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Mark Curran
Immagini fotografiche (presentate come light boxes) e una videoproiezione occuperanno lo spazio della galleria
Comunicato stampa
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Nuova Icona in collaborazione con la Gallery of Photography di Dublino presenta una mostra di Mark Curran, a cura di Vittorio Urbani e Tanya Kiang.
Mark Curran è nato a Dublino nel 1964; lavora come fotografo artista e professionista; è attualmente residente a Berlino.
Immagini fotografiche (presentate come light boxes) e una videoproiezione occuperanno lo spazio della galleria. Sono il racconto della recente ricerca che l’artista ha condotto presso un complesso industriale appartenente ad una multinazionale (Hewlett Packard Technology Complex), situato in Irlanda. L’artista ha chiesto regolari permessi per lavorare come fotografo all’interno del recinto industriale, zona protetta per motivi di sicurezza o forse contro spionaggio industriale, e quindi permeata di un senso misterioso di segretezza e impenetrabilità. Ritratti-non ritratti dei dipendenti della fabbrica, sia dai ranghi dei “colletti bianchi” che di quelli “blu”, mentre sembrano significare l’individuo, nel presentarlo incastonato nel luogo e nella divisa del lavoro, ne attuano piuttosto una spersonalizzazione. E infatti, in una delle foto, la serie delle bianche tute da lavoro appese a ganci sembrano vuote crisalidi prive dell’insetto che le ha abitate. Sono piuttosto “ritratti” quelli della fabbrica stessa - infatti chiamata dall’artista the Breathing Factory - sfuggente nella sua architettura convenzionale e minimalista, che presentano una affermazione di personalità. Un angolo della fabbrica, smusso quasi a sfuggire anche visivamente alla presa, sembra dialogare con un fragile alberello, parte delle “piantumazioni” della area esterna a giardino, anche questa destinata a veicolare un messaggio convenzionale di rispetto per l’ambiente e di condizioni “umane” di lavoro. Mark Curran racconta così una storia di oggi e di dappertutto, localizzata in Irlanda come potrebbe esserlo a Singapore o a Taranto, che trova nella videoproiezione “lava” un punto centrale, un pendolo che ci dà il senso vivo del tempo in cui si situano le cose e persone ritratte. (v.u.)
Evento prodotto da Nuova Icona in collaborazione con The Gallery of Photography e Culture Ireland, Dublin
Mark Curran è nato a Dublino nel 1964; lavora come fotografo artista e professionista; è attualmente residente a Berlino.
Immagini fotografiche (presentate come light boxes) e una videoproiezione occuperanno lo spazio della galleria. Sono il racconto della recente ricerca che l’artista ha condotto presso un complesso industriale appartenente ad una multinazionale (Hewlett Packard Technology Complex), situato in Irlanda. L’artista ha chiesto regolari permessi per lavorare come fotografo all’interno del recinto industriale, zona protetta per motivi di sicurezza o forse contro spionaggio industriale, e quindi permeata di un senso misterioso di segretezza e impenetrabilità. Ritratti-non ritratti dei dipendenti della fabbrica, sia dai ranghi dei “colletti bianchi” che di quelli “blu”, mentre sembrano significare l’individuo, nel presentarlo incastonato nel luogo e nella divisa del lavoro, ne attuano piuttosto una spersonalizzazione. E infatti, in una delle foto, la serie delle bianche tute da lavoro appese a ganci sembrano vuote crisalidi prive dell’insetto che le ha abitate. Sono piuttosto “ritratti” quelli della fabbrica stessa - infatti chiamata dall’artista the Breathing Factory - sfuggente nella sua architettura convenzionale e minimalista, che presentano una affermazione di personalità. Un angolo della fabbrica, smusso quasi a sfuggire anche visivamente alla presa, sembra dialogare con un fragile alberello, parte delle “piantumazioni” della area esterna a giardino, anche questa destinata a veicolare un messaggio convenzionale di rispetto per l’ambiente e di condizioni “umane” di lavoro. Mark Curran racconta così una storia di oggi e di dappertutto, localizzata in Irlanda come potrebbe esserlo a Singapore o a Taranto, che trova nella videoproiezione “lava” un punto centrale, un pendolo che ci dà il senso vivo del tempo in cui si situano le cose e persone ritratte. (v.u.)
Evento prodotto da Nuova Icona in collaborazione con The Gallery of Photography e Culture Ireland, Dublin
29
ottobre 2005
Mark Curran
Dal 29 ottobre al 20 novembre 2005
arte contemporanea
Location
NUOVA ICONA
Venezia, Giudecca, 454, (Venezia)
Venezia, Giudecca, 454, (Venezia)
Orario di apertura
da giovedì a domenica 16-20
Vernissage
29 Ottobre 2005, ore 18
Autore
Curatore