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I Bertoja. Gli scenografi di Verdi al Verdi di Trieste
un’importante mostra dedicata alla scenografia teatrale nel periodo che va dalla seconda metà del diciannovesimo secolo ai primi anni del Novecento
Comunicato stampa
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Trieste ospiterà nei prossimi mesi un’importante mostra dedicata alla scenografia teatrale nel periodo che va dalla seconda metà del diciannovesimo secolo ai primi anni del Novecento: I Bertoja. Gli scenografi di Verdi al Verdi di Trieste.
L’esposizione, a cura di Gilberto Ganzer e Gianluca Macovez, sarà visitabile dal 8 ottobre al 13 novembre 2005 nella sede della Sala Leonardo del Palazzo Gopcevic e nel corso della stagione del Teatro Verdi di Trieste.
Il percorso consentirà di conoscere alcune pagine inedite ed importanti della storia del teatro contemporaneo, attraverso l’esposizione di numerosi materiali, provenienti da raccolte pubbliche e collezioni private che descrivono il clima, il gusto e le difficoltà di allestire un’opera in quegli anni fondamentali per la storia della musica.
Il visitatore verrà guidato a conoscere quell’atmosfera principalmente attraverso lavori di Giuseppe e Pietro Bertoja, due artisti eclettici, che seppero rivoluzionare il modo di concepire il melodramma, divenendo collaboratori fidatissimi di compositori come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Arrigo Boito.
Per il compositore di Busseto realizzarono le scene di tantissimi spettacoli e con lui vissero l’emozione di esordi turbolenti e di successi entusiastici.
Seppero superare le barriere delle convenzioni immaginando paesaggi anticonvenzionali, alla ricerca di colori che traducessero visivamente le sensazioni musicali.
Puccini si fidava ciecamente del loro lavoro, tanto da commissionare a Pietro dei bozzetti da fornire agli scenografi incaricati ufficalmente dal teatro per la prima di Boheme e di Manon Lescaut.
Per Boito, addirittura, furono consolanti al momento di riscrivere la partitura del Mefistofele, suggerendo tagli e modifiche.
Ma va anche detto che Gioacchino Rossini debuttò grazie all’attività imprenditoriale del padre di Giuseppe Bertoja; che il primo lavoro di Donizetti venne allestito da un giovanissimo Giuseppe e che un lavoro più attento di rilettura potrebbe facilmente attribuire ai due scenografi veneziani molti dei bozzetti tradizionalmente assegnati a Bagnara e Borsato, alla bottega dei quali i due si formarono.
Uomini liberi, i Bertoja lavorarono in diverse città e per committenti differenti ed ebbero un rapporto privilegiato con Trieste ed il suo teatro ideando allestimenti ancor oggi stupefacenti, alcuni dei quali rivivranno proprio nel percorso della mostra, pensato a più livelli: ci sarà la possibilità, per il pubblico di addetti ai lavori, di conoscere materiali inediti, come i bozzetti e gli studi per alcuni grandi allestimenti, ma anche il primo ‘catalogo’ di scene da affittare ai teatri periferici, alcuni rari figurini, il racconto in prima persona di prime assolute passate alla storia; a chi è alla ricerca di informazioni sulla storia dello spettacolo, sarà offerta l’occasione di trovare dati e materiali su moltissimi titoli, con una particolare attenzione alla programmazione della futura stagione lirica del Teatro Verdi; i più giovani potranno incuriosirsi davanti agli oltre venti teatrini, realizzati dall’architetto Macovez, che illustreranno visivamente l’articolazione spaziale delle scene a partire dalla fine del Settecento fino ai primi anni del ventesimo secolo.
L’esposizione, a cura di Gilberto Ganzer e Gianluca Macovez, sarà visitabile dal 8 ottobre al 13 novembre 2005 nella sede della Sala Leonardo del Palazzo Gopcevic e nel corso della stagione del Teatro Verdi di Trieste.
Il percorso consentirà di conoscere alcune pagine inedite ed importanti della storia del teatro contemporaneo, attraverso l’esposizione di numerosi materiali, provenienti da raccolte pubbliche e collezioni private che descrivono il clima, il gusto e le difficoltà di allestire un’opera in quegli anni fondamentali per la storia della musica.
Il visitatore verrà guidato a conoscere quell’atmosfera principalmente attraverso lavori di Giuseppe e Pietro Bertoja, due artisti eclettici, che seppero rivoluzionare il modo di concepire il melodramma, divenendo collaboratori fidatissimi di compositori come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Arrigo Boito.
Per il compositore di Busseto realizzarono le scene di tantissimi spettacoli e con lui vissero l’emozione di esordi turbolenti e di successi entusiastici.
Seppero superare le barriere delle convenzioni immaginando paesaggi anticonvenzionali, alla ricerca di colori che traducessero visivamente le sensazioni musicali.
Puccini si fidava ciecamente del loro lavoro, tanto da commissionare a Pietro dei bozzetti da fornire agli scenografi incaricati ufficalmente dal teatro per la prima di Boheme e di Manon Lescaut.
Per Boito, addirittura, furono consolanti al momento di riscrivere la partitura del Mefistofele, suggerendo tagli e modifiche.
Ma va anche detto che Gioacchino Rossini debuttò grazie all’attività imprenditoriale del padre di Giuseppe Bertoja; che il primo lavoro di Donizetti venne allestito da un giovanissimo Giuseppe e che un lavoro più attento di rilettura potrebbe facilmente attribuire ai due scenografi veneziani molti dei bozzetti tradizionalmente assegnati a Bagnara e Borsato, alla bottega dei quali i due si formarono.
Uomini liberi, i Bertoja lavorarono in diverse città e per committenti differenti ed ebbero un rapporto privilegiato con Trieste ed il suo teatro ideando allestimenti ancor oggi stupefacenti, alcuni dei quali rivivranno proprio nel percorso della mostra, pensato a più livelli: ci sarà la possibilità, per il pubblico di addetti ai lavori, di conoscere materiali inediti, come i bozzetti e gli studi per alcuni grandi allestimenti, ma anche il primo ‘catalogo’ di scene da affittare ai teatri periferici, alcuni rari figurini, il racconto in prima persona di prime assolute passate alla storia; a chi è alla ricerca di informazioni sulla storia dello spettacolo, sarà offerta l’occasione di trovare dati e materiali su moltissimi titoli, con una particolare attenzione alla programmazione della futura stagione lirica del Teatro Verdi; i più giovani potranno incuriosirsi davanti agli oltre venti teatrini, realizzati dall’architetto Macovez, che illustreranno visivamente l’articolazione spaziale delle scene a partire dalla fine del Settecento fino ai primi anni del ventesimo secolo.
07
ottobre 2005
I Bertoja. Gli scenografi di Verdi al Verdi di Trieste
Dal 07 ottobre al 13 novembre 2005
Location
PALAZZO GOPCEVICH
Trieste, Via Gioacchino Rossini, 4, (Trieste)
Trieste, Via Gioacchino Rossini, 4, (Trieste)
Orario di apertura
tutti i giorni 9-19
Vernissage
7 Ottobre 2005, ore 18
Curatore