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Sculture nel Parco. Nuova Scultura Italiana
Con questa mostra, ambientata nella suggestiva cornice del parco della cinquecentesca Villa Paleotti Isolani a Minerbio, in provincia di Bologna, la Galleria Spazia rivolge nuovamente la sua attenzione alla scultura di grande dimensione
Comunicato stampa
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Con questa mostra, ambientata nella suggestiva cornice del parco della cinquecentesca Villa Paleotti Isolani a Minerbio, in provincia di Bologna, la Galleria Spazia rivolge nuovamente la sua attenzione alla scultura di grande dimensione.
Questa iniziativa avrà carattere permanente, un work in progress che, partendo da questo primo nucleo di sculture che verrà periodicamente arricchito da nuove acquisizioni, si propone di evidenziare l’attività delle nuove generazioni degli scultori italiani.
Gli artisti invitati a questo primo appuntamento, i quali hanno per lo più realizzato le opere in specifica relazione con il contesto, non possono essere certamente essere accostati per gruppi o per tendenze anzi, si è cercato di dare una visione il più ampia possibile, sia in relazione ai linguaggi che all’uso dei materiali.
Lucilla Catania (nata a Roma nel 1955, dove vive e lavora) lavora con la pietra. La ceramica è il materiale con cui Giacinto Cerone (nato a Melfi nel 1957, morto nel 2004 a Roma) realizzava le sue sculture policrome e massicce, segnate dallo scontro tra l’artista e la materia.
Nel caso di Carlo Bernardini (nato a Viterbo nel 1966, vive e lavora tra Viterbo e Roma) e Marco Lodola (Domo (Pv), 1955) invece di scultura, si può parlare piuttosto di “installazioni luminose” ovvero di “lightbox” dove la luce diventa il fattore creativo principale dell’opera.
Ferro e bronzo sono invece materiali prediletti di Giovanna Bolognini (nata a Mapello, Bergamo 1955; vive e lavora a Bergamo), Marco Di Giovanni (Teramo, 1976), Alberto DeBraud (nato a Milano nel 1959 dove vive e lavora), Antonio Ievolella (nato a Benevento nel 1952, dal 1972 vive e lavora a Padova), Alex Corno (nato a Monza nel 1960 dove vive e lavora) e Kjell Landfors (Sjalevad, Svezia, 1953) Il lavoro dei gemelli Perone (Rotondi (AV), 1972) percorre due binari diversi. Giuseppe si orienta verso segni e simboli elementari espressi con i materiali “poveri” come ferro, legno, vetroresina, sabbia, mentre Lucio, guardando a Oldenburg e Koons, si inspira alla matrice pop e predilige materiali come la resina e vernice.
___________________________________
R. S.V. P.
Le opere di grande formato, i capolavori, sono sempre più raramente visibili: problemi logistici, di prezzo, di collocazione, ecc…
Le gallerie, così come le Fiere, spesso sono “strette” per queste opere; ecco perché solo nei Musei o in poche prestigiose collezioni, peraltro private, è possibile ammirare opere grandi ed importanti.
Con questa iniziativa la galleria Spazia, approfittando della splendida cornice della Villa Paleotti Isolani a Minerbio, dà inizio ad un ciclo di proposte periodiche, riservate principalmente a grandi Collezionisti, ad Enti e Fondazioni, proposte che saranno sempre e solo di “grandi capolavori”.
Come si và in un piccolo oratorio per ammirare un affresco del Perugino, come si và in un qualsiasi museo per vedere anche solo un’opera significativa, così si verrà a Minerbio, alla Villa Paleotti Isolani per scoprire il dialogo tra una grande e significativa opera d’arte contemporanea e l’architettura ed i bellissimi affreschi cinquecenteschi della Villa.
L’opera che darà il via a questa iniziativa è un capolavoro di
Mimmo Paladino
Salomè
1986, Olio su tela, cm 280 diametro
opera che per data, formato e qualità, è in assoluto uno dei lavori più significativi di Paladino, della Transavanguardia e di tutta la pittura del XX° secolo.
La visione dell’opera sarà possibile la sera della presentazione, ad invito, e successivamente su prenotazione. Questo primo appuntamento sarà in contemporanea con l’inaugurazione della mostra Sculture nel parco domenica 16 ottobre dalle ore 17.00.
Questa iniziativa avrà carattere permanente, un work in progress che, partendo da questo primo nucleo di sculture che verrà periodicamente arricchito da nuove acquisizioni, si propone di evidenziare l’attività delle nuove generazioni degli scultori italiani.
Gli artisti invitati a questo primo appuntamento, i quali hanno per lo più realizzato le opere in specifica relazione con il contesto, non possono essere certamente essere accostati per gruppi o per tendenze anzi, si è cercato di dare una visione il più ampia possibile, sia in relazione ai linguaggi che all’uso dei materiali.
Lucilla Catania (nata a Roma nel 1955, dove vive e lavora) lavora con la pietra. La ceramica è il materiale con cui Giacinto Cerone (nato a Melfi nel 1957, morto nel 2004 a Roma) realizzava le sue sculture policrome e massicce, segnate dallo scontro tra l’artista e la materia.
Nel caso di Carlo Bernardini (nato a Viterbo nel 1966, vive e lavora tra Viterbo e Roma) e Marco Lodola (Domo (Pv), 1955) invece di scultura, si può parlare piuttosto di “installazioni luminose” ovvero di “lightbox” dove la luce diventa il fattore creativo principale dell’opera.
Ferro e bronzo sono invece materiali prediletti di Giovanna Bolognini (nata a Mapello, Bergamo 1955; vive e lavora a Bergamo), Marco Di Giovanni (Teramo, 1976), Alberto DeBraud (nato a Milano nel 1959 dove vive e lavora), Antonio Ievolella (nato a Benevento nel 1952, dal 1972 vive e lavora a Padova), Alex Corno (nato a Monza nel 1960 dove vive e lavora) e Kjell Landfors (Sjalevad, Svezia, 1953) Il lavoro dei gemelli Perone (Rotondi (AV), 1972) percorre due binari diversi. Giuseppe si orienta verso segni e simboli elementari espressi con i materiali “poveri” come ferro, legno, vetroresina, sabbia, mentre Lucio, guardando a Oldenburg e Koons, si inspira alla matrice pop e predilige materiali come la resina e vernice.
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R. S.V. P.
Le opere di grande formato, i capolavori, sono sempre più raramente visibili: problemi logistici, di prezzo, di collocazione, ecc…
Le gallerie, così come le Fiere, spesso sono “strette” per queste opere; ecco perché solo nei Musei o in poche prestigiose collezioni, peraltro private, è possibile ammirare opere grandi ed importanti.
Con questa iniziativa la galleria Spazia, approfittando della splendida cornice della Villa Paleotti Isolani a Minerbio, dà inizio ad un ciclo di proposte periodiche, riservate principalmente a grandi Collezionisti, ad Enti e Fondazioni, proposte che saranno sempre e solo di “grandi capolavori”.
Come si và in un piccolo oratorio per ammirare un affresco del Perugino, come si và in un qualsiasi museo per vedere anche solo un’opera significativa, così si verrà a Minerbio, alla Villa Paleotti Isolani per scoprire il dialogo tra una grande e significativa opera d’arte contemporanea e l’architettura ed i bellissimi affreschi cinquecenteschi della Villa.
L’opera che darà il via a questa iniziativa è un capolavoro di
Mimmo Paladino
Salomè
1986, Olio su tela, cm 280 diametro
opera che per data, formato e qualità, è in assoluto uno dei lavori più significativi di Paladino, della Transavanguardia e di tutta la pittura del XX° secolo.
La visione dell’opera sarà possibile la sera della presentazione, ad invito, e successivamente su prenotazione. Questo primo appuntamento sarà in contemporanea con l’inaugurazione della mostra Sculture nel parco domenica 16 ottobre dalle ore 17.00.
16
ottobre 2005
Sculture nel Parco. Nuova Scultura Italiana
Dal 16 ottobre al 16 novembre 2005
arte contemporanea
Location
VILLA PALEOTTI ISOLANI ARTE CONTEMPORANEA
Minerbio, Via Savena Superiore, 15, (Bologna)
Minerbio, Via Savena Superiore, 15, (Bologna)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
16 Ottobre 2005, ore 17
Autore