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Carlo Mo – Sculture e progetti
circa trenta disegni, tra cui studi e bozzetti delle grandi opere milanesi, ma anche rappresentazioni non finalizzate alla scultura, e alcune sculture
Comunicato stampa
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Nato a Piovene Rocchette (VC) nel 1923, compiuti gli studi universitari a Genova e a Pavia negli Anni ’40, dal 1953, dopo un lungo viaggio in Africa centrale, Carlo Mo si dedica alla scultura, con successo repentino ed ininterrotto - è del ’54 la prima partecipazione alla Triennale di Milano - esponendo in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, sino al giorno della sua scomparsa avvenuta a Pavia il 18 agosto 2004.
Si afferma sulla scena artistica internazionale fin dagli Anni ’60, quando cura le scenografie di concerti e opere teatrali alla Certosa di Pavia e collabora attivamente, in occasione della XV Triennale di Milano nel ’68, alla realizzazione di Intervento in un centro antico, uno dei primi progetti di isola pedonale in Europa. Nel 1969 gli viene affidato dal governo del Madagascar l'incarico per la realizzazione del Monumento al Portatore Malgascio, collocato nel 1970 ad Andapa.
L’intensa attività artistica ed espositiva prosegue incessantemente negli anni successivi. Le sue opere entrano in molte collezioni pubbliche e private, tra cui il Museo Hirshon di Washington e la collezione privata Betty Parsons, mentre realizza alcune grandi sculture per le città di Pavia, per cui realizza Gerolamo Cardano, I Longobardi, L'Attesa, Il Sogno e Deposizione, quest’ultima posta nella piazza del Duomo; Cesano Boscone (Contro la Violenza: Equilibrio e Determinazione) e soprattutto Milano, città molto amata, per cui realizza Halley, posta all'aeroporto Forlanini; Evoluzione, per la sede del Medio Credito Lombardo di Piazza Cadorna; e infine Equilibrio, una delle prime sculture contemporanee a Milano, posta di fronte al Palazzo della Triennale nel 1972.
Nel 1985 rappresenta la scultura Italiana a Tokio e nel 1986 partecipa alla Quadriennale di Roma.
Tra le ultime opere Do ut Des, per la sede della Camera di Commercio di Milano, e Verso Itaca, per l'Autostrada Milano Serravalle.
Per 10 anni ha tenuto la Cattedra di Scultura presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Carlo Mo è raccontato in questa mostra, la prima che Milano gli dedica dopo la sua scomparsa, attraverso circa trenta disegni, tra cui studi e bozzetti delle grandi opere milanesi, ma anche rappresentazioni non finalizzate alla scultura, e alcune sculture, tra cui una delle prime, la grande “Testa di cavallo”. Rossana Bossaglia, che presenta la mostra e che ne ha selezionato le opere nel tentativo di restituire l’evoluzione della poetica dell’artista, lo descrive come “un artista a tutto tondo, …un grande personaggio, ...con una personalità originale ed autonoma, una particolare forza espressiva, che lascia un'impronta indelebile nella fantasia di chi la recepisce.”
Si afferma sulla scena artistica internazionale fin dagli Anni ’60, quando cura le scenografie di concerti e opere teatrali alla Certosa di Pavia e collabora attivamente, in occasione della XV Triennale di Milano nel ’68, alla realizzazione di Intervento in un centro antico, uno dei primi progetti di isola pedonale in Europa. Nel 1969 gli viene affidato dal governo del Madagascar l'incarico per la realizzazione del Monumento al Portatore Malgascio, collocato nel 1970 ad Andapa.
L’intensa attività artistica ed espositiva prosegue incessantemente negli anni successivi. Le sue opere entrano in molte collezioni pubbliche e private, tra cui il Museo Hirshon di Washington e la collezione privata Betty Parsons, mentre realizza alcune grandi sculture per le città di Pavia, per cui realizza Gerolamo Cardano, I Longobardi, L'Attesa, Il Sogno e Deposizione, quest’ultima posta nella piazza del Duomo; Cesano Boscone (Contro la Violenza: Equilibrio e Determinazione) e soprattutto Milano, città molto amata, per cui realizza Halley, posta all'aeroporto Forlanini; Evoluzione, per la sede del Medio Credito Lombardo di Piazza Cadorna; e infine Equilibrio, una delle prime sculture contemporanee a Milano, posta di fronte al Palazzo della Triennale nel 1972.
Nel 1985 rappresenta la scultura Italiana a Tokio e nel 1986 partecipa alla Quadriennale di Roma.
Tra le ultime opere Do ut Des, per la sede della Camera di Commercio di Milano, e Verso Itaca, per l'Autostrada Milano Serravalle.
Per 10 anni ha tenuto la Cattedra di Scultura presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Carlo Mo è raccontato in questa mostra, la prima che Milano gli dedica dopo la sua scomparsa, attraverso circa trenta disegni, tra cui studi e bozzetti delle grandi opere milanesi, ma anche rappresentazioni non finalizzate alla scultura, e alcune sculture, tra cui una delle prime, la grande “Testa di cavallo”. Rossana Bossaglia, che presenta la mostra e che ne ha selezionato le opere nel tentativo di restituire l’evoluzione della poetica dell’artista, lo descrive come “un artista a tutto tondo, …un grande personaggio, ...con una personalità originale ed autonoma, una particolare forza espressiva, che lascia un'impronta indelebile nella fantasia di chi la recepisce.”
13
settembre 2005
Carlo Mo – Sculture e progetti
Dal 13 settembre al 07 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
SPAZIO GUICCIARDINI
Milano, Via Francesco Guicciardini, 6, (Milano)
Milano, Via Francesco Guicciardini, 6, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 9.30–12.30 e 14.30–18.30
Vernissage
13 Settembre 2005, ore 18
Autore