09 aprile 2002

Presentazione milanese per il libro più trendy dell’anno

 

di

Total LivingL’idea di Total Living nasce dalla constatazione che stili e modi di vivere si vanno sempre più uniformando sotto etichette e definizioni della moda intesa come industria e forma culturale. E’ per questo che i curatori del volume individuano nel Total Living il punto di non ritorno di un progetto che, passaggio dopo passaggio, sviluppa strategie che propongono in maniera sempre più sofisticata e mirata un lifestyle, dove sono definiti gli abiti, i comportamenti e anche le atmosfere o gli spazi entro i quali muoversi. Ambienti diversi, espressioni di diversi lifestyle. Ciascuno definisce un universo totalizzante secondo le pervasive modalità della società dello spettacolo.
La globalizzazione sembra percorsa da tribù organizzate secondo le tendenze, che si muovono seguendo le “istruzioni per l’uso”, decidendo di volta in volta di appartenere a un mondo anziché a un altro. Etichette e Nomi conquistano sempre più spazio nelle strade e nei quartieri delle città del mondo. Le campagne pubblicitarie alludono a uno stile che si deve diffondere e rinnovare continuamente affinché il marchio sia sempre competitivo. Con tutte le cautele del caso ci si può chiedere se i protagonisti della moda e del design, ma anche i creativi del marketig e della comunicazione, non siano oggi da considerarsi una sorta di nuovi visionari: guru, filosofi, sciamani del contemporaneo. Mossi dal profitto, non dall’ideologia o dalla religione, ma capaci di proporre sistemi di vita omnicomprensivi, dove tutto è organizzato e metabolizzato dalla stessa estetica.
Le nuove forme degli stili totali si sovrappongono e si connettono nei sistemi della moda, del design, dell’architettura, dell’arte e della comunicazione. Un processo che può essere semplificato nello slogan: dal total look al total living. La moda si appropria del museo e delle sue tecniche di messa in scena, mentre il museo insegue la moda sfruttando il fascino che essa esercita in maniera globale e interclassista. Si elaborano e si lanciano sistemi di vita concepiti secondo un canone/logo che in breve diventano tendenze. Influenzano la vita dei consumatori, creano gli adepti di un nuovo culto. Offrono un senso di sicurezza e mete per nuovi pellegrinaggi. Concorrono alla costruzione di un sistema di entertainment unificato.

Il libro si compone di due parti
1_Un ricco e serrato percorso iconografico che offre (attraverso un montaggio dove si susseguono utopie, progetti di vita, visioni urbane, architetture, case speciali, negozi, gallerie d’arte, musei, servizi fotografici e campagne pubblicitarie estratti da riviste di moda, di stile e architettura) una narrazione delle diverse forme e diramazioni dell’odierno total living, con incursioni nella storia del gusto del novecento.
2_Un percorso critico a più voci, fatto di testi scritti, oltre che dai curatori, da studiosi di varie discipline e da critici d’arte, di architettura e di moda: Paola Antonelli, Francesco Bonami, Michele Ciavarella, Riccardo Dirindin, Emanuela De Cecco, Chee Pearlman, Roberto Monelli, Herbert Muschamp, Michele Sernini, Dietmar Steiner, Deyan Sudjic.


Martedì 9 aprile, dalle ore 18 alle ore 20, in occasione della 41° edizione del Salone del Mobile sarà presentato, a Milano, il libro TOTAL LIVING con una installazione narrativa _ a cura di Italo Rota e Mario Lupano_ che racconterà lifestyle contemporanei. L’allestimento continuerà fino al 12 aprile.
[h], via varese 12, 17_20, 0553693407, 02620051


TOTAL LIVING
un progetto promosso e prodotto da Pitti Immagine
a cura di Maria Luisa Frisa, Mario Lupano, Stefano Tonchi
edizioni Charta
formato 19.5 x 23.5
pagine 488
567 foto di cui 453 a colori
italiano e inglese
prezzo di copertina €41


[exibart]

4 Commenti

  1. Come possiamo spiegare il “Total Living” a chi è costretto ad alzarsi alle cinque per andare a lavorare in fabbrica?

  2. Perché non vi installate dei bei nuovi processori in quei cervelletti fascisti e logori che vi ritrovate?
    Provate con i trendyumIII!
    Vergogna!

  3. Certo che la sensibilita` e` un lusso, e se ti devi alzare alle 5 per andare in fabbrica non avrai modo di coltivarla.
    Ma probabilmente non avrai nemmeno il tempo di leggere questa recensione e fare dei commenti per nulla costruttivi.

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