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exibinterviste la giovane arte – Zak Manzi
parola d'artista
Un artista che ha fatto del plagio esplicito e legittimato l’essenza della sua ricerca artistica. Un artista inesistente che si fa beffe dell’intero sistema ufficiale ed autorizzato. Questa settimana Exibinterviste presenta Zak Manzi, in tutta la sua graffiante autoironia...
Il tuo lavoro consiste nel fare arte senza fare assolutamente nulla, nell’essere artista senza essere creatore, consiste nell’appropriarti di opere altrui apponendovi la tua firma, rendendole tue. Questo è sicuramente un atto critico nei confronti del mondo dell’arte…cosa ti spinge ad operare questo tipo di ricerca e cosa ti aspetti agendo in questo modo dal pubblico e dalla critica?
Più che atto critico, penso si tratti di consapevolezza. L’arte è un ottimo altoparlante, ti permette di parlare a chi ha potere. La creazione e l’inutilità camminano insieme, è un problema di comprensione. La mia firma si pone come scambio, non sento veramente mie le cose che firmo, cerco solo di comprenderle.
Il pubblico e la critica non si aspettano nulla, proprio quello che mi aspettavo.
Hai recentemente “esposto” alla galleria Franco Marconi di Cupramarittima (AP), dove hai firmato un catalogo che rivisita La Settimana Enigmistica. Indubbiamente il lavoro concettuale è molto simile a quello di Flash Art 2000-2001…quali sono le analogie e le differenze?
Le analogie sono evidenti. Attraverso le differenze tra le due operazioni è possibile comprendere meglio il senso del Flash Art. Credo sia più giusto inoltrare questa domanda ad Angelo Rossi, è lui la mente delle due sculture.
Qual è il tuo grado di partecipazione nella realizzazione di un’opera?
Variabile e casuale, come potrebbe essere quella di chiunque incontri un artista durante la creazione.
Cosa pensi della tua arte? Dove può arrivare?
La satira spesso incarna dei personaggi per ridicolizzarli, faccio l’artista per prendere in giro la mia identità.
Mi sono accorto che l’identità nei paesi ricchi è uno strumento indispensabile per affermare dei modelli, ti permette di appropriarti delle cose, dei diritti, proprio come faccio io. Sono un artista senza opere, senza poetica, senza concetti, senza significati, inganno e persuado il pubblico.
Zak Manzi è una riflessione sull’arroganza del potere.
Questi ultimi dieci anni sono stati determinanti per lo sviluppo della giovane arte italiana. Anni di forte fermento, di nuove proposte e ricerche e, soprattutto, una rinnovata attenzione da parte della critica ma anche delle istituzioni. In questo nuovo scenario, anche il ruolo dell’artista sembra essere mutato, conquistando via via un’autonomia ed una consapevolezza sempre maggiori. In questo momento, a tuo parere, cosa si chiede ad un artista per emergere, per imporsi? La certezza di essere un critico.
La certezza di essere un gallerista.
La certezza di essere un giornalista.
La certezza di essere un’istituzione…
L’artista non doveva smettere di fare l’artista?
A cosa stai lavorando attualmente e quali sono i tuoi impegni per il prossimo futuro?
Io non lavoro, ma sto pensando che potrei farlo, firmando, di conseguenza, una mia opera. Sarebbe un gesto irriverente nei miei confronti…
Bio
Salvatore Zak Manzi, classe ’75, a giugno del 2001 ha tenuto una personale nella Galleria T293 a Napoli, esponendo il discusso Flash Art 2000-2001 realizzato da Angelo Rossi. Nel marzo del 2002 ha letteralmente tappezzato Napoli e Caserta con oltre 300 manifesti, e, appena due mesi fa ha partecipato alla collettiva I Pesci abboccano se non amano presso la Galleria Marconi a Cupramarittima.
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Stefano Verri
Exibinterviste-la giovane arte è un progetto editoriale a cura di Paola Capata
[exibart]
Zak Manzi sarà una riflessione sull’arroganza del potere, come lui dice, ma si ricordi che l’artista non smetterà mai di essere artista e di amare le sue opere perchè sono frutto del suo pensiero, della sua anima, della sua personalità.
Non approvo il suo essere artista senza essere creatore.
Il lavoro di Zak Manzi non mi esalta, ma trovo il commento di Maria (se possibile) ancora peggio.
Un romanticismo melenso che non ci porterebbe lontano.
Cara Maria, è chiaro che Zak, anche solo firmando il lavoro di altri, “sposta” (trasla) il senso di quell’opera e quindi crea qualcosa.
E sono sicuro che anche lui sente “frutto del suo pensiero, della sua anima, della sua personalità” queste operazioni concettuali.
Massimo rispetto per le opinioni di tutti!! Ciao
Caro Giuseppe il mio non è un romanticismo melenso ma è amore per l’ Arte con la A maiuscola.
non ammetto il commento di maria!!!!
manzi e solo uno che ripete cio che gia altri hanno fatto !!
possiamo dire che la sua operazione e quella di ricordarci quello che altri hanno fatto in maniera simpatica e ludica, e che molti non ricordano piu!!!
nulla di straordinario comunque!!
ma comunque apprezzo il suo sforzo!!
forza manzi continua cosi che magari supererai i tuoi limiti un po accademici verso spero nuovi originali “orizonti”
L’unico commento possibile è che Zak Manzi è in ogni caso un genio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sono d’accordo. Quello che mi intriga nel suo lavoro è anche il suo rendere pubblico le fonti artistiche e, viceversa, l’utilizzo del nome di Zak da parte degli artisti per aumentare la propria visibilità.
Cari Giuseppe e C.a.s.a.,
perchè non ammettete il commento di Maria?
Mi sembra giustificato nella sostanza.
Non vedo nel plagio alcuna originalità,come pure non ne vedo nell’appropriarsi di opere altrui.Mi sembra una cosa già fatta da più di un’artista (o presunto tale).
Forse il primo ha “inventato” qualcosa,ha lanciato un messaggio:qui siamo di fronte al centesimo replay!
Mi sembra alquanto strano che sia un genio chi si appropria di idee altrui e non si “ammettano”le opinioni di chi ,a torto o a ragione, ne esprime di personali.
Un saluto.
Non si può definire il lavoro di Manzi centesimo replay. Zak Manzi non si appropria semplicemente di opere altrui: basta leggere anche solo un altro articolo su di lui per capirlo.
Caro Fulvio C.,
come dice lo stesso ZaK Manzi:i pesci abboccano.
Buon pasto!
Caro andan,
ZaK Manzi dice:”Inganno e persuado il pubblico.” Inoltre :” I pesci abboccano.” Sono pochi quelli che non abboccano e lui lo sa.
Caro andan,
correggo l’errore nello scrivere (non), volevo scrivere che sono pochi quelli che abboccano e lui lo sa.
Non so come sia capitato l’errore, forse volevo dire che non sono molti quelli che abboccano, alla graffiante autoironia di Zak Manzi artista inesistente.
Ciao andan.
Non abbocco facilmente. Conosco bene il lavoro dell’artista Manzi, altrimenti eviterei di partecipare ai commenti. Suppongo invece che non conosciate l’origine del titolo I PESCI ABBOCCANO SE NON AMANO. Quest’ultimo, che è, tra l’altro, il titolo dell’intera rassegna è, a sua volta, un plagio. E’, infatti, in origine, il titolo di un’opera della quartapittura: un enorme scultura rebus galleggiante (lago Fusaro, Bacoli, Napoli) nell’ambito della mostra AVVISO AI NAVIGANTI (www.esconlus.it). E, non a caso, l’opera presentata da Zak Manzi/Angelo Rossi è un ulteriore plagio: il plagio della settimana enigmistica (nonché catalogo della mostra). Trovo ciò geniale. Ho le mie ragioni, dunque, per ammirare profondamente questo artista.
Povero….
Caro Fulvio C.,l’amo ti ha trapassato il palato:Un plagio della Settimana enigmistica originale?
Originale il plagio di “Una rivista che vanta 20.000 tentativi di imitazione”? Siamo seri!!
La tecnica utilizzata da Zak Manzi é a dir poco arcaica:non é una tecnica artistica ma di comunicazione :”fare il contrario di quello che ci si aspetta”,utilizzata già trenta anni fa da un grupppo americano che aggiungeva libri nelle librerie (aggiungere dove di solito si va per togliere.)E le false notizie?
Originali anche quelle? Suvvia:Orson Welles e l’attacco alla terra tramesso per radio ha fatto storia,come anche in Italia l’arresto di Ugo Tognazzi,capo delle Brigate Rosse(anni 70, Il Male -tutte notizie false-).
Il mio parere è che questa,ormai,è solo goliardia e non arte!Copia pallida di un tempo che è già stato!
E già che ci siamo ,tu che conosci l’ “arte”di Zak Manzi ,dimmi: i trecento manifesti,se la notizia è vera ,che “hanno ricoperto gli edifici di Napoli e Caserta” erano autorizzati? Affissi negli appositi spazi? Ho piuttosto…imbrattavano…
Sai,di questo passo potremmo riconoscere come artistici anche i tentativi,a volte purtroppo,riusciti di Cannata(se ami l’arte dovresti sapere chi è questo triste figuro).
E anche in quel caso: “qualche pesce abboccherebbe”.Ti prego:lascia qualcosa anche agli altri!!Saluti…e buon fine settimana.
L’originalità sta nel coraggio di ripetere tali operazioni e, soprattutto, nelle differenze. Le noterai sfogliando la Settimana Enigmistica, leggendo il Flash Art, leggendo Tempo liquido, conoscendo le operazioni di Angelo Rossi e naturalmente, documentandoti su Zak Manzi e andando a vedere le sue mostre. I manifesti non erano autorizzati, la notizia era vera.
Caro Sig. Andan troppe replay dovra’ vedersi prima che il genio collettivo risorga!Leonardo da Vinci e altri grandi maestri si sono sempre ispirati a filosofi e matematici del passato (storia dell’arte) rielaborandone formule. E’ chiaro che ora siamo nel kaos e viviamo in una ripetizione di modelli a volte futili e forse ossessivamente didattici – didascalici – plagiaristici e chissa’ ancora per quanto. Di cosa si indigna lei! Spesso ho notato nelle sue frasi una indignazione di tono e intolleranza perentoria verso cio’ che e’ diverso da quello che lei pensa.
Tasha
Gent.le sig.ra Tasha,
credo che ciascuno sia libero di esprimere le proprie idee.Ed é esattamente quello che ho fatto.Non vi è,nelle mie parole,alcuna indignazione.Sono solo considerazioni:che possono non essere condivise.Liberamente.
Non vedo in ciò alcuna intolleranza.
La diversità di opinioni fa parte di una normale dialettica.
Pertanto, se Lei vuole considerarmi indignato e intollerante, faccia pure.
Vede come sono tollerante?…..!!Un saluto.
Caro Fulvio C.,
il tempo é l’unica risorsa davvero non rinnovabile.Sinceramente preferisco approfondire altri 1000 artisti che non Angelo Rossi/Zac Manzi.La discussione era sull’originalità dell’artista,sul plagio e sul suo utilizzo.Per me,le cose che fa,non rappresentano una novità. E’ “deja vu”!
Ne apprezzo l’abilità comunicativa,non vedo in essa alcun senso artistico.
Caro andan,
i tuoi argomenti sono interessanti e se ci sono pareri diversi è bello anche questo, si ha la possibilità di scambiarci idee e di dialogare, di essere vicini in questo mondo di lupi dove ci si sente soli.
Il commentario di Exibart è bello perchè con i commenti ci sentiamo vicini, ci conosciamo, sono belle le opere esposte che ci fanno scambiare pareri tra artisti e ci fanno conoscere ed amare, queste esperienze che viviamo bisogna coltivarle.
C’è chi si esprime in un modo e chi in un altro, non tutti siamo uguali, che noia se tutti si fosse uguali!
La cosa importante è l’educazione e tra noi questa non manca.
Direte che Maria vi vuol fare scuola, compatitemi è deformazione professionale, non avete bisogno della mia scuola ma io della vostra.
Un caro saluto a tutti.
Maria
“l’artista è un individuo originale! “che bella espressione… puro romanticismo clonato.
Caro Zak ,
anche la clonazione ,in senso lato, è una forma di plagio.
Dovrebbe andarti a genio.
E c’hai pure ragione scusate sto romanaccio. Me dovete ciba’ come so’ o niente de fatto. Ste clonazioni, ste clonazioni. Prima te dicono che e’ tanto pe sperimenta’ co la scienza, e’ pel bene del genere umano te dicono. Poi t’ accorgi che nasce Dolly la capra che nun po’ campa’ piu’ de tanto. Poi pure i quadri se fanno clonati adesso. Lo sapevate che ce sta’ un sistema che se possono clona’ pure le pennellate e cosi’ l’ astratto se po’ copia’ proprio bene, tanto sul net chi se n’accorge. E clona oggi e clona domani, se mangeremo tutto clonato e se faremo tutti clonati e poi chissa’ dalla culla alla bara in clonazione pure.
Forse non è proprio legale sai… sei più bello vestito di lividi. Lasciami leccare l’adrenalina… lasciami leccare l’adrenalina.
dovuto restare a casa di Lia.
eai?
E’ buffo vedere il tuo viso che fa capolino dal video del pc…prima eri tu ad essere di quà dal pc….ma ti ha risucchiato il monitor, dolce Zak!!!!!
Voglio festeggiare qui su questo sito a noi tanto caro e per te tanto importante un anno: l’anno più importante,è un anno che ci siamo lasciati…per amore della nostra libertà, per amore dell’arte, per amore delle nostre città…per amore…
E di questo rendiamo partecipi anche tutti gli amici che qui hanno seguito le nostre storie….in fondo anche a nostra lunga relazione è stata solo una copia di tante altre, una copia sbiadita rispetto alle relazioni che viviamo oggi…caro Zak ti mando un abbraccio..anch’esso finto ovviamente!! Anzi una bella copia di quelli che ci davamo una volta…in fondo avevamo troppi Flash Art per casa per trovare spazio per noi!!!!
Erika
Vi prego redazione pubblicatemi questa è importante davvero per me e Zak!!!!
Erika,
mi sa tanto che ‘sto ZAK è un po’ deficiente se ti ha lasciata andar via…hai un cuore grande come un i-mac. Mi hai commosso.