Proprio nei giorni in cui il comune di Milano presenta l’iniziativa “Milanocontemporanea” dedicata alla espressioni culturali vissute in modo interdisciplinare, il Jamaica riparte dopo la pausa estiva con la stagione delle mostre dedicate ai giovani artisti: dal 20 ottobre Fabio Giampietro presenta tra i tavoli dello storico caffè venti lavori, appena poche settimane dopo aver inaugurato un’importante esposizione a Genova.

Fabio Giampietro è un autore milanese diplomato all’Accademia di Brera di appena trentatrè anni, ma con già un curriculum artistico di tutto rispetto. Tra gli emergenti di punta di Fabbrica Eos, nota galleria di Milano, Giampietro riempie la tela di paesaggi nebulosi, proiettati un tempo non definito. Lampi di una fanciullezza non ancora svanita nella memoria, le giostre dei suoi Luna Park irrompono in un mondo fantastico dove la meraviglia e la semplicità dei bambini lasciano spazio ai dubbi degli adulti e alle domande sul vero e sul falso. La luce che Giampietro utilizza crea atmosfere surreali e immobili, le linee definiscono paesaggi metropolitani che si dissolvono fino a svanire nell’immateriale.
Giampietro dipinge e sogna in un mondo che non possiamo toccare ma solo immaginare chiudendo gli occhi, chiedendoci il perché delle cose.

Il Locale

Con questa esposizione al Jamaica riparte la collaborazione tra il locale e le più importanti gallerie d’arte milanesi.
Il noto caffè degli artisti ha trovato in Giancarlo Pedrazzini di Fabbrica Eos un interlocutore pronto alla scoperta di nuovi talenti e nello stesso tempo un esperto gallerista, promotore di grandi autori come Jan Saudek o il compianto Georges Lilanga. Il caffè - galleria di Brera, sotto la guida di Micaela Mainini, continua così a essere il riferimento per gli artisti e per gli amanti delle Mostre, ospitando sia grandi autori sia emergenti dalle grandi potenzialità.
Il Jamaica è riconosciuto come “locale storico” dal gennaio 2003.