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War is over
1945 – 2005 la Libertà dell’arte da Picasso a Warhol a Cattelan
Comunicato stampa
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La GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo presentano dal 15 ottobre 2005 al 26 febbraio 2006 WAR IS OVER 1945 – 2005. La Libertà dell’arte da Picasso a Warhol a Cattelan. Nel 60° anniversario della Liberazione la mostra celebra il tema della libertà conquistata in Europa con la fine della seconda guerra mondiale presentando cento opere di artisti internazionali che nell’arco del novecento si sono fatti portavoce delle diverse tematiche legate alla libertà e si sono confrontati con le problematiche sollevate dal conflitto e con i conseguenti mutamenti degli assetti politici, sociali e culturali europei ancora oggi in corso.
In ciascuna delle sale i curatori della mostra, Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini Galati, hanno voluto accostare e far dialogare opere moderne e contemporanee per sottolineare come il contributo dell’arte alla comprensione dei fenomeni non possa venire limitato a uno specifico periodo ma rappresenti un processo ininterrotto, che continui sino ai giorni nostri. L’arte, infatti, durante l’intero arco della storia dell’umanità ha sempre dato un forte aiuto alla crescita della collettività e alla presa di coscienza delle evoluzioni storiche e sociali. In questo senso la scelta dei curatori di concepire il progetto attraverso confronti tra artisti vissuti in epoche diverse sottolinea profondamente l’attualità del tema affrontato. Gli accostamenti sono suggeriti dalle assonanze tra i diversi linguaggi artistici, dalla capacità di cogliere componenti di crisi della propria epoca e dall’intenzione di affermare nuovi valori.
Il ricco percorso espositivo è suddiviso in undici sezioni tematiche in grado di offrire una visione coerente e articolata del tema. Nella prima sala dal titolo Popoli di tutto il mondo unitevi il motto marxista “proletari di tutto il mondo unitevi” viene trasformato in uno slogan universale con opere che abbracciano tutte le nazioni e tutte le classi sociali, attraverso la rappresentazione di bandiere, simbolo delle nazioni e delle culture di tutto il mondo. Nella seconda sala, Degenerare-Generare, il rapporto tra arte e ideologia è presentato attraverso artisti le cui opere furono considerate dal regime nazista “arte degenerata” e colpite dall’intolleranza di Hitler in quanto icone della modernità, e artisti contemporanei che invitano a riflettere su quanto la violenza perpetrata dai regimi dittatoriali abbia condizionato anche la nostra società. L’orrore per le atrocità della guerra in Ostaggi è espresso da artisti che l’hanno vissuta e da contemporanei che riflettono sul dolore provocato da ogni perdita della libertà e sulle lacerazioni della dignità umana indotte dalla società attuale. Attenti! è il titolo della quarta sala in cui la tematica militare è affrontata di volta in volta come rappresentazione dell’ordine mondiale, oggetto da sottoporre a forte critica, motivo estetico ed anche come simulazione di un gioco bellico. Trincea dell’esistenza indaga le diverse percezioni della guerra e del suo impatto sull’animo umano che la vive ora come dramma personale ora come tragedia collettiva, denunciandone le atrocità. Gli artisti inclusi nella sala La Rivoluzione Siamo Noi affrontano il concetto della rivoluzione facendosi portavoce di nuovi valori democratici considerando l’arte come uno strumento di libertà. All’interno della sala è esposto anche il manifesto War Is Over-if you want it che Yoko Ono e John Lennon realizzarono nel 1969 contro la guerra del Vietnam e che venne affisso in dodici città del mondo tradotto nelle rispettive lingue. In Protesta la dichiarazione di partecipazione attiva di alcuni artisti alle trasformazioni politiche e sociali sottolinea l’inscindibilità dell’arte dalla vita quotidiana. Le opere della penultima sala, Nel nome del Padre, testimoniano come nel passato così come nel presente la tematica religiosa sia spesso utilizzata per la sua grande efficacia simbolica come veicolo di atti di denuncia. La sala, Il Bel Paese, diviene una lente di ingrandimento attraverso cui gli artisti invitano a riflettere sull’immagine dell’Italia tra luoghi comuni e realtà. Nella sezione, Ossessione della Storia, sono presenti artisti internazionali contemporanei, ciascuno rappresentato attraverso un’opera video che ha per soggetto gruppi di persone o folle impegnate in dimostrazioni, manifestazioni o azioni comunitarie in grado di evocare l’idea di soggetto collettivo, sentimenti e umori della massa, nuove forme di esistenza comunitaria, traumi e desideri del sentire comune. La mostra si conclude con la sezione distaccata, Orizzonte del futuro, a Palazzo della Ragione in Città Alta. In essa sono presenti lavori dove il “tavolo” come oggetto diventa metafora della volontà di dialogo e negoziazione che supera confini, barriere e differenze.
Una sala verrà inoltre dedicata alla proiezione di un filmato composto da documenti cinematografici e televisivi d’epoca e attuali, realizzato appositamente per WAR IS OVER 1945 – 2005. La Libertà dell’arte da Picasso a Warhol a Cattelan.
La realizzazione dell’articolato percorso espositivo, composto da opere di artisti internazionali provenienti da importanti istituzioni museali e da collezioni private di tutta Europa, è supportata dal contributo del Gruppo ASM in qualità di main sponsor. Anche la Provincia di Bergamo ha sostenuto la mostra con particolare riferimento al progetto didattico.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue pubblicato da Silvana Editoriale con testi di carattere storico-critico dei curatori Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini Galati. Ciascuna sezione, che corrisponde a quelle in cui è organizzata la mostra, è introdotta da un contributo redatto da esperti in differenti discipline: Popoli di tutto il mondo unitevi - Franco Farinelli (geografo); Degenerare-Generare - Giorgio Galli (storico); Ostaggi – Ugo Morelli (psicologo); Attenti! - Carlo Jean (generale dell’esercito); Trincea dell’esistenza - Eugenio Borgna (psichiatra); La Rivoluzione Siamo Noi – Enzo Rutigliano (Sociologo); Protesta - Tommaso Pincio (scrittore); Nel nome del Padre - Mauro Ceruti e Giuseppe Fornari (filosofi); Il Bel Paese - Roberto Di Caro (giornalista).
WAR IS OVER 1945 – 2005. La Libertà dell’arte da Picasso a Warhol a Cattelan è integrata dal progetto War is over: 12 manifesti di libertà, in cui un artista internazionale presente in mostra si confronta con le tematiche legate alla guerra e alla libertà, attraverso la proposta del layout di un manifesto che viene affisso sui muri della città di Bergamo. L’iniziativa, prevista da gennaio a dicembre 2005, ha finora visto l’affissione dei manifesti di Fabio Mauri, Michelangelo Pistoletto, Vedovamazzei, Enzo Cucchi, Paola Pivi e Sislej Xhafa. e nei prossimi mesi quelli concepiti da Vanessa Beecroft e Gilberto Zorio, nonché quella del manifesto War Is Over-if you want it di Yoko Ono e John Lennon che sarà anche presente in mostra nella sezione La Rivoluzione Siamo Noi.
Nel periodo di apertura sono previsti una rassegna cinematografica – in collaborazione con Lab 80 –e un ciclo di conferenze, proposti al fine di affrontare il tema in maniera multidisciplinare.
La mostra è realizzata con la partecipazione di Cobe Direzionale S.p.A.
_______________________________________
CICLO DI INCONTRI WAR IS OVER – NOT YET
La mostra offre uno sguardo su sessant’anni di dialogo, scontro, presa di posizione dell’arte nei confronti del contesto sociale, politico e culturale della nostra Storia. Dai messaggi lanciati dalle opere in mostra emerge con passione e rigore quanto l’idea di libertà sia radicata profondamente nell’uomo come valore ineludibile della dignità della persona. Libertà di esprimersi, di vivere senza costrizioni, di non ricevere offese nel corpo, nell’anima e nelle idee, sono i messaggi di cui gli artisti si fanno portavoce.
Per questo motivo, per rendere ancora più stretti i legami che hanno unito l’arte e la storia e non abdicare al confronto con il presente, in un tempo in cui – per molti Paesi – la frase “War is over” è solo un miraggio, la GAMeC ha scelto di ospitare tre associazioni che possano ricordare quanto il valore della libertà e della dignità della persona vada perseguito e sostenuto al di là dei confini del proprio Paese, al di là dei pregiudizi e delle apparenze, in nome della sua universalità.
MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE 2005, ore 21
Medici senza Frontiere
Barbara Galmuzzi (coordinatrice ufficio di Milano di Medici Senza Frontiere)
Marco Nacoti (Medico Senza Frontiere)
MERCOLEDÌ 9 NOVEMBRE 2005, ore 21
Amnesty International
Flaminio Maffettini (rappresentante di Amnesty International)
MERCOLEDÌ 14 DICEMBRE 2005, ore 21
Don Fausto Resmini
(Responsabile del Servizio Esodo – Strada e Cappellano del Carcere di Bergamo)
In ciascuna delle sale i curatori della mostra, Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini Galati, hanno voluto accostare e far dialogare opere moderne e contemporanee per sottolineare come il contributo dell’arte alla comprensione dei fenomeni non possa venire limitato a uno specifico periodo ma rappresenti un processo ininterrotto, che continui sino ai giorni nostri. L’arte, infatti, durante l’intero arco della storia dell’umanità ha sempre dato un forte aiuto alla crescita della collettività e alla presa di coscienza delle evoluzioni storiche e sociali. In questo senso la scelta dei curatori di concepire il progetto attraverso confronti tra artisti vissuti in epoche diverse sottolinea profondamente l’attualità del tema affrontato. Gli accostamenti sono suggeriti dalle assonanze tra i diversi linguaggi artistici, dalla capacità di cogliere componenti di crisi della propria epoca e dall’intenzione di affermare nuovi valori.
Il ricco percorso espositivo è suddiviso in undici sezioni tematiche in grado di offrire una visione coerente e articolata del tema. Nella prima sala dal titolo Popoli di tutto il mondo unitevi il motto marxista “proletari di tutto il mondo unitevi” viene trasformato in uno slogan universale con opere che abbracciano tutte le nazioni e tutte le classi sociali, attraverso la rappresentazione di bandiere, simbolo delle nazioni e delle culture di tutto il mondo. Nella seconda sala, Degenerare-Generare, il rapporto tra arte e ideologia è presentato attraverso artisti le cui opere furono considerate dal regime nazista “arte degenerata” e colpite dall’intolleranza di Hitler in quanto icone della modernità, e artisti contemporanei che invitano a riflettere su quanto la violenza perpetrata dai regimi dittatoriali abbia condizionato anche la nostra società. L’orrore per le atrocità della guerra in Ostaggi è espresso da artisti che l’hanno vissuta e da contemporanei che riflettono sul dolore provocato da ogni perdita della libertà e sulle lacerazioni della dignità umana indotte dalla società attuale. Attenti! è il titolo della quarta sala in cui la tematica militare è affrontata di volta in volta come rappresentazione dell’ordine mondiale, oggetto da sottoporre a forte critica, motivo estetico ed anche come simulazione di un gioco bellico. Trincea dell’esistenza indaga le diverse percezioni della guerra e del suo impatto sull’animo umano che la vive ora come dramma personale ora come tragedia collettiva, denunciandone le atrocità. Gli artisti inclusi nella sala La Rivoluzione Siamo Noi affrontano il concetto della rivoluzione facendosi portavoce di nuovi valori democratici considerando l’arte come uno strumento di libertà. All’interno della sala è esposto anche il manifesto War Is Over-if you want it che Yoko Ono e John Lennon realizzarono nel 1969 contro la guerra del Vietnam e che venne affisso in dodici città del mondo tradotto nelle rispettive lingue. In Protesta la dichiarazione di partecipazione attiva di alcuni artisti alle trasformazioni politiche e sociali sottolinea l’inscindibilità dell’arte dalla vita quotidiana. Le opere della penultima sala, Nel nome del Padre, testimoniano come nel passato così come nel presente la tematica religiosa sia spesso utilizzata per la sua grande efficacia simbolica come veicolo di atti di denuncia. La sala, Il Bel Paese, diviene una lente di ingrandimento attraverso cui gli artisti invitano a riflettere sull’immagine dell’Italia tra luoghi comuni e realtà. Nella sezione, Ossessione della Storia, sono presenti artisti internazionali contemporanei, ciascuno rappresentato attraverso un’opera video che ha per soggetto gruppi di persone o folle impegnate in dimostrazioni, manifestazioni o azioni comunitarie in grado di evocare l’idea di soggetto collettivo, sentimenti e umori della massa, nuove forme di esistenza comunitaria, traumi e desideri del sentire comune. La mostra si conclude con la sezione distaccata, Orizzonte del futuro, a Palazzo della Ragione in Città Alta. In essa sono presenti lavori dove il “tavolo” come oggetto diventa metafora della volontà di dialogo e negoziazione che supera confini, barriere e differenze.
Una sala verrà inoltre dedicata alla proiezione di un filmato composto da documenti cinematografici e televisivi d’epoca e attuali, realizzato appositamente per WAR IS OVER 1945 – 2005. La Libertà dell’arte da Picasso a Warhol a Cattelan.
La realizzazione dell’articolato percorso espositivo, composto da opere di artisti internazionali provenienti da importanti istituzioni museali e da collezioni private di tutta Europa, è supportata dal contributo del Gruppo ASM in qualità di main sponsor. Anche la Provincia di Bergamo ha sostenuto la mostra con particolare riferimento al progetto didattico.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue pubblicato da Silvana Editoriale con testi di carattere storico-critico dei curatori Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini Galati. Ciascuna sezione, che corrisponde a quelle in cui è organizzata la mostra, è introdotta da un contributo redatto da esperti in differenti discipline: Popoli di tutto il mondo unitevi - Franco Farinelli (geografo); Degenerare-Generare - Giorgio Galli (storico); Ostaggi – Ugo Morelli (psicologo); Attenti! - Carlo Jean (generale dell’esercito); Trincea dell’esistenza - Eugenio Borgna (psichiatra); La Rivoluzione Siamo Noi – Enzo Rutigliano (Sociologo); Protesta - Tommaso Pincio (scrittore); Nel nome del Padre - Mauro Ceruti e Giuseppe Fornari (filosofi); Il Bel Paese - Roberto Di Caro (giornalista).
WAR IS OVER 1945 – 2005. La Libertà dell’arte da Picasso a Warhol a Cattelan è integrata dal progetto War is over: 12 manifesti di libertà, in cui un artista internazionale presente in mostra si confronta con le tematiche legate alla guerra e alla libertà, attraverso la proposta del layout di un manifesto che viene affisso sui muri della città di Bergamo. L’iniziativa, prevista da gennaio a dicembre 2005, ha finora visto l’affissione dei manifesti di Fabio Mauri, Michelangelo Pistoletto, Vedovamazzei, Enzo Cucchi, Paola Pivi e Sislej Xhafa. e nei prossimi mesi quelli concepiti da Vanessa Beecroft e Gilberto Zorio, nonché quella del manifesto War Is Over-if you want it di Yoko Ono e John Lennon che sarà anche presente in mostra nella sezione La Rivoluzione Siamo Noi.
Nel periodo di apertura sono previsti una rassegna cinematografica – in collaborazione con Lab 80 –e un ciclo di conferenze, proposti al fine di affrontare il tema in maniera multidisciplinare.
La mostra è realizzata con la partecipazione di Cobe Direzionale S.p.A.
_______________________________________
CICLO DI INCONTRI WAR IS OVER – NOT YET
La mostra offre uno sguardo su sessant’anni di dialogo, scontro, presa di posizione dell’arte nei confronti del contesto sociale, politico e culturale della nostra Storia. Dai messaggi lanciati dalle opere in mostra emerge con passione e rigore quanto l’idea di libertà sia radicata profondamente nell’uomo come valore ineludibile della dignità della persona. Libertà di esprimersi, di vivere senza costrizioni, di non ricevere offese nel corpo, nell’anima e nelle idee, sono i messaggi di cui gli artisti si fanno portavoce.
Per questo motivo, per rendere ancora più stretti i legami che hanno unito l’arte e la storia e non abdicare al confronto con il presente, in un tempo in cui – per molti Paesi – la frase “War is over” è solo un miraggio, la GAMeC ha scelto di ospitare tre associazioni che possano ricordare quanto il valore della libertà e della dignità della persona vada perseguito e sostenuto al di là dei confini del proprio Paese, al di là dei pregiudizi e delle apparenze, in nome della sua universalità.
MERCOLEDÌ 26 OTTOBRE 2005, ore 21
Medici senza Frontiere
Barbara Galmuzzi (coordinatrice ufficio di Milano di Medici Senza Frontiere)
Marco Nacoti (Medico Senza Frontiere)
MERCOLEDÌ 9 NOVEMBRE 2005, ore 21
Amnesty International
Flaminio Maffettini (rappresentante di Amnesty International)
MERCOLEDÌ 14 DICEMBRE 2005, ore 21
Don Fausto Resmini
(Responsabile del Servizio Esodo – Strada e Cappellano del Carcere di Bergamo)
14
ottobre 2005
War is over
Dal 14 ottobre 2005 al 26 febbraio 2006
arte contemporanea
Location
GAMEC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Biglietti
intero: € 6,00; ridotto: € 4,00
Orario di apertura
martedì, mercoledì, domenica 10-19; giovedì, venerdì, sabato 10-22
SABATO 24 DICEMBRE 2005 ore 10 - 19
LUNEDÌ 26 DICEMBRE 2005 ore 10 - 19
SABATO 31 DICEMBRE 2005 ore 10 - 19
DOMENICA 1° GENNAIO 2006 ore 10 - 19
VENERDÌ 6 GENNAIO 2006 ore 10 - 22
Vernissage
14 Ottobre 2005, ore 18.30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore