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Al buio
Mostra collettiva
Comunicato stampa
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Nella prima sala della galleria sono esposte opere sul buio della mente, che non vede fuori da se stessa e non reperisce una via di comunicazione col mondo. In mostra:
- una selezione di disegni di Augustinas Savickas (Copenhagen 1919). I disegni dell’artista lituano, eseguiti negli anni ’70, fanno parte della serie su ‘la casa di cura mentale’ in cui l’artista soggiornò dal 1964 al 1966. Savickas vive e lavora a Vilnius. E’ stato fra i maggiori artisti attivo dall’inizio degli anni ’60, proseguendo ad esporre in piena era sovietica in Europa (Francia, Polonia, Germania, Danimarca, Olanda, nel 1994 la Spicchi dell’Est gli dedicò una personale a Roma), negli USA dove risiede per un periodo negli anni ’90 e nell’ex URSS;
- un’opera di Stasys (Mediniskai, Lituania 1949, vive e lavora a Varsavia): in esposizione uno dei rari ex-libris dell’artista sulla dissoluzione di sé. Stasys ha esposto in tutto il mondo (Tokyo, Chicago, Londra, Parigi, Varsavia, Tallin, Basilea, Barcellona, Lodz, Bratislava, Los Angeles), la Spicchi dell’Est di Roma gli ha dedicato quattro mostre personali negli anni ‘90. L’artista opera con diverse tecniche, in prevalenza il pastello che meglio esprime nell’assenza netta di demarcazione fra linea e colore l’idea di maschera e di irrealtà onirica, elementi fondamentali del suo lavoro; nel suo percorso espressivo incentrato sul concetto maschera come alienazione e nascondiglio dal mondo, l’artista utilizza pittura, installazioni, opere teatrali, manifesti e illustrazioni di libri di favole.
- Due disegni di Tadeusz Kantor del 1975 , ‘Le Teste’: parte di una serie disegni eseguiti dall’artista sulla testa umana, l’imballaggio Kantoriano stavolta non è storico ma psichico e quasi auto-inflitto che conduce alla perdita di contorni e delineamenti del contenitore della nostra mente.
Nella seconda sala: il buio come spinta alla ricerca, che nasce dalla pulsione insita nell’uomo di rendere nitido ciò che è oscuro per padroneggiarlo, per non essere sopraffatto dall’enormità della Natura, affinché questa non affermi la sua supremazia avvolgendo l’uomo nel tutto indistinto. In mostra:
- Una opera del 2005 di Szymon Urbanski, ‘Porteur de lampe’ in cui viene raffigurato l’individuo alla ricerca; nel bianco e nero solo la luce della lampada spicca per il colore forte e acceso, forse allo stesso tempo guida e meta. Di Urbanski (1963, Varsavia, dove vive e lavora), seguito da Café Europe sin dai suoi esordi fra i ‘Nuovi Selvaggi’ della Polonia anni ’80, viene proposta una delle opere di questi ultimi anni, all’insegna di una pittura forte, dissacrante e senza concessioni alla ‘bella pittura’, fra le più originali nel panorama artistico contemporaneo.
- Un olio di grandi dimensioni (cm 180 x 390) di Tomasz Tatarczyk (Katowice, Polonia 1947) rappresenta una collina nera che ricopre l’intero spazio pittorico e fisico. Tatarczyk è uno dei maggiori pittori in Polonia. Ha esposto a Stoccolma, Colonia, Lublino e a Roma, alla Spicchi dell’Est. Nel 2004 la Galleria Zacheta di Varsavia gli ha dedicato una mostra personale.
- una selezione di disegni di Augustinas Savickas (Copenhagen 1919). I disegni dell’artista lituano, eseguiti negli anni ’70, fanno parte della serie su ‘la casa di cura mentale’ in cui l’artista soggiornò dal 1964 al 1966. Savickas vive e lavora a Vilnius. E’ stato fra i maggiori artisti attivo dall’inizio degli anni ’60, proseguendo ad esporre in piena era sovietica in Europa (Francia, Polonia, Germania, Danimarca, Olanda, nel 1994 la Spicchi dell’Est gli dedicò una personale a Roma), negli USA dove risiede per un periodo negli anni ’90 e nell’ex URSS;
- un’opera di Stasys (Mediniskai, Lituania 1949, vive e lavora a Varsavia): in esposizione uno dei rari ex-libris dell’artista sulla dissoluzione di sé. Stasys ha esposto in tutto il mondo (Tokyo, Chicago, Londra, Parigi, Varsavia, Tallin, Basilea, Barcellona, Lodz, Bratislava, Los Angeles), la Spicchi dell’Est di Roma gli ha dedicato quattro mostre personali negli anni ‘90. L’artista opera con diverse tecniche, in prevalenza il pastello che meglio esprime nell’assenza netta di demarcazione fra linea e colore l’idea di maschera e di irrealtà onirica, elementi fondamentali del suo lavoro; nel suo percorso espressivo incentrato sul concetto maschera come alienazione e nascondiglio dal mondo, l’artista utilizza pittura, installazioni, opere teatrali, manifesti e illustrazioni di libri di favole.
- Due disegni di Tadeusz Kantor del 1975 , ‘Le Teste’: parte di una serie disegni eseguiti dall’artista sulla testa umana, l’imballaggio Kantoriano stavolta non è storico ma psichico e quasi auto-inflitto che conduce alla perdita di contorni e delineamenti del contenitore della nostra mente.
Nella seconda sala: il buio come spinta alla ricerca, che nasce dalla pulsione insita nell’uomo di rendere nitido ciò che è oscuro per padroneggiarlo, per non essere sopraffatto dall’enormità della Natura, affinché questa non affermi la sua supremazia avvolgendo l’uomo nel tutto indistinto. In mostra:
- Una opera del 2005 di Szymon Urbanski, ‘Porteur de lampe’ in cui viene raffigurato l’individuo alla ricerca; nel bianco e nero solo la luce della lampada spicca per il colore forte e acceso, forse allo stesso tempo guida e meta. Di Urbanski (1963, Varsavia, dove vive e lavora), seguito da Café Europe sin dai suoi esordi fra i ‘Nuovi Selvaggi’ della Polonia anni ’80, viene proposta una delle opere di questi ultimi anni, all’insegna di una pittura forte, dissacrante e senza concessioni alla ‘bella pittura’, fra le più originali nel panorama artistico contemporaneo.
- Un olio di grandi dimensioni (cm 180 x 390) di Tomasz Tatarczyk (Katowice, Polonia 1947) rappresenta una collina nera che ricopre l’intero spazio pittorico e fisico. Tatarczyk è uno dei maggiori pittori in Polonia. Ha esposto a Stoccolma, Colonia, Lublino e a Roma, alla Spicchi dell’Est. Nel 2004 la Galleria Zacheta di Varsavia gli ha dedicato una mostra personale.
11
ottobre 2005
Al buio
Dall'undici ottobre al primo dicembre 2005
arte contemporanea
Location
CAFE’ EUROPE
Roma, Via Filippo Civinini, 69, (Roma)
Roma, Via Filippo Civinini, 69, (Roma)
Orario di apertura
martedì -venerdì 17-19, sabato 11-13
Vernissage
11 Ottobre 2005, ore 19
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