esposizione esplora, attraverso un'ottantina di opere, la giovane arte contemporanea dello Yunnan, la regione più sud occidentale della Cina.
La mostra è accompagnata da un catalogo in tre lingue (italiano, cinese e inglese) pubblicato da Adriano Parise Editore, che riproduce tutte le opere esposte, corredate da testi degli artisti e comprende, fra gli altri, interventi di Martina Corgnati e Wu Ge, Rettore dell'Accademia d'Arte dello Yunnan.
Con Tradizioni Temporanee Oltre onlus promuove un progetto ampio ed articolato, che si pone l'obiettivo di creare rapporti di collaborazione, ricerca ed archivio per formare una rete locale e internazionale di conoscenze e competenze tecniche specifiche. Grazie alla donazione minima richiesta per l'ingresso alla mostra (€ 5) o per l’acquisto del catalogo (€ 25), verrà istituito un fondo di cui potranno beneficiare, sotto forma di borsa di studio, gli studenti italiani di lingua e cultura cinese con evidenti disagi economici, in grado di dimostrare buoni profitti scolastici.
In concomitanza con i festeggiamenti del Capodanno cinese (28 gennaio 2006), la città di Milano erige un ponte culturale con una delle regioni più remote della Cina, ospitando per la prima volta in Italia artisti contemporanei già affermati, provenienti dall'Accademia d'Arte dello Yunnan. L'arte cinese ha conosciuto negli ultimi anni una notevole diffusione, anche grazie alla fervente attività di una ramificata rete di gallerie internazionali. Gli artisti selezionati per questa esposizione costituiscono un'ulteriore scoperta e nel loro linguaggio, come scrive Martina Corgnati, "rispecchiano le tensioni più forti e le tendenze principali che incidono nel sistema pluridimensionale della creatività contemporanea cinese".
Chen Liu ritrae insetti e coleotteri, posti in orizzontale come se dovessero essere analizzati da un entomologo, e vi sovrappone macchie o segni grafici che rendono visibile la patina della pittura, dando vita a creature fantastiche e in certa misura inquietanti.
Li Ji e Zhang Wei interpretano lo stile della cosiddetta "pittura fotografica cinese" in cui il realismo sociale rivive attraverso un'atmosfera pop, irradiata da una luminosità decisa e fosforescente. Li Ji dipinge ragazze scollacciate e volgari che abbracciano piccoli animali, lemuri, scimmie, cani, in un evidente gioco lascivo e consumistico. I soggetti di Zhang Wei sono invece dei maiali, ritratti, con un'intensa luce artificiale, vivi o dilaniati nella serie Our happy life, in cui, come nota Wu Ge, l'artista esprime con "pungente sarcasmo il feticismo delle merci".
Anche al centro della ricerca di Su Xinhong si trova il mondo animale, interpretato adottando tecniche tradizionali occidentali accanto alla calligrafia cinese.
Shen Qin, attraverso la tecnica "mo shui", utilizzando cioè il solo inchiostro nero su carta di riso, disegna con distacco privo di qualsiasi compiacimento, bambini e neonati, gemelli siamesi, volti segnati dalle malformazioni.
Yang Yijiang mutua e ripropone alcune delle icone della Pop-Art, dalle bottigliette di Coca Cola alle reginette in costume, dagli hamburger agli sportivi, moltiplicandone i punti di osservazione.
La metamorfosi costituisce il tema dominante del lavoro di He Yongkun che costruisce un ambiente abitato da esseri in costante trasformazione, dall'animale al vegetale.
Wan Yu Hui, infine, utilizzando le immagini classiche della tradizione cinese come i segni zodiacali, si avvale delle tecniche digitali per dare corpo ad una realtà arrogante, popolata da manager dalla testa di scimmia o di tigre, o da visionari con il volto di suino.
L'allestimento risponde all'obiettivo di approfondire il dialogo fra le culture: prestigiose aziende tessili italiane (Canclini, Faliero Sarti & Figli, Limonta, MTVV e Gruppo Botto) impiegheranno i loro tessuti più preziosi per accompagnare in una cornice inconsueta ed originale le opere degli artisti lungo un percorso espositivo "palpabile".
La mostra si arricchisce di un programma di iniziative volte ad avvicinare il pubblico e gli studenti alla cultura e all'arte cinese: occasioni di incontro ed approfondimento saranno i seminari e le conferenze che si terranno presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano lunedì 23 e giovedì 26 gennaio.
Realizzato in collaborazione con la Yunnan Yi Shu Xue Yuan (l'Accademia d'Arte dello Yunnan) e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, con il patrocinio di Regione Lombardia, Consolato Generale della Repubblica Popolare di Cina a Milano, Associazione Italia Cina e Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente, l'esposizione esplora, attraverso un'ottantina di opere, la giovane arte contemporanea dello Yunnan, la regione più sud occidentale della Cina.
La mostra è accompagnata da un catalogo in tre lingue (italiano, cinese e inglese) pubblicato da Adriano Parise Editore, che riproduce tutte le opere esposte, corredate da testi degli artisti e comprende, fra gli altri, interventi di Martina Corgnati e Wu Ge, Rettore dell'Accademia d'Arte dello Yunnan.
Con Tradizioni Temporanee Oltre onlus promuove un progetto ampio ed articolato, che si pone l'obiettivo di creare rapporti di collaborazione, ricerca ed archivio per formare una rete locale e internazionale di conoscenze e competenze tecniche specifiche. Grazie alla donazione minima richiesta per l'ingresso alla mostra (€ 5) o per l’acquisto del catalogo (€ 25), verrà istituito un fondo di cui potranno beneficiare, sotto forma di borsa di studio, gli studenti italiani di lingua e cultura cinese con evidenti disagi economici, in grado di dimostrare buoni profitti scolastici.
In concomitanza con i festeggiamenti del Capodanno cinese (28 gennaio 2006), la città di Milano erige un ponte culturale con una delle regioni più remote della Cina, ospitando per la prima volta in Italia artisti contemporanei già affermati, provenienti dall'Accademia d'Arte dello Yunnan. L'arte cinese ha conosciuto negli ultimi anni una notevole diffusione, anche grazie alla fervente attività di una ramificata rete di gallerie internazionali. Gli artisti selezionati per questa esposizione costituiscono un'ulteriore scoperta e nel loro linguaggio, come scrive Martina Corgnati, "rispecchiano le tensioni più forti e le tendenze principali che incidono nel sistema pluridimensionale della creatività contemporanea cinese".
Chen Liu ritrae insetti e coleotteri, posti in orizzontale come se dovessero essere analizzati da un entomologo, e vi sovrappone macchie o segni grafici che rendono visibile la patina della pittura, dando vita a creature fantastiche e in certa misura inquietanti.
Li Ji e Zhang Wei interpretano lo stile della cosiddetta "pittura fotografica cinese" in cui il realismo sociale rivive attraverso un'atmosfera pop, irradiata da una luminosità decisa e fosforescente. Li Ji dipinge ragazze scollacciate e volgari che abbracciano piccoli animali, lemuri, scimmie, cani, in un evidente gioco lascivo e consumistico. I soggetti di Zhang Wei sono invece dei maiali, ritratti, con un'intensa luce artificiale, vivi o dilaniati nella serie Our happy life, in cui, come nota Wu Ge, l'artista esprime con "pungente sarcasmo il feticismo delle merci".
Anche al centro della ricerca di Su Xinhong si trova il mondo animale, interpretato adottando tecniche tradizionali occidentali accanto alla calligrafia cinese.
Shen Qin, attraverso la tecnica "mo shui", utilizzando cioè il solo inchiostro nero su carta di riso, disegna con distacco privo di qualsiasi compiacimento, bambini e neonati, gemelli siamesi, volti segnati dalle malformazioni.
Yang Yijiang mutua e ripropone alcune delle icone della Pop-Art, dalle bottigliette di Coca Cola alle reginette in costume, dagli hamburger agli sportivi, moltiplicandone i punti di osservazione.
La metamorfosi costituisce il tema dominante del lavoro di He Yongkun che costruisce un ambiente abitato da esseri in costante trasformazione, dall'animale al vegetale.
Wan Yu Hui, infine, utilizzando le immagini classiche della tradizione cinese come i segni zodiacali, si avvale delle tecniche digitali per dare corpo ad una realtà arrogante, popolata da manager dalla testa di scimmia o di tigre, o da visionari con il volto di suino.
L'allestimento risponde all'obiettivo di approfondire il dialogo fra le culture: prestigiose aziende tessili italiane (Canclini, Faliero Sarti & Figli, Limonta, MTVV e Gruppo Botto) impiegheranno i loro tessuti più preziosi per accompagnare in una cornice inconsueta ed originale le opere degli artisti lungo un percorso espositivo "palpabile".
La mostra si arricchisce di un programma di iniziative volte ad avvicinare il pubblico e gli studenti alla cultura e all'arte cinese: occasioni di incontro ed approfondimento saranno i seminari e le conferenze che si terranno presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano lunedì 23 e giovedì 26 gennaio.
24
gennaio 2006
Tradizioni Temporanee
Dal 24 gennaio al 17 febbraio 2006
design
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
SUPERSTUDIO PIU’
Milano, Via Tortona, 27, (Milano)
Milano, Via Tortona, 27, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 11 alle 19
Vernissage
24 Gennaio 2006, ore 18
Sito web
www.teaching-research-creation.com
Ufficio stampa
PAOLA BISI
Autore
Curatore