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Aldo Runfola – Baci (contro il dominio)
In concomitanza con la Mostra del Cinema, la Galleria Michela Rizzo presenta nella terrazza del Blue Moon, al Lido di Venezia, una performance di Aldo Runfola
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In concomitanza con la Mostra del Cinema, la Galleria Michela Rizzo presenta nella terrazza del Blue Moon, al Lido di Venezia, ”BACI (contro il dominio)”, una performance di Aldo Runfola.
Compiere un’azione, qualunque essa sia, significa produrre una coscienza che può essere adoperata in vari sensi.
In un momento, che non può non definirsi di negatività congiunturale, Aldo Runfola propone. Niente arte per l’arte, felicità del circolo, ma una partita da giocare in un luogo affollato e anonimo per operare, sommuovere ed innescare con una performance che si esprime attraverso il più istintuale e primitivo dei gesti: il bacio. Un furto del materiale del mondo per quella che, personalmente, non definisco un’utopia credendo che, almeno questa forma d’arte che ha la A maiuscola, possa sgretolare infrastrutture e immaginari dogmi.
Se “fare” è la molla per partecipare e vivere, anziché sopravvivere, affidiamoci davvero alla totalità di quei Baci e, per tutto il resto, usiamo davvero quel Cassonetto.
Martina Cavallarin
“Ogni teorizzare comporta involontariamente una minaccia
e prelude al dominio. Instaura un rapporto che odora
di subordinazione, da una parte qualcuno che sa parla,
dall’altra qualcuno che non sa ascolta, qualcuno spiega qualcun
altro cerca di comprendere. Ma saprà chi ascolta comprendere
realmente, o sarà emarginato e messo al suo posto?
Da parte sua, chi teorizza deve dimostrare molta abilità nel
trasmettere un contenuto all’uditorio; che si possano intendere
non è solo desiderio o speranza: è in gioco l’equilibrio e la
sopravvivenza stessa della relazione.
Srotolare l’elenco delle spiegazioni, rettifiche, allusioni,
e desideri che inevitabilmente affiorano in ogni tentativo
di trasferire il pensiero dall’immagine pura al piano inclinato
e sdruccioloso dell’astrazione costituisce una possibilità,
perfino un metodo di lavoro. Optando per le immagini, volevo
evitare di ricorrere a parole e teorie deboli. Senonché le
immagini sole non sarebbero sufficienti, troppo esposte
all’attitudine dei soggetti di investire su di esse qualunque
cosa passi per la mente. Nello stesso tempo, sento come un
imperativo e una forma di correttezza non indulgere
all’autocompiacimento per tutto ciò che l’immagine potrebbe
contenere e “dire” prima che io o alcuno l’abbia ancora
mostrato o detto esplicitamente. Meglio una fattiva
collaborazione, con l’osservatore diventato parte dell’evento
grazie alla sola presenza, libero di contribuire all’azione
o di voltare le spalle. Del resto, le idee sotto forma
di immagini vengono prima delle parole con cui cerco
di giustificarle: su una terrazza all’aperto coppie
di giovani flirtano. Indossano T-shirt nere come segno di riconoscimento. Non fanno altro che guardarsi negli occhi,
bisbigliare parole segrete, baciarsi prolungatamente. Sono
numerose, tanto da non passare inosservate. Disposte sulla terrazza in punti diversi mettono in scena il bacio, l’atto più innocente e il più scandaloso sulla terra. In questo modo, un fatto privato
in luogo pubblico diventa un fatto pubblico con ripercussioni
nella sfera privata di ciascuno spettatore. Ciò significa che
lui o lei tra quelli raccolti attorno agli “attori”, chiedendo
lumi al vicino potrebbero sentirsi rispondere, “Lascia che ti
spieghi, anzi, baciamoci”.
Sarebbe un modo di rappresentare il rapporto ideale dello spettatore con l’opera d’arte o con ciò che ne ha preso il posto. Per ridare smalto all’utopia.”
Aldo Runfola
Si ringrazia il dott. Goffredo Broglio
Curriculum Aldo Runfola
Nato a Palermo 1950, vive e lavora a Civenna (CO) Italia
Mostre personali
2005 Galleria Pack (Alberto Di Fabio, Aldo Runfola), Milano, Italia
Play Gallery, Berlino, Germania
2004 Galleria Michela Rizzo, Venezia, Italia
2003 Galleria Pack, Milano, Italia
1999 The Gallery at Pentagram, Londra, Gran Bretagna
1993 Galleria Inghilleri, Milano, Italia
1992 Studio Michela Scotti, Milano, Italia
1984 Galleria De Ambrogi, Milano, Italia
Mostre collettive
2004 Artissima, Play Gallery Berlino
2004 The billboard project (Thomas Locher, Matt Mullican, Aldo Runfola e
Rirkrit Tiravanija), Sellia Marina (CZ), Italia
2002 Reproduktion, Galerie Bernhard Knaus, Mannheim, Germania
1991 Progetto Firenze Contemporanea, Interni d’artista, Palazzo Budini Gattai,
Firenze, Italia
1990 Progetto Borderline, Interni d’artista, Monteciccardo, Pesaro, Italia
1989 XXXI Biennale Nazionale d’Arte, Milano, Italia
1986 Ouvres Vives, Centre d’Art Contemporain, Castres, Francia
1985 Convergences Sud, Maison de Gascogne, Auch, Francia
Dopo il concettuale, Palazzo delle Albere, Trento, Italia
1984 Nuovi Argomenti, P.A.C., Milano, Italia
Senza Titolo, Galleria Ferrari, Verona, Italia
Paesaggio & Paesaggio, Palazzo Ducale, Mantova, Italia
Itinéraires du Versant Sud, Centre Régional d’Art Contemporain,
Toulouse, Francia
Giuste Distanze, Spazio Arte, Mendrisio, Svizzera
1983 Grandi Onde, Galleria Artra, Milano, Italia
Compiere un’azione, qualunque essa sia, significa produrre una coscienza che può essere adoperata in vari sensi.
In un momento, che non può non definirsi di negatività congiunturale, Aldo Runfola propone. Niente arte per l’arte, felicità del circolo, ma una partita da giocare in un luogo affollato e anonimo per operare, sommuovere ed innescare con una performance che si esprime attraverso il più istintuale e primitivo dei gesti: il bacio. Un furto del materiale del mondo per quella che, personalmente, non definisco un’utopia credendo che, almeno questa forma d’arte che ha la A maiuscola, possa sgretolare infrastrutture e immaginari dogmi.
Se “fare” è la molla per partecipare e vivere, anziché sopravvivere, affidiamoci davvero alla totalità di quei Baci e, per tutto il resto, usiamo davvero quel Cassonetto.
Martina Cavallarin
“Ogni teorizzare comporta involontariamente una minaccia
e prelude al dominio. Instaura un rapporto che odora
di subordinazione, da una parte qualcuno che sa parla,
dall’altra qualcuno che non sa ascolta, qualcuno spiega qualcun
altro cerca di comprendere. Ma saprà chi ascolta comprendere
realmente, o sarà emarginato e messo al suo posto?
Da parte sua, chi teorizza deve dimostrare molta abilità nel
trasmettere un contenuto all’uditorio; che si possano intendere
non è solo desiderio o speranza: è in gioco l’equilibrio e la
sopravvivenza stessa della relazione.
Srotolare l’elenco delle spiegazioni, rettifiche, allusioni,
e desideri che inevitabilmente affiorano in ogni tentativo
di trasferire il pensiero dall’immagine pura al piano inclinato
e sdruccioloso dell’astrazione costituisce una possibilità,
perfino un metodo di lavoro. Optando per le immagini, volevo
evitare di ricorrere a parole e teorie deboli. Senonché le
immagini sole non sarebbero sufficienti, troppo esposte
all’attitudine dei soggetti di investire su di esse qualunque
cosa passi per la mente. Nello stesso tempo, sento come un
imperativo e una forma di correttezza non indulgere
all’autocompiacimento per tutto ciò che l’immagine potrebbe
contenere e “dire” prima che io o alcuno l’abbia ancora
mostrato o detto esplicitamente. Meglio una fattiva
collaborazione, con l’osservatore diventato parte dell’evento
grazie alla sola presenza, libero di contribuire all’azione
o di voltare le spalle. Del resto, le idee sotto forma
di immagini vengono prima delle parole con cui cerco
di giustificarle: su una terrazza all’aperto coppie
di giovani flirtano. Indossano T-shirt nere come segno di riconoscimento. Non fanno altro che guardarsi negli occhi,
bisbigliare parole segrete, baciarsi prolungatamente. Sono
numerose, tanto da non passare inosservate. Disposte sulla terrazza in punti diversi mettono in scena il bacio, l’atto più innocente e il più scandaloso sulla terra. In questo modo, un fatto privato
in luogo pubblico diventa un fatto pubblico con ripercussioni
nella sfera privata di ciascuno spettatore. Ciò significa che
lui o lei tra quelli raccolti attorno agli “attori”, chiedendo
lumi al vicino potrebbero sentirsi rispondere, “Lascia che ti
spieghi, anzi, baciamoci”.
Sarebbe un modo di rappresentare il rapporto ideale dello spettatore con l’opera d’arte o con ciò che ne ha preso il posto. Per ridare smalto all’utopia.”
Aldo Runfola
Si ringrazia il dott. Goffredo Broglio
Curriculum Aldo Runfola
Nato a Palermo 1950, vive e lavora a Civenna (CO) Italia
Mostre personali
2005 Galleria Pack (Alberto Di Fabio, Aldo Runfola), Milano, Italia
Play Gallery, Berlino, Germania
2004 Galleria Michela Rizzo, Venezia, Italia
2003 Galleria Pack, Milano, Italia
1999 The Gallery at Pentagram, Londra, Gran Bretagna
1993 Galleria Inghilleri, Milano, Italia
1992 Studio Michela Scotti, Milano, Italia
1984 Galleria De Ambrogi, Milano, Italia
Mostre collettive
2004 Artissima, Play Gallery Berlino
2004 The billboard project (Thomas Locher, Matt Mullican, Aldo Runfola e
Rirkrit Tiravanija), Sellia Marina (CZ), Italia
2002 Reproduktion, Galerie Bernhard Knaus, Mannheim, Germania
1991 Progetto Firenze Contemporanea, Interni d’artista, Palazzo Budini Gattai,
Firenze, Italia
1990 Progetto Borderline, Interni d’artista, Monteciccardo, Pesaro, Italia
1989 XXXI Biennale Nazionale d’Arte, Milano, Italia
1986 Ouvres Vives, Centre d’Art Contemporain, Castres, Francia
1985 Convergences Sud, Maison de Gascogne, Auch, Francia
Dopo il concettuale, Palazzo delle Albere, Trento, Italia
1984 Nuovi Argomenti, P.A.C., Milano, Italia
Senza Titolo, Galleria Ferrari, Verona, Italia
Paesaggio & Paesaggio, Palazzo Ducale, Mantova, Italia
Itinéraires du Versant Sud, Centre Régional d’Art Contemporain,
Toulouse, Francia
Giuste Distanze, Spazio Arte, Mendrisio, Svizzera
1983 Grandi Onde, Galleria Artra, Milano, Italia
03
settembre 2005
Aldo Runfola – Baci (contro il dominio)
03 settembre 2005
performance - happening
Location
BLUE MOON
Venezia, Piazzale Bucintoro, (Venezia)
Venezia, Piazzale Bucintoro, (Venezia)
Vernissage
3 Settembre 2005, ore 19
Autore