Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Peter Coffin – Hello headspace
L’artista americano crea un nuovo corpo di opere che indagano i processi mentali, attivando una sorta di pseudomisticismo nei confronti delle icone della storia dell’arte. Un gioco interattivo sulla memoria, l’interpretazione e l’associazione creativa
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Fonti presenta Hello headspace, prima personale italiana di Peter Coffin. L’artista americano crea un nuovo corpo di opere che indagano i processi mentali, attivando una sorta di pseudomisticismo nei confronti delle icone della storia dell’arte. Un gioco interattivo sulla memoria, l’interpretazione e l’associazione creativa.
La spirale, archetipo concettuale, è una costante della mostra che ritroviamo nel poster Untitled (Blah Blah Blah Blah Blah Blah Blah Blah Mystic Truths), citazione di un lavoro di Bruce Nauman, che per Coffin ha funzione di parodia dell’arte e strumento di autorealizzazione.
La stessa matrice è presente nell’istallazione fotografica Untitled (Rainbow), formata da una serie di foto che raffigurano paesaggi con arcobaleni, legati tra loro in modo da formare una spirale.
Una luce colorata con moto circolare, illumina dall’alto una scultura in alluminio lucido, Untitled (Pirate). Quest’opera, manifesta le caratteristiche del pirata come icona dell’immaginario collettivo con i suoi attributi asimmetrici: il ghigno, l’occhio bendato, la spada, il pappagallo.
L’artista bloccando il pirata su un piedistallo con due pappagalli, due gambe di legno, due bende sugli occhi e due uncini, gli conferisce una nuova rappresentazione ironica e simmetrica.
I colori dello spettro solare, in relazione alle note musicali, sono presenti nell’installazione Untitled (Light organ). Un modello in scala dell’Empire State Building, collegato a una tastiera elettronica, si illumina con luci colorate in funzione dei tocchi sui tasti. Un’azione che si collega ai fenomeni sinestetici esplorati da Newton, Goethe e Kandinsky.
Untitled (Imprints) è una serie di piccole foto che descrivono formalmente il processo creativo dell’artista e il suo ruolo di produttore/interprete. Questo procedimento tecnico rappresenta il capovolgimento concettuale del rapporto tra il cervello e l’immagine.
Peter Coffin nasce nel 1972 a Berkeley, California , vive e lavora a New York
Tra le mostre personali: "New Work", Living Room D Lyx Gallery, Malmo, Sweden;“Absynth Drinker”, The Wrong Gallery, New York,2005; "It Chooses You", Andrew Kreps Gallery, New York;,),2004; "Perfect If On", Andrew Kreps Gallery, New York,2002; "Peter Coffin: New York", University of California, Davis Art Gallery, Davis, CA,1995;
Tra le collettive: "Threshold", Max Wigram Gallery, London, UK; Greater New York, P.S.1/MoMA, Long Island City, New York,2005"Beating About The Bush" South London Gallery, London,; Collection (or, How I spent a Year) P.S.1 Contemporary Art Center (curated byBob Nickas); "Natural Habitat", The Paine Art Center, Osh Kosh, Wisconsin; "Boundless", Stenersenmuseet, Oslo;"Blind Dates", Sculpture Center,NY;Yugoslav Biennial of Young Art Belgrade, The Liverpool Biennial;Copy-art, ICA London; "New Party” The Breeder, Athens, Greece,2004;" Kult 48 Klubhouse", Deitch Projects, NY;"Teenage Rebel: The Bedroom Show", Galerie du Jour, Agnes B., Paris;"Definitively Provisional", White Chapel Project Space, London;"Karaoke Death Machine", Daniel Reich Presents, New York, NY,2003; B-Hotel, P.S.1/MoMA, Long Island City, New York,2001;"Interchange: Simultaneity in Action", John Adams Foundation for Art, Amsterdam,2000.
La spirale, archetipo concettuale, è una costante della mostra che ritroviamo nel poster Untitled (Blah Blah Blah Blah Blah Blah Blah Blah Mystic Truths), citazione di un lavoro di Bruce Nauman, che per Coffin ha funzione di parodia dell’arte e strumento di autorealizzazione.
La stessa matrice è presente nell’istallazione fotografica Untitled (Rainbow), formata da una serie di foto che raffigurano paesaggi con arcobaleni, legati tra loro in modo da formare una spirale.
Una luce colorata con moto circolare, illumina dall’alto una scultura in alluminio lucido, Untitled (Pirate). Quest’opera, manifesta le caratteristiche del pirata come icona dell’immaginario collettivo con i suoi attributi asimmetrici: il ghigno, l’occhio bendato, la spada, il pappagallo.
L’artista bloccando il pirata su un piedistallo con due pappagalli, due gambe di legno, due bende sugli occhi e due uncini, gli conferisce una nuova rappresentazione ironica e simmetrica.
I colori dello spettro solare, in relazione alle note musicali, sono presenti nell’installazione Untitled (Light organ). Un modello in scala dell’Empire State Building, collegato a una tastiera elettronica, si illumina con luci colorate in funzione dei tocchi sui tasti. Un’azione che si collega ai fenomeni sinestetici esplorati da Newton, Goethe e Kandinsky.
Untitled (Imprints) è una serie di piccole foto che descrivono formalmente il processo creativo dell’artista e il suo ruolo di produttore/interprete. Questo procedimento tecnico rappresenta il capovolgimento concettuale del rapporto tra il cervello e l’immagine.
Peter Coffin nasce nel 1972 a Berkeley, California , vive e lavora a New York
Tra le mostre personali: "New Work", Living Room D Lyx Gallery, Malmo, Sweden;“Absynth Drinker”, The Wrong Gallery, New York,2005; "It Chooses You", Andrew Kreps Gallery, New York;,),2004; "Perfect If On", Andrew Kreps Gallery, New York,2002; "Peter Coffin: New York", University of California, Davis Art Gallery, Davis, CA,1995;
Tra le collettive: "Threshold", Max Wigram Gallery, London, UK; Greater New York, P.S.1/MoMA, Long Island City, New York,2005"Beating About The Bush" South London Gallery, London,; Collection (or, How I spent a Year) P.S.1 Contemporary Art Center (curated byBob Nickas); "Natural Habitat", The Paine Art Center, Osh Kosh, Wisconsin; "Boundless", Stenersenmuseet, Oslo;"Blind Dates", Sculpture Center,NY;Yugoslav Biennial of Young Art Belgrade, The Liverpool Biennial;Copy-art, ICA London; "New Party” The Breeder, Athens, Greece,2004;" Kult 48 Klubhouse", Deitch Projects, NY;"Teenage Rebel: The Bedroom Show", Galerie du Jour, Agnes B., Paris;"Definitively Provisional", White Chapel Project Space, London;"Karaoke Death Machine", Daniel Reich Presents, New York, NY,2003; B-Hotel, P.S.1/MoMA, Long Island City, New York,2001;"Interchange: Simultaneity in Action", John Adams Foundation for Art, Amsterdam,2000.
14
ottobre 2005
Peter Coffin – Hello headspace
Dal 14 ottobre al 02 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA FONTI
Napoli, Via Chiaia, 229, (Napoli)
Napoli, Via Chiaia, 229, (Napoli)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 16,30-19,30
Vernissage
14 Ottobre 2005, ore 18,30
Autore