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Presente Indicativo
Nove artisti che non sono accomunati né dalle scelte stilistiche e tematiche, né dalla provenienza geografica, né tanto meno dall’appartenenza ad un gruppo o movimento ideologico-artistico
Comunicato stampa
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Sin dal titolo si può intuire quale sia lo scopo della galleria Davico con questa mostra: Presente Indicativo. Sono nove gli artisti presentati in collaborazione con la galleria Il Polittico di Roma. Nove artisti che non sono accomunati né dalle scelte stilistiche e tematiche, né dalla provenienza geografica, né tanto meno dall’appartenenza ad un gruppo o movimento ideologico-artistico. Sono artisti di oggi e, soprattutto, sono artisti che in qualche modo rispecchiano l’individualità dell’oggi, l’impossibilità di un’identità collettiva. Questo significa che il compito di questi artisti non è quello di cercare disperatamente un linguaggio «nuovo» e «contemporaneo». È proprio il concetto di «contemporaneo», «moderno», che da decenni è oggetto di scontri tra critici che in larga percentuale considerano il riflesso artistico della realtà attuale come una miscela di linguaggi ultra-tecnologici che rifiutano l’Arte cosiddetta «tradizionale».
Con questa mostra si vuole sottolineare come nell’arte figurativa ci sia molto della realtà attuale, contrariamente a quei pensieri anti-pittura e anti-scultura: «le arti figurative – intendo le arti che si riferiscono alla figura umana e anche alla sua assenza, quindi con una centralità umanistica e non post-umana – sono da tempo trattate come un’espressione legata al passato; dunque, per una strana equazione il cui risultato però fallisce, non degne di rappresentare le tensioni del pensiero attuale. Se il mondo dell’attualità è ormai definitivamente consegnato all’immagine (televisiva, cinematografica, pubblicitaria, video, computerizzata…), non si comprende perché quelle arti – la pittura e la scultura – che da sempre hanno rappresentato l’immagine, detenendola per secoli in esclusiva, dovrebbero oggi risultare fuori dal tempo», (Arnaldo Romani Brizzi, dal testo in catalogo).
Ecco allora sette pittori (Angelo Bellobono, Francesca Bonanni, Eleonora Ciroli, Paolo Dell’Aquila, Stefania Fabrizi, Stefania Mileto, Fernando Zucchi) e due scultori (Livio Scarpella, Giuseppe Tirelli) che presentano la polivalenza dell’arte figurativa contemporanea, permeata di una vena metafisica e simbolista ma anche di echi pop che si fondono al caravaggismo. Grandi visi, figure arcaiche, multietniche, fiabesche o vere nel loro essere talvolta di una realtà alternativa o underground. Il colore primeggia, non solo in pittura ma anche in scultura, attraverso bronzi puri, patinati o ceramiche dipinte. Tutto questo traccia un ritratto più che mai “indicativo” della giovane arte figurativa contemporanea.
Con questa mostra si vuole sottolineare come nell’arte figurativa ci sia molto della realtà attuale, contrariamente a quei pensieri anti-pittura e anti-scultura: «le arti figurative – intendo le arti che si riferiscono alla figura umana e anche alla sua assenza, quindi con una centralità umanistica e non post-umana – sono da tempo trattate come un’espressione legata al passato; dunque, per una strana equazione il cui risultato però fallisce, non degne di rappresentare le tensioni del pensiero attuale. Se il mondo dell’attualità è ormai definitivamente consegnato all’immagine (televisiva, cinematografica, pubblicitaria, video, computerizzata…), non si comprende perché quelle arti – la pittura e la scultura – che da sempre hanno rappresentato l’immagine, detenendola per secoli in esclusiva, dovrebbero oggi risultare fuori dal tempo», (Arnaldo Romani Brizzi, dal testo in catalogo).
Ecco allora sette pittori (Angelo Bellobono, Francesca Bonanni, Eleonora Ciroli, Paolo Dell’Aquila, Stefania Fabrizi, Stefania Mileto, Fernando Zucchi) e due scultori (Livio Scarpella, Giuseppe Tirelli) che presentano la polivalenza dell’arte figurativa contemporanea, permeata di una vena metafisica e simbolista ma anche di echi pop che si fondono al caravaggismo. Grandi visi, figure arcaiche, multietniche, fiabesche o vere nel loro essere talvolta di una realtà alternativa o underground. Il colore primeggia, non solo in pittura ma anche in scultura, attraverso bronzi puri, patinati o ceramiche dipinte. Tutto questo traccia un ritratto più che mai “indicativo” della giovane arte figurativa contemporanea.
28
ottobre 2005
Presente Indicativo
Dal 28 ottobre al 26 novembre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA DAVICO
Torino, Galleria Subalpina, 30, (Torino)
Torino, Galleria Subalpina, 30, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 10-12.30 e 16-19.30
Vernissage
28 Ottobre 2005, ore 18
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