Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giuliana Balbi
La prima cosa che colpisce nel lavoro di Giuliana Balbi è la modalità tecnica; il particolare linguaggio che unisce, in maniera del tutto anomala ed originale, fotografia e tessuto
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La prima cosa che colpisce nel lavoro di Giuliana Balbi è la modalità tecnica; il particolare linguaggio che unisce, in maniera del tutto anomala ed originale, fotografia e tessuto. Non già nel senso che all¹immagine fotografica si aggiunga in qualche modo della stoffa, ma la fotografia stessa diviene tessuto, cioè nell¹immagine ottenuta con lo scatto si accorpa l'idea dell¹intreccio, divenendo, simbioticamente, un tutt'uno. La fotografia si scioglie in mille striscioline che si ricompongono nell'ordine della trama e dell'ordito. Giuliana Balbi ha studiato all'Istituto d'arte di Trieste nella sezione tessile, e il concetto dell' intreccio dei fili che formano una nuova superficie compatta, è rimasto vivo in lei; il successivo interesse per la fotografia ha creato il presupposto per questa inedita ibridazione che non è certo gratuita o fine a se stessa, come una trovata che possa stupire. È, al contrario, il risultato di una ricerca che rispecchia sia le forti capacità manuali sia la tensione ideale di un'artista che ha scelto di scavare dentro di sè e di rovistare tra le immagini circostanti, in modo innovativo e congeniale. Alla trama e all'ordito si uniscono i grovigli/nodi fatti di ariosi e leggeri fili di nylon che in genere investono solo una parte dell¹immagine ricomposta, come una nebbia leggera che stempera il dato visivo sottostante, con una duplice funzione: estetica e significante. I nodi, la trama variabile e l'ordito, la cui lunghezza, come nella vita è stabilita sin dall'inizio, contengono infatti allusivi sensi metaforici: sono sinonimi del tessuto esistenziale. I nodi rispecchiano gli intoppi, le difficoltà, le paure che assalgono in genere l¹umanità, come quelle specifiche dell¹artista per la quale questo lavoro diviene una sorta di autoanalisi - ancora in fieri - una visualizzazione degli intrecci nascosti dell'anima. In questo modo la Balbi affronta tematiche diverse: appunti di viaggio, intersecati da rimandi dell'ambientazione abituale, la propria casa, o da luoghi frequentati in cui si è maturata un'esperienza. Una sorta di diario visivo, fatto di frammenti giustapposti e organizzati singolarmente in stuoie, tappeti, arazzi. Un altro spunto che interessa l'artista è il trash che ci sommerge e che dal lontano, emblematico "Zabrinski Point" di Antonioni è divenuto una presenza ossessiva ed ineludibile del nostro quotidiano: bottiglie o piatti colori di plastica, accumulati, debordanti dai bottini, costituiscono una presenza abituale del paesaggio urbano. Tagliato a strisce sottili, tracciato, esso diviene una realtà fantasmagorica che sconfina altrove. E poi l'immagine femminile, spesso fasciata in abiti neri, con le striscioline di foto che, libere, lievitano nell¹aria, mentre la parte centrale è trattenuta dai nodi di nylon, palese metafora del desiderio di libertà, frenata dai ceppi delle regole, dei limiti, delle convenzioni. Un'insolita manipolazione delle foto dunque che si trasformano in tessuti, per appropriarsi, sul filo della memoria, dei propri passaggi esistenziali,per capire, rompendo la superficie, cosa c¹è oltre, come nello specchio di Alice; per ricostruire, con rinnovata consapevolezza, il rapporto con se stessi, con l¹ambiente, con l'alterità.
Maria Campitelli
Maria Campitelli
30
settembre 2005
Giuliana Balbi
Dal 30 settembre al 30 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
ALTERN’ART
Monfalcone, Vicolo Marco Dessenibus, (Gorizia)
Monfalcone, Vicolo Marco Dessenibus, (Gorizia)
Orario di apertura
da giovedì a sabato 17-19,30
Vernissage
30 Settembre 2005, ore 18
Autore