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Il video dopo il video. Generazione ’68-’78
rassegna dedicata alla produzione recente del video d’artista
Comunicato stampa
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La rassegna intende documentare la produzione più recente del video d’artista. La generazione degli artisti nati dal 1968 al 1978 testimonia un passaggio significativo nella ricerca artistica che usa il mezzo tecnologico: un passaggio che ricomprende la tecnica all’interno di una nuova riflessione poetica e critica sul proprio tempo. Una tappa ulteriore, questa, per osservare passaggi e mutamenti all’interno delle generazioni più recenti. Questa iniziativa, a cura della Fondazione Baruchello, con la collaborazione dell’Associazione Filmstudio80, si inserisce all’interno della edizione 2005 di RomaPoesia che vuole concentrarsi sulle nuove generazioni di poeti e artisti, aprendo un incontro e un confronto di riflessioni e poetiche. Temi e questioni emergenti da questa produzione, nonché dalle giornate di letture e interventi presso l’Auditorium (Parco della Musica – 21 e 22 ottobre), sono ulteriormente alla base della giornata di RomaPoesia, presso la Fondazione Baruchello, l’intera domenica 23 ottobre.
ANNALISA CATTANI (Imola, 1968)
Elio
DVD, 6’
In collaborazione con Elio Rotondini
2004
Infrangibbile
DVD, 3’
In collaborazione con Elio Rotondini
2004
Un uomo affacciato alla finestra mostra con orgoglio una collezione di oggetti insoliti, trasportando volta per volta, oggetto per oggetto, lo spettatore nell’intimità del suo mondo onirico e fantastico. Elio Rotondini, vicino di casa dell’artista, con uno sguardo serio e a volte divertito, da dietro al davanzale tira fuori stivali di gomma, tartarughe imbalsamante, stemmi di ferro battuto, maschere e orologi, oggetti difficilmente collocabili a prima vista in una quotidianità. L’osservatore viene così catturato dalla visionarietà di Elio Rotondini, che da semplice anziano romagnolo diventa figura unica e irripetibile.
Protagonista di Infrangibbile è sempre Elio Rotondini, che ostinatamente si cimenta nel tentativo di distruggere un bicchiere di birra in plastica. Lo vediamo alla ricerca di un metodo per mandare in frantumi l’oggetto in questione. Prove di forza destinate al fallimento, una caparbietà che non porterà ad alcun risultato, l’impossibilità di poter prevalere.
GIANLUCA CODEGHINI (Milano, 1968)
Dialogue without a look
DVD, 6’33’’
2004
Come si rappresenta il contesto di un dialogo in cui non si mette in gioco lo sguardo? Dove finisce l’oggetto del discorso quando non lo inquadriamo nella nostra prospettiva? Il video di Gianluca Codeghini rappresenta l’artista stesso che ingoia il suo discorso, le sue parole, il suo verbo…. Come delle mentine! Con leggerezza e un po’ di ironia il video sposta il dialogo nella interazione di ciò che non è dato nel video stesso, ovvero nello spettatore che guarda. Le musiche sono composte dallo stesso Codeghini, sulla linea della sua ricerca tra la dimensione sonica e quella concettuale.
ANTONELLO FARETTA (Potenza, 1973)
The Death of William Burroghs
DVD, 5’
2005
The Death of William Burroughs rappresenta la prima delle nove parti del film Nine Poems in Basilicata, incentrato sulla poesia e sulla performance di John Giorno. Il film è strutturato come un poetry road-movie dell’anima: nove poesie diverse di John Giorno performate in nove location diverse della Basilicata, terra da cui partirono i suoi genitori all’inizio dello scorso per cercare fortuna in America. Al centro del viaggio c’è la parola, la spoken word e tutta l’anima e la vita sfrenata di John Giorno. The Death of William Burroughs è la poesia che John Giorno scrisse subito dopo il decesso del suo compagno fraterno William Burroughs.
SILVIA IORIO (Roma, 1977)
DVD, 1’55’’
2005
Come documentare il processo attraverso il quale ha preso vita un’opera d’arte? è uno degli ultimi lavori di Silvia Iorio, presentato durante la 51 Biennale di Venezia, che affronta le suggestioni che intercorrono tra arte e scienza. Realizzato come un promo, usando un linguaggio video veloce e apparentemente scoordinato, il video può essere ritenuto una declinazione della forma documentario, in cui l’artista si presenta personalmente al pubblico, alle prese con i progetti, gli schizzi, i marchingegni che andranno a comporre la scultura mobile di , una giostra che simula le orbite di un atomo,in cui gli elettroni sono composti da ampolle che contengono tutti i pigmenti tra i più tossici, belli e brillanti.
DOMENICO MANGANO (Palermo, 1976)
Too much country
DVD, 3’
2005
Too much New York
DVD, 3’
2005
Lo stereotipo hopperiano con cui l’America viene rappresentata viene in questi due video ribaltato da Domenico Mangano che ci propone la sua America, quella che gli americano non raccontano mai e che non vorrebbero fosse raccontata. In Too much country vediamo infatti back yards in decadenza, macchine scrostate, case abbandonate, insegne divelte: il degrado della periferia americana, provocato non dalla storia ma dalla negligenza dei suoi abitanti. Il titolo Too much, indica l’abbondanza del paesaggio americano: le gas stations che spuntano come cattedrali nel deserto, gli enormi centri commerciali che si ergono in piccolissimi paesini sperduti, la distanza tra questi luoghi e la grande città anche essa simbolo di abbondanza. Too much New York, ci offre infatti un punto di vista dell’eccesso della città che tutto può offrire e che tutto può togliere: un percorso per le streets, le avenues, i semafori, i palazzi, i fumi, le metropolitane, gli autobus, gli strani abitanti di Manhattan, per arrivare all’attuale meta turistica per eccellenza, “Ground Zero”. Il sonoro di entrambi i video è composto da frasi stereotipe in negativo dell’America, tratte da un corso di Inglese: sentiamo ripetuto “there is too much traffic and there are too many people, and petroli s too expensive”. Non un giudizio, ma una riflessione sull’abbondanza e la contraddizione dell’America, attraverso gli occhi socchiusi dell’artista.
MARZIA MIGLIORA (Alessandria, 1972)
efi
Betacam SP, 3’15’’
2002
L’Efi, la Aira, l’Elise, la Mehlika, relitti di navi che affiorano dall’acqua della baia di Augusta a Siracusa, consegnate al lento logorio delle onde, alla ruggine che le trasformerà in lamiere. La narrazione è tessuta intorno al gesto di una donna china che con ostinata energia pulisce con uno straccio il ponte di un’imbarcazione opponendosi alla condizione di abbandono e degrado di cui sono portatrice le navi. Un gesto inefficace, inascoltato, come il respiro affannoso che fa da sottofondo alle riprese. Un punto di vista differente sulla realtà, una donna che si oppone ad un destino, al destino delle donne di cui l’Efi, l’Aira l’Elise, la Mehlika, sono metafore.
STEFANO PASQUINI (Bologna, 1969)
Quantità – Fiducia
DVD, 5,01’
2003
In Quantità – Fiducia, un collage di immagine e parole scorrono con la velocità tipica del video clip sullo schermo: una sequenza confusa di citazioni cinematografiche e artistiche è accompagnata dalla canzone Eurotrash francese “c’est trop tard” (è troppo tardi) e da affermazioni che illustrano i dati statistici su più o meno qualsiasi argomento e situazione al mondo, che scorrono sullo schermo. Il video riflette su ciò che sta avvenendo all’interno dl sistema culturale odierno, dove la sempre crescente quantità sta sommergenndo la qualità, rimpiazzata orami dalla fiducia che la gente ripone nel giudizio altrui.
GUENDALINA SALINI (Roma, 1972)
Intervallo perduto
DVD, 6’33’’
2005
Uno, due, tre, quattro uomini nuotano come pesci in una calda giornata estiva. L’immagine in due schermi sembra distinguere un mondo popolato dalla sua condizione precaria, incommensurabile: il mare. Questo pretesto ci introduce alla giornata domenicale nella quale vediamo la città dal punto di vista di un pesce rosso, chiuso nella sua busta di plastica piena d’acqua. Con molta ironia Guendalina Salini fa il verso all’intervallo televisivo della RAI, per alludere ad una metafora del viaggio e dell’instabilità. Il pesce galleggia in una bolla d’acqua apparentemente salvo e protetto: ma chi regge la busta?
MARTA VALENTI (Roma, 1977) + CHLOE’ BARREAU (Parigi, 1976)
Senza Titolo
DVD, 3’
2005
Un breve video, diviso in quattro episodi, che vede per la prima volta la collaborazione tra Marta Valenti, giovane artista romana e Chloé Barreau, giovane regista parigina.
In Coralli, la figura di Marta Valenti si cimenta in delicati movimenti del corpo mostrando un’intimità dei gesti, davanti alla porta di un negozio con una vecchia insegna. La danza dell’artista prosegue In Stealin Turquoise (part 1) in cui la vediamo avvicinarsi ed allontanarsi timorosa e diffidente ad una porta chiusa, entro la quale sparisce. In Sequenza bosco bluarancia, la Valenti si trasforma in elfo selvaggio e giocoso intento ad esibirsi spontaneamente in sfrenati movimenti in uno bosco autunnale. L’artista riappare dalla porta in Stealin Turquoise (part 2) con in mano uno scialle turchese con cui continua a ballare, fuggendo poi in un corridoio senza fine. Brevi visioni intime e oniriche immerse in colori surreali, da cui l’immaginario dello spettatore è provocato.
ANNALISA CATTANI (Imola, 1968)
Elio
DVD, 6’
In collaborazione con Elio Rotondini
2004
Infrangibbile
DVD, 3’
In collaborazione con Elio Rotondini
2004
Un uomo affacciato alla finestra mostra con orgoglio una collezione di oggetti insoliti, trasportando volta per volta, oggetto per oggetto, lo spettatore nell’intimità del suo mondo onirico e fantastico. Elio Rotondini, vicino di casa dell’artista, con uno sguardo serio e a volte divertito, da dietro al davanzale tira fuori stivali di gomma, tartarughe imbalsamante, stemmi di ferro battuto, maschere e orologi, oggetti difficilmente collocabili a prima vista in una quotidianità. L’osservatore viene così catturato dalla visionarietà di Elio Rotondini, che da semplice anziano romagnolo diventa figura unica e irripetibile.
Protagonista di Infrangibbile è sempre Elio Rotondini, che ostinatamente si cimenta nel tentativo di distruggere un bicchiere di birra in plastica. Lo vediamo alla ricerca di un metodo per mandare in frantumi l’oggetto in questione. Prove di forza destinate al fallimento, una caparbietà che non porterà ad alcun risultato, l’impossibilità di poter prevalere.
GIANLUCA CODEGHINI (Milano, 1968)
Dialogue without a look
DVD, 6’33’’
2004
Come si rappresenta il contesto di un dialogo in cui non si mette in gioco lo sguardo? Dove finisce l’oggetto del discorso quando non lo inquadriamo nella nostra prospettiva? Il video di Gianluca Codeghini rappresenta l’artista stesso che ingoia il suo discorso, le sue parole, il suo verbo…. Come delle mentine! Con leggerezza e un po’ di ironia il video sposta il dialogo nella interazione di ciò che non è dato nel video stesso, ovvero nello spettatore che guarda. Le musiche sono composte dallo stesso Codeghini, sulla linea della sua ricerca tra la dimensione sonica e quella concettuale.
ANTONELLO FARETTA (Potenza, 1973)
The Death of William Burroghs
DVD, 5’
2005
The Death of William Burroughs rappresenta la prima delle nove parti del film Nine Poems in Basilicata, incentrato sulla poesia e sulla performance di John Giorno. Il film è strutturato come un poetry road-movie dell’anima: nove poesie diverse di John Giorno performate in nove location diverse della Basilicata, terra da cui partirono i suoi genitori all’inizio dello scorso per cercare fortuna in America. Al centro del viaggio c’è la parola, la spoken word e tutta l’anima e la vita sfrenata di John Giorno. The Death of William Burroughs è la poesia che John Giorno scrisse subito dopo il decesso del suo compagno fraterno William Burroughs.
SILVIA IORIO (Roma, 1977)
DVD, 1’55’’
2005
Come documentare il processo attraverso il quale ha preso vita un’opera d’arte?
DOMENICO MANGANO (Palermo, 1976)
Too much country
DVD, 3’
2005
Too much New York
DVD, 3’
2005
Lo stereotipo hopperiano con cui l’America viene rappresentata viene in questi due video ribaltato da Domenico Mangano che ci propone la sua America, quella che gli americano non raccontano mai e che non vorrebbero fosse raccontata. In Too much country vediamo infatti back yards in decadenza, macchine scrostate, case abbandonate, insegne divelte: il degrado della periferia americana, provocato non dalla storia ma dalla negligenza dei suoi abitanti. Il titolo Too much, indica l’abbondanza del paesaggio americano: le gas stations che spuntano come cattedrali nel deserto, gli enormi centri commerciali che si ergono in piccolissimi paesini sperduti, la distanza tra questi luoghi e la grande città anche essa simbolo di abbondanza. Too much New York, ci offre infatti un punto di vista dell’eccesso della città che tutto può offrire e che tutto può togliere: un percorso per le streets, le avenues, i semafori, i palazzi, i fumi, le metropolitane, gli autobus, gli strani abitanti di Manhattan, per arrivare all’attuale meta turistica per eccellenza, “Ground Zero”. Il sonoro di entrambi i video è composto da frasi stereotipe in negativo dell’America, tratte da un corso di Inglese: sentiamo ripetuto “there is too much traffic and there are too many people, and petroli s too expensive”. Non un giudizio, ma una riflessione sull’abbondanza e la contraddizione dell’America, attraverso gli occhi socchiusi dell’artista.
MARZIA MIGLIORA (Alessandria, 1972)
efi
Betacam SP, 3’15’’
2002
L’Efi, la Aira, l’Elise, la Mehlika, relitti di navi che affiorano dall’acqua della baia di Augusta a Siracusa, consegnate al lento logorio delle onde, alla ruggine che le trasformerà in lamiere. La narrazione è tessuta intorno al gesto di una donna china che con ostinata energia pulisce con uno straccio il ponte di un’imbarcazione opponendosi alla condizione di abbandono e degrado di cui sono portatrice le navi. Un gesto inefficace, inascoltato, come il respiro affannoso che fa da sottofondo alle riprese. Un punto di vista differente sulla realtà, una donna che si oppone ad un destino, al destino delle donne di cui l’Efi, l’Aira l’Elise, la Mehlika, sono metafore.
STEFANO PASQUINI (Bologna, 1969)
Quantità – Fiducia
DVD, 5,01’
2003
In Quantità – Fiducia, un collage di immagine e parole scorrono con la velocità tipica del video clip sullo schermo: una sequenza confusa di citazioni cinematografiche e artistiche è accompagnata dalla canzone Eurotrash francese “c’est trop tard” (è troppo tardi) e da affermazioni che illustrano i dati statistici su più o meno qualsiasi argomento e situazione al mondo, che scorrono sullo schermo. Il video riflette su ciò che sta avvenendo all’interno dl sistema culturale odierno, dove la sempre crescente quantità sta sommergenndo la qualità, rimpiazzata orami dalla fiducia che la gente ripone nel giudizio altrui.
GUENDALINA SALINI (Roma, 1972)
Intervallo perduto
DVD, 6’33’’
2005
Uno, due, tre, quattro uomini nuotano come pesci in una calda giornata estiva. L’immagine in due schermi sembra distinguere un mondo popolato dalla sua condizione precaria, incommensurabile: il mare. Questo pretesto ci introduce alla giornata domenicale nella quale vediamo la città dal punto di vista di un pesce rosso, chiuso nella sua busta di plastica piena d’acqua. Con molta ironia Guendalina Salini fa il verso all’intervallo televisivo della RAI, per alludere ad una metafora del viaggio e dell’instabilità. Il pesce galleggia in una bolla d’acqua apparentemente salvo e protetto: ma chi regge la busta?
MARTA VALENTI (Roma, 1977) + CHLOE’ BARREAU (Parigi, 1976)
Senza Titolo
DVD, 3’
2005
Un breve video, diviso in quattro episodi, che vede per la prima volta la collaborazione tra Marta Valenti, giovane artista romana e Chloé Barreau, giovane regista parigina.
In Coralli, la figura di Marta Valenti si cimenta in delicati movimenti del corpo mostrando un’intimità dei gesti, davanti alla porta di un negozio con una vecchia insegna. La danza dell’artista prosegue In Stealin Turquoise (part 1) in cui la vediamo avvicinarsi ed allontanarsi timorosa e diffidente ad una porta chiusa, entro la quale sparisce. In Sequenza bosco bluarancia, la Valenti si trasforma in elfo selvaggio e giocoso intento ad esibirsi spontaneamente in sfrenati movimenti in uno bosco autunnale. L’artista riappare dalla porta in Stealin Turquoise (part 2) con in mano uno scialle turchese con cui continua a ballare, fuggendo poi in un corridoio senza fine. Brevi visioni intime e oniriche immerse in colori surreali, da cui l’immaginario dello spettatore è provocato.
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ottobre 2005
Il video dopo il video. Generazione ’68-’78
19 ottobre 2005
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
FILMSTUDIO
Roma, Via Degli Orti D'alibert, 1C, (Roma)
Roma, Via Degli Orti D'alibert, 1C, (Roma)
Vernissage
19 Ottobre 2005, ore 10-15
Autore
Curatore