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Connessioni leggendarie
la prima mostra che racconta la storia della NET.ART
Comunicato stampa
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CONNESSIONI LEGGENDARIE è la prima mostra che racconta la storia della NET.ART.
Rivolgendosi a un vasto pubblico ripercorre, documenta e approfondisce il
decennio 1995-2005, durante il quale artisti divisi tra loro da barriere
geografiche e socio-politiche hanno incrociato opere e idee come armi creative
su di un unico e nuovo continente: la rete internet.
Manipolando i linguaggi della rete, sviluppando azioni collettive di forte impatto mediatico, portando l'ironia, la decostruzione e il senso del gioco nel rigore costruttivo delle culture informatiche, gli artisti della NET.ART diedero vita a una leggenda. Tra sofisticate teorie ed euforie dadaiste, Connessioni Leggendarie ci condurrà attraverso le speranze, le inquietudini e i timori del nostro presente selvaggiamente digitalizzato. Una decade da Far West tecno-culturale volta all'esplorazione e alla conquista di territori, linguaggi, comportamenti, contraddizioni e limiti di un mondo traumaticamente connesso alle reti di informazione.
Nata già in odore di avanguardia storica e spesso accusata di “pirateria” informatico-mediale, la NET.ART ha colpito tutti i bersagli estetici e concettuali di un mutamento epocale. Colossali emulazioni, beffe e saccheggi che svelano i confini di convenzioni e legalità ormai obsolete. Virus estetici e contagi mediatici. Software modificati per mandare in crash non tanto il computer quanto la mente di chi lo utilizza.
La mostra è anche un tentativo di storicizzazione, ma la storia della NET.ART somiglia più alla “sporca trama” di un Sergio Leone che alle candide sale dei musei, e ai modi della storia preferisce la capacità mitopoietica dei grandi narratori. Non c'è altro modo per raccontare FuckUFuckME, il sito che vende false attrezzature tecnologiche cybersex ordinate come vere da acquirenti reali; Nike Ground, la falsa campagna Nike di 0100101110101101.ORG che ha fatto impazzire i cittadini viennesi; le correzioni identitarie degli Yes Men, che spinsero G.W. Bush ad affermare:"alcune libertà andrebbero limitate"; la sfida all'esoterica macchina elettorale americana attraverso un sito d'aste in cui i cittadini potevano vendere il proprio voto direttamente al miglior offerente ([V]ote-auction di Ubermorgen)...
La narrazione epica ama le digressioni: per questo Connessioni Leggendarie affianca alla narrazione frenetica di queste avventure ampie parentesi sull'uso dei linguaggi informatici come lingua della poesia [code poetry], e sulla trasformazione del software in opera d'arte attraverso la rinuncia alla funzionalità a favore di esigenze estetiche, concettuali o sociali [software art].
Connessioni Leggendarie non è, né vuole essere, una mostra definitiva: è solo la prima, perfettibile versione della leggenda e un tentativo di suggerire alle istituzioni, finora abbastanza insensibili, i modi e le forme per la conservazione di una storia che rischia di perdersi definitivamente come documento e passare il resto del suo futuro nell'incontrollabile limbo dell'oralità. Già nel 1998, Jeff Rothenberg ammoniva: "Le informazioni digitali durano per sempre - oppure cinque anni, dipende da quale dei due arriva prima".
Consapevole di questo, Connessioni Leggendarie tenta una nuova rigorosa interfaccia, che si serve degli strumenti della documentazione e dell'emulazione per restituire non già la lettera, ma lo spirito della leggenda. Così, i documenti video si affiancano a installazioni, computer dedicati e pannelli, a seconda delle esigenze dei singoli progetti esposti.
Gli artisti invitati
• Ubermorgen (Austria)
• The Yes Men (U.S.A.)
• Surveillance Camera Players (U.S.A.)
• Sebastian J. F. (Austria)
• RTMARK (U.S.A.)
• Joan Leandre retroYou (Spagna)
• Mark Napier (U.S.A.)
• Natalie Bookchin (U.S.A.)
• Jodi (Olanda)
• 0100101110101101.ORG (Italia)
• Jaromil (Italia/Austria)
• I/O/D (U.K.)
• Heath Bunting (U.K.)
• Florian Cramer (Germania)
• Electronic Disturbance Theater (U.S.A.)
• Cornelia Sollfrank (Germania)
• Alexei Shulgin (Russia)
• Alexander R. Galloway (U.S.A.)
• Adrian Ward (U.K.)
• [epidemiC] (Italia)
• Amy Alexander (U.S.A.)
• Mongrel Project (U.K.)
• Eldar Karhalev & Ivan Khimin (Russia)
• etoy (U.S.A./Olanda/Germania/Austria)
• Vuk Cosic (Slovenia)
Rivolgendosi a un vasto pubblico ripercorre, documenta e approfondisce il
decennio 1995-2005, durante il quale artisti divisi tra loro da barriere
geografiche e socio-politiche hanno incrociato opere e idee come armi creative
su di un unico e nuovo continente: la rete internet.
Manipolando i linguaggi della rete, sviluppando azioni collettive di forte impatto mediatico, portando l'ironia, la decostruzione e il senso del gioco nel rigore costruttivo delle culture informatiche, gli artisti della NET.ART diedero vita a una leggenda. Tra sofisticate teorie ed euforie dadaiste, Connessioni Leggendarie ci condurrà attraverso le speranze, le inquietudini e i timori del nostro presente selvaggiamente digitalizzato. Una decade da Far West tecno-culturale volta all'esplorazione e alla conquista di territori, linguaggi, comportamenti, contraddizioni e limiti di un mondo traumaticamente connesso alle reti di informazione.
Nata già in odore di avanguardia storica e spesso accusata di “pirateria” informatico-mediale, la NET.ART ha colpito tutti i bersagli estetici e concettuali di un mutamento epocale. Colossali emulazioni, beffe e saccheggi che svelano i confini di convenzioni e legalità ormai obsolete. Virus estetici e contagi mediatici. Software modificati per mandare in crash non tanto il computer quanto la mente di chi lo utilizza.
La mostra è anche un tentativo di storicizzazione, ma la storia della NET.ART somiglia più alla “sporca trama” di un Sergio Leone che alle candide sale dei musei, e ai modi della storia preferisce la capacità mitopoietica dei grandi narratori. Non c'è altro modo per raccontare FuckUFuckME, il sito che vende false attrezzature tecnologiche cybersex ordinate come vere da acquirenti reali; Nike Ground, la falsa campagna Nike di 0100101110101101.ORG che ha fatto impazzire i cittadini viennesi; le correzioni identitarie degli Yes Men, che spinsero G.W. Bush ad affermare:"alcune libertà andrebbero limitate"; la sfida all'esoterica macchina elettorale americana attraverso un sito d'aste in cui i cittadini potevano vendere il proprio voto direttamente al miglior offerente ([V]ote-auction di Ubermorgen)...
La narrazione epica ama le digressioni: per questo Connessioni Leggendarie affianca alla narrazione frenetica di queste avventure ampie parentesi sull'uso dei linguaggi informatici come lingua della poesia [code poetry], e sulla trasformazione del software in opera d'arte attraverso la rinuncia alla funzionalità a favore di esigenze estetiche, concettuali o sociali [software art].
Connessioni Leggendarie non è, né vuole essere, una mostra definitiva: è solo la prima, perfettibile versione della leggenda e un tentativo di suggerire alle istituzioni, finora abbastanza insensibili, i modi e le forme per la conservazione di una storia che rischia di perdersi definitivamente come documento e passare il resto del suo futuro nell'incontrollabile limbo dell'oralità. Già nel 1998, Jeff Rothenberg ammoniva: "Le informazioni digitali durano per sempre - oppure cinque anni, dipende da quale dei due arriva prima".
Consapevole di questo, Connessioni Leggendarie tenta una nuova rigorosa interfaccia, che si serve degli strumenti della documentazione e dell'emulazione per restituire non già la lettera, ma lo spirito della leggenda. Così, i documenti video si affiancano a installazioni, computer dedicati e pannelli, a seconda delle esigenze dei singoli progetti esposti.
Gli artisti invitati
• Ubermorgen (Austria)
• The Yes Men (U.S.A.)
• Surveillance Camera Players (U.S.A.)
• Sebastian J. F. (Austria)
• RTMARK (U.S.A.)
• Joan Leandre retroYou (Spagna)
• Mark Napier (U.S.A.)
• Natalie Bookchin (U.S.A.)
• Jodi (Olanda)
• 0100101110101101.ORG (Italia)
• Jaromil (Italia/Austria)
• I/O/D (U.K.)
• Heath Bunting (U.K.)
• Florian Cramer (Germania)
• Electronic Disturbance Theater (U.S.A.)
• Cornelia Sollfrank (Germania)
• Alexei Shulgin (Russia)
• Alexander R. Galloway (U.S.A.)
• Adrian Ward (U.K.)
• [epidemiC] (Italia)
• Amy Alexander (U.S.A.)
• Mongrel Project (U.K.)
• Eldar Karhalev & Ivan Khimin (Russia)
• etoy (U.S.A./Olanda/Germania/Austria)
• Vuk Cosic (Slovenia)
20
ottobre 2005
Connessioni leggendarie
Dal 20 ottobre al 10 novembre 2005
arte contemporanea
Location
MEDIATECA DI SANTA TERESA
Milano, Via Della Moscova, 28, (Milano)
Milano, Via Della Moscova, 28, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10-18.10; sabato 10-13.45
Sito web
www.connessionileggendarie.it
Autore
Curatore