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Momò Calascibetta – Punto e…. a capo
opere che datano dalla sua partenza (1982) ad oggi (2005)
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Elio Cuppari
Fabrizio Checchini
Camilla Notarbartolo
FABRICHE™
Giuseppe Treppiedi
Alberto Di Maio
Erica Di Garbo Santolo
Filippo Calascibetta
Tommaso Pellegrini
Arti Grafiche Campo
[organizzazione]
[progetto grafico]
[traduzioni]
[web]
[modellazione 3D]
[programmazione]
[ufficio stampa]
[archivio]
[fotografie]
[stampa]
Partner:
Padiglione Italia, Fondazione Mudima, Succoacido, Enza Lauricella, Elena Agudio, Philippe Daverio, Jean Blanchaert, Cristina Alaimo, Anna Zerbaro.
Momò Calascibetta, nato a Palermo, ritorna dopo 20 anni che vive e lavora a Milano, ad esporre nella sua città presso “Il Giardino delle Muse”, di Elio Cuppari. Con “Punto e…. a capo”, titolo della mostra, Momò esporrà opere che datano dalla sua partenza (1982) ad oggi (2005)tra cui la grande tela “Piazza della Vergogna n°1,2,3…” esposta a Milano nel 1989 nella galleria di Philippe Daverio.
Momò Calascibetta è stato ospite nella trasmissione “Passepartout” su Rai Tre dal titolo “L’eterno Barocco Siciliano”, dove sono stati evidenziati i caratteri e i temi fondamentali della sua produzione artistica.
Il mondo dei sogni di Momò è abitato da draghi-unicorno, idoli arcani, sogghignanti coccodrilli, giunoniche danzatrici in guepierre e frustino, sfrenate tauromachie e toreri evanescenti come lemuri, cavalieri dimentichi e addormentati, minotauri, ingentiliti, infiammati di passione amorosa, voluttà devastante, lascivia e ingordigia.
I suoi personaggi hanno assistito alla “Caduta degli dei ma conservano l’imprinting del mito più alto, i suoi “relitti umani” godono e si preparano all’atto unico, forse finale, dell’effusione amorosa, della totale consunzione carnale dell’individuo, del deliquio dei sensi nella sfrenatezza di un’avida passione. Nell’ultima Biennale di Venezia Momò, con altri curatori, ha organizzato il Progetto “Esserci al Padiglione Italia”, evento nato come momento genuino e spontaneo che ha voluto lanciare un messaggio alla Biennale puntualizzando che l’arte italiana non è morta bensì ammorbata da una volontà dominante verso il crescente dilagare di uno sporco e corrotto mercato dell’arte americanizzato e monopolizzato da lobby finanziarie-culturali cieche ed arroganti, dove l’arte si trova sempre più mummificata in eventi e fiere varie da imbalsamatori culturali sempre più lontani dalla vita dalla società. La mostra che ha riscosso grande successo è oggi ospite a Biella, alla Fabbrica Pria con il titolo 13 x 17 www.padiglioneitalia.
L’artista ha voluto sottolineare in catalogo gli elementi e le radici della sua “Sicilitudine”, presentando testi di Sciascia, Bufalino, Consolo, scrittori che lo hanno sostenuto nel suo viaggio creativo. Nell’opera di Momò, da Mario de Micheli a Giorgio Soavi, da Dentice a Testori, sono state individuate le caratteristiche ed i canoni del grande e raro disegnatore satirico. Da un’intervista a Succoacido, Momò sostiene che: “…la satira nasce da una condizione reale e concreta dell’uomo nella società, alcuni artisti coincidono con la realtà politico-sociale ed economica in cui vivono, altri si indignano; io per certo appartengo a quest’ultima categoria, scelgo infatti una postazione altissima e vertiginosa, facendone un fortino, un punto di osservazione, staccato ma privilegiato, per affidarmi alla mia unica potenza generatrice e rigenerante espressa dagli antichi greci con un semplicissimo termine ananke, che significa NECESSITA’. Momò in questo momento partecipa al progetto europeo Plotart a cura di Gianluca Marziani e Massimo Lupoli, che lo vede presente in quindici città europee.
web site: www.artmomo.com mail to: info@artmomo.com
Fabrizio Checchini
Camilla Notarbartolo
FABRICHE™
Giuseppe Treppiedi
Alberto Di Maio
Erica Di Garbo Santolo
Filippo Calascibetta
Tommaso Pellegrini
Arti Grafiche Campo
[organizzazione]
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[traduzioni]
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Partner:
Padiglione Italia, Fondazione Mudima, Succoacido, Enza Lauricella, Elena Agudio, Philippe Daverio, Jean Blanchaert, Cristina Alaimo, Anna Zerbaro.
Momò Calascibetta, nato a Palermo, ritorna dopo 20 anni che vive e lavora a Milano, ad esporre nella sua città presso “Il Giardino delle Muse”, di Elio Cuppari. Con “Punto e…. a capo”, titolo della mostra, Momò esporrà opere che datano dalla sua partenza (1982) ad oggi (2005)tra cui la grande tela “Piazza della Vergogna n°1,2,3…” esposta a Milano nel 1989 nella galleria di Philippe Daverio.
Momò Calascibetta è stato ospite nella trasmissione “Passepartout” su Rai Tre dal titolo “L’eterno Barocco Siciliano”, dove sono stati evidenziati i caratteri e i temi fondamentali della sua produzione artistica.
Il mondo dei sogni di Momò è abitato da draghi-unicorno, idoli arcani, sogghignanti coccodrilli, giunoniche danzatrici in guepierre e frustino, sfrenate tauromachie e toreri evanescenti come lemuri, cavalieri dimentichi e addormentati, minotauri, ingentiliti, infiammati di passione amorosa, voluttà devastante, lascivia e ingordigia.
I suoi personaggi hanno assistito alla “Caduta degli dei ma conservano l’imprinting del mito più alto, i suoi “relitti umani” godono e si preparano all’atto unico, forse finale, dell’effusione amorosa, della totale consunzione carnale dell’individuo, del deliquio dei sensi nella sfrenatezza di un’avida passione. Nell’ultima Biennale di Venezia Momò, con altri curatori, ha organizzato il Progetto “Esserci al Padiglione Italia”, evento nato come momento genuino e spontaneo che ha voluto lanciare un messaggio alla Biennale puntualizzando che l’arte italiana non è morta bensì ammorbata da una volontà dominante verso il crescente dilagare di uno sporco e corrotto mercato dell’arte americanizzato e monopolizzato da lobby finanziarie-culturali cieche ed arroganti, dove l’arte si trova sempre più mummificata in eventi e fiere varie da imbalsamatori culturali sempre più lontani dalla vita dalla società. La mostra che ha riscosso grande successo è oggi ospite a Biella, alla Fabbrica Pria con il titolo 13 x 17 www.padiglioneitalia.
L’artista ha voluto sottolineare in catalogo gli elementi e le radici della sua “Sicilitudine”, presentando testi di Sciascia, Bufalino, Consolo, scrittori che lo hanno sostenuto nel suo viaggio creativo. Nell’opera di Momò, da Mario de Micheli a Giorgio Soavi, da Dentice a Testori, sono state individuate le caratteristiche ed i canoni del grande e raro disegnatore satirico. Da un’intervista a Succoacido, Momò sostiene che: “…la satira nasce da una condizione reale e concreta dell’uomo nella società, alcuni artisti coincidono con la realtà politico-sociale ed economica in cui vivono, altri si indignano; io per certo appartengo a quest’ultima categoria, scelgo infatti una postazione altissima e vertiginosa, facendone un fortino, un punto di osservazione, staccato ma privilegiato, per affidarmi alla mia unica potenza generatrice e rigenerante espressa dagli antichi greci con un semplicissimo termine ananke, che significa NECESSITA’. Momò in questo momento partecipa al progetto europeo Plotart a cura di Gianluca Marziani e Massimo Lupoli, che lo vede presente in quindici città europee.
web site: www.artmomo.com mail to: info@artmomo.com
03
dicembre 2005
Momò Calascibetta – Punto e…. a capo
Dal 03 dicembre 2005 al 03 gennaio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL GIARDINO DELLE MUSE
Palermo, Via Giovanni Da Verrazzano, 10, (Palermo)
Palermo, Via Giovanni Da Verrazzano, 10, (Palermo)
Orario di apertura
tutti i giorni 10,30-13 e 17-20
Vernissage
3 Dicembre 2005, ore 18
Autore