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Georges Lilanga
100 opere, fra sculture, dipinti, installazioni, smalti
Comunicato stampa
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Dal 1 dicembre 2005 al 28 febbraio 2006 attraverso un’ampia retrospettiva, a cura di Sarenco ed Enrico Mascelloni, tre sedi espositive, Fabbrica Eos di Milano, Franco Riccardo Arti Visive di Napoli e lo Studio Brescia Arte Contemporanea di Brescia, rendono omaggio all’artista africano George Lilanga, scomparso lo scorso 27 giugno.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo con cui l’editore Skira dà inizio alle pubblicazioni di una nuova collana, African Collection, a cura di Sarenco ed Enrico Mascelloni, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza e lo studio dell’arte africana contemporanea, sempre più al centro dell’interesse dell’arte mondiale.
Di George Lilanga, universalmente riconosciuto fra i maggiori artisti africani contemporanei, verranno esposte oltre 100 opere comprese fra il 1975 e il 2003 fra dipinti, sculture, installazioni e smalti, realizzati utilizzando i materiali più diversi, dalla pelle di capra al compensato, che ne testimoniano il ricco e complesso percorso artistico.
Nato nel 1934 nel sud della Tanzania, Lilanga fonde in un originale e personale linguaggio le culture della propria terra, la scultura makonde e la lezione della Scuola Tinga Tinga: i personaggi diabolici della tradizione, gli “shetani”, rappresentati dalle sculture in legno d’ebano, si trasformano in uomini-fantasma, con il pareo e le orecchie lunghe, la pancia gonfia e la disarticolazione motoria, in un progressivo accumulo di figure e corpi, sempre inquieti e in movimento. Come nota Sarenco in catalogo “la sua pittura è danza collettiva, espressione di una cultura tribale viva, autentica ed esasperatamente contemporanea”.
Lilanga descrivendo la propria opera, affermava: “tutta la mia arte, dalla scultura al disegno alla pittura, è in relazione con la gente che mi circonda nel momento in cui questa gente si rapporta alle attività giornaliere. La cosa più importante, che è facile capire dal mio lavoro, è che tutta la mia arte deve essere vista come espressione della mia felicità”.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo con cui l’editore Skira dà inizio alle pubblicazioni di una nuova collana, African Collection, a cura di Sarenco ed Enrico Mascelloni, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza e lo studio dell’arte africana contemporanea, sempre più al centro dell’interesse dell’arte mondiale.
Di George Lilanga, universalmente riconosciuto fra i maggiori artisti africani contemporanei, verranno esposte oltre 100 opere comprese fra il 1975 e il 2003 fra dipinti, sculture, installazioni e smalti, realizzati utilizzando i materiali più diversi, dalla pelle di capra al compensato, che ne testimoniano il ricco e complesso percorso artistico.
Nato nel 1934 nel sud della Tanzania, Lilanga fonde in un originale e personale linguaggio le culture della propria terra, la scultura makonde e la lezione della Scuola Tinga Tinga: i personaggi diabolici della tradizione, gli “shetani”, rappresentati dalle sculture in legno d’ebano, si trasformano in uomini-fantasma, con il pareo e le orecchie lunghe, la pancia gonfia e la disarticolazione motoria, in un progressivo accumulo di figure e corpi, sempre inquieti e in movimento. Come nota Sarenco in catalogo “la sua pittura è danza collettiva, espressione di una cultura tribale viva, autentica ed esasperatamente contemporanea”.
Lilanga descrivendo la propria opera, affermava: “tutta la mia arte, dalla scultura al disegno alla pittura, è in relazione con la gente che mi circonda nel momento in cui questa gente si rapporta alle attività giornaliere. La cosa più importante, che è facile capire dal mio lavoro, è che tutta la mia arte deve essere vista come espressione della mia felicità”.
03
dicembre 2005
Georges Lilanga
Dal 03 dicembre 2005 al primo febbraio 2006
arte contemporanea
Location
STUDIO BRESCIA ARTE CONTEMPORANEA
Ospitaletto, Via San Bernardo, 2e, (Brescia)
Ospitaletto, Via San Bernardo, 2e, (Brescia)
Orario di apertura
martedì – venerdì 15.00–19.30
Vernissage
3 Dicembre 2005, ore 18
Editore
SKIRA
Autore
Curatore