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Paolo Ricci – Verso le terre occidentali
acrilici all over, mandala come cosmogrammi, visioni oniriche e figurazioni allegoriche
Comunicato stampa
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Può la pittura tendere al sincretismo come una nuova religione? E' l'interrogativo tragico e dilettevole che si pone questo artista viandante dalle terre del Devon. Romano, trasferitosi dall'età di vent'anni in Inghilterra, Paolo Ricci ha costruito la sua formazione professionale partendo da Kokoschka e da un espressionismo vicino alla New Deutsche Malerei. Ha attraversato la pittura romanica spagnola, ha visitato il Maestro dell'Apocalisse di Lambeth, le miniature dei codici medievali di Oxford e non si è più arrestato nella sua meditazione affannosa sul Nulla. Ha scritto, ha riflettuto, ha dipinto, ancora ha scritto di filosofia, di poesia, ha narrato col pennello affabulando. Come Nietzsche ricorre ad una chimica delle idee e dei sentimenti morali, religiosi ed estetici. Come Nietzche vuole dimostrare che i colori più magnifici derivino dai materiali bassi e spregiati, cioè gli impulsi e gli interessi egoistici.
Non esiste una verità di base, esiste solo la ricerca di una verità che si palesa nella tensione estrema dell'eterno dionisiaco ma che trova la sua ratio umana nel centauro. L'ampiezza del simbolismo aviatorio è ben rappresentato da Ulisse e dai suoi cammini esperenziali. Ulisse e Ricci diventano una sola metafora iniziatica del viaggio dell'esistenza grazie alla narrazione visiva tesa tra spazio e tempo, tra passato e futuro, tra causa e fine. Un trip allucinatorio che gorgoglia nei colori lussuosi e vorticizzati
dell'antica tecnica dell'olio. In questa mostra romana l'artista proporrà degli acrilici all over, mandala come cosmogrammi, visioni oniriche e figurazioni allegoriche. Simboli dell'immersione, introversioni caotiche di mondi dualistici popolati da Graal, angeli demoniaci e demoni angelicati, personaggi arcaici e mitologici, politici e storici. Crocifissioni. Paesaggi vaporizzati. L'eterna montagna incantata di Thomas Mann. Biancaneve ed i sette nani.
Stralci dalla presentazione alla mostra di A.M.Baratto
Non esiste una verità di base, esiste solo la ricerca di una verità che si palesa nella tensione estrema dell'eterno dionisiaco ma che trova la sua ratio umana nel centauro. L'ampiezza del simbolismo aviatorio è ben rappresentato da Ulisse e dai suoi cammini esperenziali. Ulisse e Ricci diventano una sola metafora iniziatica del viaggio dell'esistenza grazie alla narrazione visiva tesa tra spazio e tempo, tra passato e futuro, tra causa e fine. Un trip allucinatorio che gorgoglia nei colori lussuosi e vorticizzati
dell'antica tecnica dell'olio. In questa mostra romana l'artista proporrà degli acrilici all over, mandala come cosmogrammi, visioni oniriche e figurazioni allegoriche. Simboli dell'immersione, introversioni caotiche di mondi dualistici popolati da Graal, angeli demoniaci e demoni angelicati, personaggi arcaici e mitologici, politici e storici. Crocifissioni. Paesaggi vaporizzati. L'eterna montagna incantata di Thomas Mann. Biancaneve ed i sette nani.
Stralci dalla presentazione alla mostra di A.M.Baratto
24
settembre 2005
Paolo Ricci – Verso le terre occidentali
Dal 24 settembre al 10 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
AKKADEMIA DEI PROSSIMALI
Roma, Via Alcamo, 4, (Roma)
Roma, Via Alcamo, 4, (Roma)
Orario di apertura
lunedì e venerdì 15-18,30; altri giorni su appuntamento
Vernissage
24 Settembre 2005, ore 18
Autore