Da giovedì 25 agosto, all’Accademia d’Arte di Montecatini, lo spettatore è al centro del quadro. Questo almeno è quanto si proponevano, nel triennio 1963-66, gli artisti del gruppo Atoma di Livorno (Spagnoli, Laquaniti, Bartoli e Graziani) indagando sui percorsi costrittivi e manipolatori del linguaggio e dell’informazione. La riflessione sviluppata in quegli anni da questi quattro interessanti artisti, presentati nel Salone della Pinacoteca fino al 30 settembre con il Patrocinio del Comune di Montecatini - Assessorato alla Cultura ed il sostegno dalla Fondazione Cassa di Risparmio Pistoia e Pescia, fu soprattutto rivolta ad approfondire ed evidenziare gli strumenti con cui la comunicazione, confondendo realtà e finzione, riduce il pubblico a spettatore passivo. Un’esperienza artistica che colpisce per la sua straordinaria attualità. Sulle tele del gruppo Atoma trova infatti spazio, attraverso un linguaggio verbale metaforico o densamente visivo, con la tecnica del collage o la disposizione ordinata e arbitraria dei materiali, il “frastuono” dei media straripanti di notizie, quell’ effetto rumore che rende l’eccesso di informazione assenza di informazione. Vengono descritte profeticamente, evocando quasi la struttura ipertestuale di internet, le logiche che informano ormai quasi totalmente la nostra percezione, oggi per lo più modellata su una presentazione dei fatti che appiattisce, mescola gli eventi e ci rende incapaci di coglierne la dimensione storica. La mostra curata da Valerio L. Biscalkin, che presenta anche opere di altri artisti livornesi dello stesso periodo, proviene dalla raccolta Carlo Pepi, collezionista e critico specializzato in particolare sull’Ottocento Toscano e sulle Avanguardie dell’ultimo dopoguerra. Oggi che la realtà, mediata dagli strumenti dell’informazione, ci appare più che mai simile ad un informe ed effimero patchwork di tragedia e grottesco, e sempre meno riusciamo a elaborarne una lettura che ci permetta di attuare scelte consapevoli e libere, il profetico grido di allarme di questi artisti appare drammaticamente attuale. Con questa proposta l’Accademia d’Arte vuole colmare un vuoto culturale e offrirsi sempre più al pubblico come luogo di confronto e riflessione, proseguendo un percorso, realizzato finora con le mostre su Leonardo da Vinci e su Lorenzo Viani, che mira a valorizzare ed evidenziare gli elementi di attualità nell’arte di ogni tempo.